Postato su 2011-02-22 In Riflessioni e opinioni

Quando guardo la sua immagine lo vedo vivo

Ermita en Coronel DorregoPadre Javier Arteaga. Era una luminosa mattina della fine di gennaio, quando siamo arrivati a Coronel Dorrego, provincia di Buenos Aires, con le Missioni Familiari di La Plata. La cappella della scuola San José, il nostro Santuario missionario, traboccava di desiderio di missione, pronti per cominciare a visitare i vicini dei quartieri con il messaggio del Signore e di Maria. Dopo i canti e le preghiere, Suor Ligia (Sorella Francescana di 90 vitali e giovanili anni, ci ha dato dall’altare il benvenuto, rallegrandosi della nostra presenza e della presenza della “Mater” (così l’ha chiamata) a Dorrego. E voltandosi per guardare il quadro di P. Kentenich ha esclamato: “quando guardo la sua immagine lo vedo vivo!”

 

 

P. José KentenichUn silenzio emozionante ha invaso tutti. E Suor Ligia ci ha raccontato, come lo aveva conosciuto, quando lei era giovane, nella portineria del suo convento a Florencio Varela: “Il Padre ha suonato il campanello della nostra casa e io gli ho aperto la porta. Era lì aveva uno sguardo sereno, profondo, ed era molto reverente, sì, molto reverente”. Poi ci ha raccontato che il Padre Fondatore era stato a Dorrego anche in giugno del 1947, in quella stessa scuola, dove loro vivevano. La nostra sorpresa e gioia erano sempre più grandi. “Alcuni anni dopo, ci siamo recate a visitare il Santuario della Madre e Regina del Popolo a Paso Mayor, dove la Famiglia di Schoenstatt ci ha raccontato la visita del Padre Fondatore nel 1948 e nel 1952, ed abbiamo nuovamente sperimentato la sua presenza viva. Il Padre ci aveva preceduto in quelle terre della Pampa come missionario, e più ancora, lui continua presente nella memoria dei suoi figli.”

La presenza attraverso la vita e la testimonianza dei suoi figli

Quella stessa esperienza la sentiamo, quando visitiamo il Santuario del Padre a Nuevo Schoenstatt o in tanti luoghi, dove percepiamo di nuovo la sua presenza viva. Una presenza attraverso la vita e la testimonianza dei suoi figli; una presenza che ci motiva a vivere l’ideale dell’uomo nuovo e della santità della vita quotidiana; una presenza viva che c’invita a vivere in Alleanza d’Amore con Maria, e c’invia come suoi missionari. Una presenza che ci dice nuovamente: “Nei disegni di Dio non devo essere mai esistito senza di voi, né voi senza di me. Dall’eternità Dio ci ha pensato in un’Alleanza d’Amore”. (Nueva Helvetia, 1947)

Un’eredità che è invio apostolico e missione

Da questo vincolo nascono legami fraterni, nasce uno spirito di famiglia. Lui è nostro padre, perché ci ha generato seguaci di Cristo, ci ha aperto il cammino all’Alleanza con Maria, ci ha educato nella santità, e ci ha unito come famiglia al servizio della Chiesa. Qualcosa di simile diceva San Paolo ai cristiani di Corinzio: “Poiché anche se voi aveste 10 pedagoghi in Cristo, non avreste tuttavia molti padri, perché sono io che vi ho generati in Cristo Gesù, mediante il Vangelo. Vi esorto pertanto: siate i miei imitatori. ” (1 Cor. 4,15-16). Quest’ultima esortazione di San Paolo ai corinzi ci ricorda l’urgente richiesta di Gesù ai suoi discepoli: “Vi ho dato l’esempio, perché voi facciate lo stesso che io ho fatto con voi”. Questa è l’eredità che lascia loro, un’eredità che è invio apostolico e missione. Anche Padre Kentenich ci dice: “Voi, a vostra maniera potete aiutarmi ad assumere la responsabilità e condividere la missione della Famiglia”. (P.G. Kentenich, 31 maggio 1949)

La lettera di presentazione

Mons. Tenhumberg, Vescovo di Münster (Germania) ha detto il 15 settembre 1968 alla Famiglia di Schoenstatt, che eravamo “la lettera di presentazione della santità del Padre”. Realmente un’eccellente immagine per descrivere la nostra responsabilità nei confronti della missione del Padre Fondatore. Siamo “la sua lettera di presentazione”, da noi dipende che la sua missione sia oggi “leggibile, attrattiva e che crei in noi una viva motivazione”.

Siamo i suoi figli ed eredi del Padre. Ma conosciamo profondamente la sua vita, la sua missione? Conosciamo i suoi passi per la nostra terra e l’eredità che ci ha lasciato? Il nostro vincolo ci spinge ad “incaricarci” della sua opera? Mi auguro con tutto il cuore, che il nostro livello nell’Alleanza d’Amore, per il nostro coraggio a vivere autenticamente e creativamente la nostra missione, sappia dare alla Chiesa e alla società quello che noi abbiamo ricevuto dalla persona del Padre Fondatore. Ed inoltre che chi ci conosca possa dire: “questi sono veramente ottimi figli ed eredi di Padre Kentenich”.

In cammino verso il Giubileo del 2014 celebriamo quest’anno il Padre ed uniamoci sempre più stretti a lui, per scoprire ciò che Dio ci ha regalato con la sua vita, per crescere in santità e per portare a molti fratelli la meravigliosa grazia dell’Alleanza d’Amore con Maria.

Padre, la tua Alleanza, la nostra missione

Testimonianza: Padre Kentenich è per me…

Regalagli la sua testimonianza!!

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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