Postato su 2009-12-26 In Riflessioni e opinioni

Natale 2009

Una meditazione natalizia di P.Alberto Eronti

Mangiatoia nel Santuario Originale - Foto: FischerL’anno 2009 si avvicina alla sua fine, e com’è abituale in queste date scrivo questa meditazione, tra le celebrazioni del Natale e dell’Epifania. Indubbiamente qualche “globalizzazione del mondo” ci ha fatto vivere intensamente alcuni avvenimenti: riscaldamento globale, crisi economica mondiale, terrorismo, insicurezza, emigrazione… A tutto quanto si è vissuto nel pianeta dobbiamo aggregare la nostra vita, con le sue illusioni e delusioni, successi e fallimenti, gioie e sofferenze…

È la nostra storia, la storia di ciascuno, e alla fine del prossimo anno che presto sarà “passato”, celebreremo nuovamente la nascita del Figlio di Dio e l’inizio di un nuovo anno.

“Maria, siamo i tuoi figli
il canto della tua tenerezza,
la spada delle tue lotte,,
il tesoro della tua conquista,
il Santuario della tua presenza,
la Chiesa di Gesù Cristo.

Sempre sono in casa,
perché sempre Tu, sempre mi accompagni (P. Joaquin Alliende)

Ingresso a la chiesa della nativitàLa nascita di Dio fatto uomo! Dio nascendo! Dio rinchiuso nove mesi nel ventre della Donna, Maria! Dio imparando ad essere uomo: a mangiare, sorridere, piangere, camminare…! E tutto questo è avvenuto 2000 fa e segue accadendo, segue succedendo. Dio continua a nascere! È Dio che nasce in ogni bambino, continua nascendo in ogni giovane, continua nascendo in ogni uomo o donna di “buona volontà”. È perciò che la festa ha il suo particolare e strano fascino: sentiamo che non è estranea a noi, perché anche noi siamo nati, ci hanno insegnato e progettato come uomini e figli di Dio. La nascita di Gesù di Nazareth, avvenuta a Betlemme di Giudá, è per ciascuno e in ciascuno di noi, perché è venuta ad insegnarci “il cammino dell’uomo”.

Il Natale di Gesù è promessa compiuta e speranza certa

Si può essere sempre uomo e donna in tante maniere, ma solo una è completa, totale. Ed è a questa unica maniera che tende il Natale. La celebrazione della festa della tenerezza, dell’amore e della pace non è un evento sociale; indical’aldilà, è un fatto profondamente umano e divino. Contemplare il Bambino con gli occhi di Maria e Giuseppe significherà contemplare il meglio di noi stessi. È quella “miglior parte” di cui parla Gesù a Marta di Betania, indicando la sorella minore seduta ai suoi piedi. Celebrare il Natale cristianamente è farlo in atteggiamento contemplativo, in atteggiamento d’adorazione e stupore di bambini. È come risvegliare energia, desideri ed ideali addormentati o intontiti dal vivere quotidiano. Il Natale di Gesù, Figlio di Dio. È pura energia vitale, è la gioia e pace, è promessa compiuta e speranza certa.

Nella Notte di Natale del prossimo 24 dicembre ci incontreremo, come ogni anno, accanto al presepe. Vorremmo avere gli occhi colmi di fascino di Maria e il suo cuore colmo di tenerezza, il sentire di Giuseppe contemplativo e fermo curando il Tesoro di Maria. La sorpresa gioiosa dei pastori ascoltando il canto degli angeli e senza dubbio appartenere al gruppo degli “uomini di buona volontà”.

Rinascere è il messaggio di Natale!

Il passaggio dell’anno è sempre accompagnato da alcune parole “classiche”: felicità, auguri, saluti, pace, e un anno sempre migliore. È che il cambiamento del calendario sembrerebbe esercitare una particolare influenza psicologica e vitale: ricominciare! Un’altra opportunità! Se è così, sarà bene riflettere sui desideri, sulle necessità, sulle sfide che abbiamo davanti. Ogni nuovo ricominciare, ogni cambiamento, rinchiude in sé un’opportunità ed è bene fare di tutto affinché, in quello che ci è possibile, non scorra come acqua tra le dita. Per affrontare questa realtà, dobbiamo ricordare che non siamo soli. Non siamo soli, perché tanti ci vogliono bene; ma soprattutto non siamo soli perché Dio è con noi. Il Natale è proprio questo: Dio con noi, Dio per noi, Dio in noi. Dire “Dio con noi” significa dire che il meglio di ciascuno può crescere, progredire, colmarsi. Dio dice il profeta è “amico dell’uomo”. È in amicizia con Lui che siamo chiamati a crescere,non è altra cosa che lasciare andare sempre più in alto il meglio di noi stessi. Rinascere! È il messaggio di Natale ed è la scommessa per il nuovo anno. Amen!

Un cordiale saluto. Che Dio vi mostri il suo volto e vi benedica.

P. Alberto E. Eronti

Stella di Bleteme

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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