Postato su 2012-01-21 In Riflessioni e opinioni

Questo Santuario è un segno di fede, di unità, di lotta e di vittoria

P. Javier Arteaga. Ogni anno ricordiamo quel 20 gennaio 1942, quando P. Kentenich, rinchiuso dal regime nazista nel carcere di Coblenza, aveva deciso non firmare la richiesta di visita medica, che gli dava la possibilità di non essere mandato ad un campo di concentramento. In marzo è stato trasportato al campo di concentramento di Dachau, dove è rimasto prigioniero in condizioni inumane per 3 anni e mezzo. Lui aveva offerto la libertà “esteriore” per la libertà “interiore” della sua Famiglia di Schoenstatt. Unito a Cristo e seguendo le sue orme, ha accettato il dolore e la croce, affinché i suoi figli avessero “vita in abbondanza”. È stato un salto mortale nella fede e nella fiducia divina. La radicale dedicazione nell’Alleanza di P. Kentenich ha risvegliato nel Movimento una gran corrente di solidarietà con lui e di profonda unione tra fratelli. Il 20 gennaio è considerato, perciò, un punto chiave della storia di Schoenstatt.

Questo 20 gennaio 2012, inoltre, ha un carattere molto speciale: celebriamo i 60 anni del Santuario di nostra Madre, Regina e Vittoriosa Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt a Florencio Varela, Buenos Aires, Argentina.

L’amore paterno di Dio

60 anni fa, Dio è entrato con forza nuovamente nella nuova storia e ha fatto scaturire qua una nuova sorgente di grazie, un Santuario di Maria per la benedizione di tutti i suoi figli pellegrini, in cui abbiamo sperimentato che Ella è la Madre, che ama e accoglie. Ella è l’Educatrice che ci educa come uomini nuovi in Cristo, e la Regina che ci manda come discepoli missionari di Cristo per rinnovare la nostra società. Ma in questo Santuario Maria ci regala anche sperimentare particolarmente, quanto P. Kentenich ha espresso dicendo: “Quanto più e in Cristo siamo condotti alla Madonna, tanto più intensamente, Ella ci conduce a Cristo. e in Cristo al Padre” (19/3/1952). Sì, qui sperimentiamo fortemente l’amore paterno di Dio.

Il Santuario – un segno

Il 15 agosto 1951 si è posta la prima pietra del Santuario, dove è rimasto scritto: “Questo Santuario deve essere la garanzia e pegno per tutti i tempi, che lo spirito del 20 gennaio 1942 non morirà mai nella Famiglia, che il principio paterno sarà riconosciuto nella Chiesa e che il Regno del Padre si estenderà trionfale. Al contempo deve essere un simbolo dell’amore paterno e della fedeltà filiale”. Il 17 gennaio 1952 P, Kentenich è arrivato in Argentina in cammino all’esilio negli Stati Uniti. Lui aveva promesso che sarebbe venuto a benedire questo Santuario, da ovunque si trovasse, e ha compiuto la promessa. C’era un insieme di gioia per la presenza del Padre Fondatore e di gran dolore, le Sorelle non si potevano comunicare con lui, perché Roma, l’aveva sanzionato. Il 29 gennaio 1952, un giorno tanto atteso, ha benedetto il Santuario di Nuevo Schoenstatt e lo ha definito un segno di fede, di unità, di lotta e di vittoria”.

  • Segno di fede: “Il Santuario è anzitutto frutto della fede, ma anche sarà fonte da dove scaturisce una fede immensa…Se la fede come un granello di senape precipita montagne in mare, se misurasse come una zucca, che miracoli potrebbe fare?..Con questa “fede di zucca” la Famiglia lotta più fortemente nelle ore, in cui è portata dall’impeto delle onde da un lato all’altro”. (P. Kentenich 20/1/1952)

  • Segno di unione: “La mutua unità ha dato vita a questo Santuario…ma al contempo le pareti di questo Santuario devono essere fonte di comune aspirazione…Sappiamo che la Madonna oggi spargerà le sue grazie su di noi, affinché siamo un’anima e un cuore”. (P. Kentenich 20/1/1952)

  • Segno di lotta: “Quanti sacrifici economici hanno fatto e quanti sacrifici spirituali” Ma non solo le Sorelle di Maria, bensì tutti noi, senza eccezione, abbiamo offerto a nostra maniera (per la costruzione del Santuario)… Diciamo, perciò, che i Santuari non sono solo regali che vengono “dall’alto”, bensì anche offerte dal “basso”…. 20 gennaio 1942 e 20 gennaio 1952, com’è cresciuto il valore per la lotta con il trascorrere degli anni !” (P. Kentenich (20 /1/ 1952)

  • Segno di vittoria: “Noi che conosciamo la storia della Famiglia sappiamo quale condizione ha posto la Madonna, per agire vittoriosamente nella Famiglia…È la stessa che ha posto a tutta la Famiglia e a ciascun membro particolarmente come strumento nelle sue mani…”Con questo segno vincerai!” Con questo Santuario, perché è un segno di fede, un segno di lotta, un segno di unione e un segno di vittoria”. (P. Kentenich 20.1.1952)

La corrente del Padre

Il 19 marzo 1952, il giorno di San Giuseppe, il Padre Fondatore ha collocato il simbolo di Dio Padre nel Santuario: “Da oggi sappiamo che il simbolo del Padre ci indica: Ad Patrem, Ma sappiamo che cosa significa? Ciò che parte dal Padre deve ritornare al Padre…La Madonna non è solo un mulinello, che ci porta a Cristo, bensì anche a Dio Padre”. P. Kentenich ha anche fatto notare, che affinché l’uomo moderno possa conoscere e credere nell’amore paterno di Dio, devono esserci donne e uomini, che siano trasparenti affidabili di quell’amore, che amino senza condizioni come padri: “Se la Madonna vuole creare dai suoi Santuari un profondo rinnovamento mondiale, allora deve preoccuparsi anche che i trasparenti di Padre Dio, il padre umano come riflesso del Padre Eterno, sia di nuovo il punto di riposo qui nella terra, corrente del Padre e corrente di spirito filiale!” (19/3/1952)

Questo è il Santuario del Padre, per questa corrente di vita sorta qua. Perché qua Maria ci regala sperimentare Cristo, che ci manifesta il grand’amore di Dio Padre, questo è il Santuario del Padre. Perché noi suoi figli, qua crediamo nell’amore paterno, materno e familiare, questo è il Santuario del Padre. E perché questo Santuario è frutto della fede, del desiderio e della dedicazione di P. Kentenich, questo è il Santuario del Padre.

Cara Famiglia di Schoenstatt, è un segno della Provvidenza Divina, che nell’Anno della corrente del Santuario in cammino al centenario di Schoenstatt, la Famiglia argentina celebri i 60 anni del Santuario del Padre in cammino al centenario di Schoenstatt accompagnata dal Simbolo del Padre Fondatore per il Santuario Originale – nel suo pellegrinaggio per il mondo in cammino al 2014. Questo Santuario è un dono: in tempi di grandi sradicamenti ed insicurezze, approfittiamone per crescere in spirito filiale e in paternità. Ma anche questo Santuario è per noi una sfida: in Alleanza con Maria, come figli, fratelli e padri, siamo chiamati a vivere e formare una società con anima e vincoli di famiglia. Le profetiche parole di Padre Kentenich seguono vigenti e ci illuminano in questa missione:

Questo Santuario è un segno di fede, di unità, di lotta e di vittoria.

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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