Postato su 2011-09-21 In Vivere l’Alleanza

Missione del Giorno del Fanciullo

ARGENTINA, Mónica Jendrzejczyk. Le attività della Campagna del Rosario di San Justo non sono state tanto intense come gli altri anni, ma nonostante tutto la Madre ha guidato le sue missionarie, affinché non si scoraggiassero davanti a tante avversità. Così è nata l’idea di organizzare la missione del Giorno del Fanciullo. Volevano preparare qualcosa insieme alla loro comunità della Parrocchia Santissimo Nome di Maria. Hanno deciso, perciò, di unirsi ai bambini dell’Azione Cattolica che come tutti gli anni organizzano una kermesse in piazza Martin Guemes nel Giorno del Fanciullo.

Come Joao, eredi del Padre, Profeti della Vita

Qualche giorno prima hanno comprato una stoffa pesante di un colore arancione brillante, perché l’inverno era duro a Buenos Aires e volevano trasmettere in qualche modo il motto della Campagna di quest’anno: “Come Joao, eredi del Padre, Profeti della Vita”. Così un pomeriggio, in cui la temperatura elevata non era di quell’epoca, hanno cominciato a preparare sciarpe per regalare ai bambini nel loro Giorno, ma con un motto speciale, dipinto a mano: “Maria accoglici e educaci per difendere la vita”. Le missionarie più giovani si sono riunite a lavorare intensamente e hanno potuto preparare 120 sciarpe, nonostante il caldo insolito.

Il giorno della kermesse era il 21 agosto. Le ragazze hanno voluto presentarsi vestite da pagliacci per animare di più la missione. Purtroppo era il giorno più freddo dell’anno e i bambini dell’Azione Cattolica hanno rinunciato a far festa, ma l’entusiasmo e la gioia delle ragazze di 14 anni era tanto, che non si è potuto dire loro di no.

Chiamati come strumenti nelle mani di Maria

Prima di uscire di casa una di loro ha trovato sulla soglia del suo garage l’Atto di Fondazione della Regione Pampeana, che comincia con le parole della benedizione del Santuario del Padre del 20 gennaio 1952. “Tutti sappiamo per esperienza, che ci sono momenti che costituiscono una ferita veramente profonda nella nostra vita. Non succedono tutti i giorni, ma quando avvengono sentiamo che irrompe una forza divina, soprannaturale, sia che si tratti della nostra vita familiare, sociale, della storia ecclesiastica o mondiale. Ci rallegriamo di cuore per noi gente tanto piccola, perché, in quanto abbiamo maturato, siamo stati chiamati come strumenti nelle mani della Madonna per un compito tanto importante”. Con queste parole le ragazze hanno iniziato quel giorno, cariche di palloni, mascherate con sciarpe, rosari per i neonati in arrivo, e con un freddo e vento insopportabile.

Al giungere alla piazza completamente deserta, le ragazze, con quella spinta che appartiene alla gioventù, hanno bloccato la strada e hanno distribuito sciarpe ai bambini che scorgevano nelle automobili. Il freddo e il vento non hanno vinto le loro forze…ma ha cominciato a piovere. Improvvisamente hanno ricordato gli anziani della Casa di riposo, che solevano spesso visitare, e considerando che i “nonni” sono come i bambini, si sono recati a dare loro un saluto.

Ogni volta che nasce un bambino, esce il sole

E così hanno ripreso il cammino cantando: “Ogni volta che nasce un bambino, esce il sole”. Sembravamo pazze, ma loro sapevano che erano pazze d’amore. Al giungere alla Casa di riposo, i “nonni” non capivano il perché di quella visita, ma il pomeriggio è trascorso con gioia e colmo di entusiasmo. E il motto delle sciarpe si era compiuto insieme all’Alleanza d’Amore. Hanno chiesto a Maria “accoglici” e Lei ha mostrato loro un “focolare” per accoglierle, e “educaci per difendere la vita”, e le aveva educate dicendo che la vita si deve difendere dal concepimento fino alla morte naturale. Hanno condiviso la merenda con i “vecchietti” e perfino hanno ricordato canzoni che cantavano i loro nonni. All’uscire il freddo continuava ma con sole e ci restavano 40 sciarpe da distribuire, e la prima bambina che hanno trovato si chiamava Miracolo….Hanno concluso la giornata dove l’avevano cominciata: in piazza, già con più bambini, e dicendo: MISSIONE COMPIUTA.

Maria, ti chiediamo che davanti alle avversità ci aiuti ad essere perseveranti”.

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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