Postato su 2011-12-26 In Riflessioni e opinioni

Dio vuole venire a visitarci

P. Juan Pablo Catoggio. Ci sono molti racconti di Natale, specialmente nell’emisfero nord, che dicono circa così: C’era una volta una famiglia che si era preparata e aveva preparato la sua casa e la sua tavola aspettando la visita del Bambino Gesù a Natale…

 

 

 

 

Durante la confusione di tanta preparazione, dei mendicanti avevano bussato alla porta per ben tre volte, cercando qualcosa da mangiare che aiutasse loro a trascorrere quella notte. Con tanto daffare, andirivieni, affinché tutto fosse ben preparato per la festa, i membri della famiglia non avevano tempo di occuparsi dei mendicanti e avevano detto loro di ritornare un altro giorno. Finalmente era giunta l’ora di aspettare la visita del Salvatore, del Bambino di Betlemme…. ma l’attesa era stata vana: Egli non era arrivato…Il giorno dopo durante la Messa, lo stesso giorno di Natale, avevano domandato al buon Dio che cosa era successo… “Tre volte ho bussato alla vostra porta, ma eravate tanto occupati che non mi avete ricevuto”.

Racconti come questo o simile ce ne sono tanti. Ma purtroppo questo occorre veramente molte volte. E questo è il messaggio di Dio.

Dio vuole venire a visitarci, ad accompagnarci, a restare con noi. Non vuole essere solo, né vuole lasciarci soli. Mai si dimentica di te. E Egli viene. Viene sempre. Ed anche questa notte sicuramente.

Si fa uomo, bambino e mendicante

Ma Dio sempre ci sorprende, in qualche modo si nasconde, viene “mascherato” da uomo, da bambino, da mendicante, (in realtà non si maschera “ si fa” uomo, bambino e mendicante). E perciò passa inosservato, poiché lo si vede come uno di noi (ed è uno di noi!). Perciò viene spesso nella maniera meno attesa e ci confonde. Quante volte giunge dalla porta di dietro o dalla finestra!

Mi pare un buon esercizio prepararci al Natale aprendoci completamente: rompendo i nostri schemi rigidi, i nostri “sbarramenti” interiori e le nostre difese. Le nostre serrature e i nostri lucchetti, e aprendo le nostre porte e finestre, ben spalancate, aprendo le nostre menti e i nostri cuori, i nostri occhi e le nostre orecchie, per lasciarci sorprendere e lasciarci visitare.

Maria, “porta” ampliamente aperta

Penso che così è stata Maria, “porta ampliamente aperta”, che con la chiave del suo “Sì” ha aperto a Cristo le porte al mondo. Ella è sempre, anche oggi, quella porta, quel “portale” come a Betlemme, per dove viene ed interviene nella nostra vita. Nel Santuario di Schoenstatt sperimentiamo una nuova Betlemme, “perché lì Cristo nasce di nuovo, inondando i cuori freddi con torrenti d’Amore”.

Il Natale ci avvicina l’uno all’altro e ci fa sentire preziosi intorno al presepe. Perciò ricordiamo specialmente i nostri esseri cari e ci fa sentire il desiderio di riconciliarci e essere in pace con tutti coloro che ci circondano. Ricordiamo anche ciascuno di voi, cari amici, che ci accompagnate e aiutate durante tutto l’anno e ci appoggiate nel nostro compito di sacerdoti in diverse maniere. Abbiamo presenti tutti voi in questa Notte di Natale e quando ci avviciniamo ad adorare il Bambino e gli portiamo i nostri regali, gli portiamo anche voi.

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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