Postato su 2011-04-25 In Riflessioni e opinioni

“Stava Maria all’alba, la fedele sposa che aspetta…”

Crozón, Francia - cruz antiguaPadre Alberto Eronti. Questa mattina, mercoledì santo, all’aprire la pagina del giornale “El Pais” (Spagna), ho letto il titolo: “Si proibisce la processione atea del giovedì santo”. Io ho sempre creduto che gli atei fanno “manifestazioni”, ma oggi usano anche un’espressione di contenuto religioso per vuotarla di questo contenuto. Tre dei cinque giudici hanno votato contro l’iniziativa e due hanno manifestato i loro dubbi e perfino simpatia. Esempi di questo tipo si potrebbero moltiplicare incredibilmente, le parole di Giovanni Paolo II si compiono alla lettera: “Il mondo attuale vuole marginare Dio dalla sua vita”. Marginare Dio è marginare l’umano, è sfigurare quello che è proprio dell’uomo: “dare notizia del divino”, rivelare la “sua immagine”

Morire al peccato

Crozón, Francia - cruz antiguaSenza dubbio che qualcosa di molto grande si va colpendo, schernendo e crocifiggendo nell’uomo, ed è: la sua impronta divina. Tutti sappiamo che cosa succede, quando si allontana dal suo modello: si sfigura! Al decadere il divino, cresce la scimmia, l’idolo, è l’irruzione dell’idolatria. La fede può diminuire nell’uomo, ma il grido per il divino rimarrà sempre. L’idolo non libera, schiavizza e disintegra. La famosa conosciuta frase di Sant’Ignazio di Antiochia deve essere completata: “La gloria di Dio è l’uomo vivente”, e inoltre, “la gloria dell’uomo è vivere in Dio”

S. Paolo parla di “morire al peccato”, i maestri dello spirito parlano di “morire all’uomo vecchio, affinché nasca l’uomo nuovo”. Questo significa che il “morire per” appartiene alla vita dell’uomo credente. Morire all’Uomo vecchio, suppone una superamento ed un nuovo modo di vivere. Morire alla mancanza d’amore suppone vivere in e per l’amore, il che segnala un contenuto fondamentale della Pasqua: morire per Vivere. Morire per risuscitare. Non solo Cristo risuscita, nell’azione liturgica, anche qualcosa deve risuscitare in noi, si tratta di più vita, più umanità e perciò più comunione con il divino.

Maria della Pasqua

Mi auguro con tutto il cuore, che per tutti voi sia una “gran settimana”. Settimana in cui cresce la comunione con Gesù Cristo, affinché la sua Vita sia più la nostra. Maria sarà tra l’alba del venerdì e la notte del sabato La Dolorosa, la mattina della domenica sarà La Gloriosa, Maria della Pasqua. Che Maria ci insegni a seguire Cristo come Ella lo ha seguito. Così si realizzerà in noi quello che si prega nell’inno dei Vespri:

Alla fine sarà la pace e la corona,
le ovazioni, le palme sventolate,
e un alleluia immenso come il cielo
per cantare la gloria del Messia.”

Una molto benedetta Pasqua di Resurrezione!

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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