Postato su 2013-12-22 In Vivere l’Alleanza

Dieci anni del Santuario di Lima

PERÚ, Queca Espinoza. Domenica 15 dicembre abbiamo celebrato 10 anni della benedizione del Santuario di Lima-Perú.

 

 

 

 

Gli incaricati delle differenti commissioni siamo arrivati da molto presto. Affinché fosse tutto pronto per mezzogiorno e mentre aspettavamo è stato molto emozionante ascoltare la prova dell’Inno del Giubileo 2014, che avrebbero cantato al concludere la Santa Messa.

La gente arrivava a gruppi, e poiché ci si radunava all’aria libera, era normale   che si sentisse un certo mormorio, soprattutto in questa opportunità per la gioia e l’emozione delle circa 700 persone presenti. Quando Suor Consuelo si è avvicinata al microfono e in atteggiamento di meditazione e riflessione ha parlato di quanto stavamo aspettando, pregando Ave Maria offerte per differenti intenzioni, si è creato un ambiente di serenità, lieta accoglienza e i nostri cuori si sono tranquillizzati.

Santa Messa con il Cardinale Juan Luis Cipriani

L’Eucaristia è stata celebrata dal nostro Cardinale Juan Luis  Cipriani  Arcivescovo di Lima e Primate del Perù, e poiché il giorno era festivo ha partecipato la massima autorità ecclesiastica.

Ci hanno accompagnato autorità del posto e vari sacerdoti diocesani amici del Movimento, che contiamo con loro tutte le domeniche per le confessioni e le Sante Messe.

All’inizio della celebrazione, è entrato al nostro Santuario il Cardinale e il Coro, preparato specialmente per l’occasione, che ha cominciato con il canto tradizionale della terza domenica d’Avvento: “Vieni, Vieni Signore non tardare”.

La Famiglia Scamarone Roldan ha acceso la terza candela, mentre s’intonavano le note del: Cantate con gioia, con illusione, già si avvicina il Signore”.

Un angolo d’amore

La omelia del Cardinale, una vera riflessione, ha toccato i cuori.

Ancora risuonano nelle nostre orecchie alcune frasi come “aggiusta bene la casa, viene Gesù e la casa bisogna pulirla e adornarla”, “abbiamo la famiglia, la vita, la fede, e i figli: tutto è un dono di Dio”. “L’atteggiamento di un cristiano nei confronti della vita deve essere di gratitudine, di conversione, e costantemente chiedere al Signore: dammi quella gioia che sorge da nostra Madre”.

Si è riferito al Santuario come un angolo d’amore, un angolo in cui nostra Madre sa che non ci piace né il rumore, né molto movimento, ci piace l’amore di Maria nel nostro cuore.

Ha ricordato, che aveva benedetto il nostro Santuario dieci anni fa, ma ora al ritornare non riusciva a riconoscere il posto, perché era migliorato tanto.

Prima di finire si è anche riferito che stavamo vivendo “Un Anniversario dentro ad un altro anniversario”, che sono quei 100 anni che si celebrano il prossimo anno, 100 anni di quell’Alleanza d’ Amore, che il Signore ha chiesto a P. Kentenich, che è stato colui che ha iniziato per desiderio di Dio quell’Alleanza d’Amore con Maria.

Una Croce dell’Unità come regalo

Alla fine ha chiesto alla Madre: Io chiedo a nostra Madre, che benedica tutti gli amici di questo Movimento; che quel rapporto di amicizia, quel rapporto di giustizia, di affetto, quel rapporto di educazione, quel rapporto di cercare di portare il bene agli altri li renda più umili, perché la mancanza di umiltà distrugge. L’umiltà fa meraviglie nei focolari, nella società, nel rapporto personale, nel lavoro; fa meraviglie, mentre la superbia distrugge. In questo angolo c’è la grazia di Dio. Da questo angolo si può fare molto bene; non chiudete l’amore di Dio, l’amore di Maria nei loro angoli. Ci si deve aprire, si deve uscire a fare chiasso, comunicate agli altri quest’amore, questa tenerezza, questa gioia. Non ci chiudiamo all’amore di Maria nella nostra casa, facciamo che si diffonda.

Mi rallegro di questo anniversario e di questo Centenario. Non dimenticate che avete l’Indulgenza Plenaria, che non è poca cosa. È tanto ricevere l’Indulgenza Plenaria, è un perdono di Dio molto speciale, che la Chiesa ha voluto concedervi in questo anniversario. E quello che si è copiato daPapa Francesco è: pregate per me. I pastori dobbiamo avere coraggio, entusiasmo, coraggio non negoziabile, annunciare la verità con affetto, non scoraggiarsi. C’è molto da fare e si deve fare. Così sia.”

Alla fine, la famiglia Chavez Best, i nostri coordinatori, hanno ringraziato la presenza del Cardinale ed hanno chiesto a tutto il pubblico, che preghiamo la preghiera di consacrazione per lui. In seguito gli hanno consegnato una preziosa Croce dell’Unità, che lui ha baciato.

Si è accomiatato tra gli applausi al suono dell’Inno del Giubileo 2014.

In seguito abbiamo condiviso il tradizionale vino di onore e i rallegramenti tra tutti, riconoscendo che i preparativi, il lavoro erano riusciti meglio di quanto si era pianificato ed organizzato, perché alla Mater piace partecipare, mettere Ella anche un particolare, che nessuno aveva programmato o pensato.

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