Postato su 2010-01-05 In Vivere l’Alleanza

Celebrare la gioia di essere Famiglia

LogoSPAGNA, AICA. Il 27 dicembre nella 3ª Convocazione del giorno della Sacra famiglia, più di un milione di persone si sono date appuntamento a Madrid. Quest’anno la celebrazione si è convertita da esclusivamente spagnola, in europea, con il motto: “Il futuro d’Europa passa per la Famiglia.” Bandiere di tutti paesi europei sventolavano tra la moltitudine.


Il mattino era freddo ma con sole e la temperatura era salita da 0 a 7 gradi, e il madrileno Paseo de la Castellana si riscaldava con l’entusiasmo di migliaia di famiglia che con i loro bambini si concentravano in piazza Lima.

I primi ad arrivare sono stati un centinaio di tedeschi, venuti in aereo e varie decine di autobus che erano partiti da Cadiz. Sevilla e Huelva alle ore 3 di notte per percorrere i 600 chilometri che separano il sud dell’Andalusia dalla Capitale spagnola. Alle ore 10,30 piazza Spagna era un mare di bandiere italiane austriache, ungheresi, tedesche, portoghesi, croate, slovene, olandesi, inglesi e irlandesi e bandiere regionali scozzesi, sarde, della Bretannia, della Catalogna e del Paese Vasco.

Perduti in un mare di gambe

I bebè prendevano il latte nel biberon e i bambini, impassibili al freddo e senza timore di essere calpestati dalla moltitudine, leggevano racconti a fumetti, mangiavano patate fritte. Alcuni si perdevano nel bosco di “gambe” e apparivano sul palco dove si celebrava la Messa e si susseguivano alcuni vescovi e cardinali. Il primo è stato il Cardinale di Lyon, Monsignor Barbarie, che era venuto accompagnando 200 famiglie numerose francesi. Lo seguivano il Cardinale Arcivescovo di Berlino, Mons. Sterzinsky e Mons. Michalik, presidente della Conferenza Episcopale Polacca, cui appartenevano numerose coppie polacche – i polacchi erano più di 500 – sebbene i più numerosi erano gli italiani – circa 3000 – che per il loro chiassoso entusiasmo, canti e urli gareggiavano con gli andalusi.

Gruppi di giovani locali suonavano la chitarra e si scambiavano messaggi, i genitori stringevano le sciarpe attorno al collo dei lori figli per difenderli dal freddo o distribuivano ai bambini hot dog, perché erano tante ore che erano in viaggio ed avevano fame. Molti scattavano fotografie per conservare impresse scene di quel ” giorno tanto speciale”.

I cardinali erano presentati da un conosciuto speaker della radio, cui era accompagnato da sua moglie e i suoi figli, e che approfittava tra una pausa e l’altra per prendere in braccio ai bambini persi tra la moltitudine, domandare il nome e pregare i genitori che li andassero a prendere Alle ore 11 Kiko Arguello, fondatore del Cammino Neocatumenico è salito sul palco e accompagnato dalla chitarra ha cantato una delle sue canzoni: “Maria, piccola Maria, figlia di Gerusalemme, Madre di tutti i popoli Vergine di Nazareth” e migliaia di famiglie in coro rispondevano “Venga il Signore a noi, se siamo degni di grazia ai suoi occhi, è certo che siamo peccatori, ma prega Tu per noi e saremo il suo popolo e la sua eredità!”

“Quando sarò grande voglio essere Papa, perché ha molti amici”

Poi quattro dei collaboratori più diretti del Papa si sono rivolti alla moltitudine: il Cardinale Ryco, Presidente del Pontificio Consiglio di laici, il Cardinale Cordes, presidente del Consiglio Cor Unum, il Cardinale Vallini, vicario di Roma, che ha ricordato “il valore pubblico della famiglia che vogliamo nuovamente affermare con rispetto ed anche con fermezza” e il Cardinale Antonelli, presidente del Consiglio Pontificio per la Famiglia, che ha insistito che “la famiglia ha il diritto di ricevere l’appoggio culturale giuridico ed economico, perché il futuro della civilizzazione passa attraverso essa”.

Uno dei momenti più emozionanti è stato quando si è annunciato che cominciava la trasmissione via satellite da Roma, dove Papa Benedetto XVI avrebbe rivolto un messaggio alla gente riunita nella piazza di Madrid. Il pubblico ha ascoltato in perfetto silenzio ed è scoppiata in un fragoroso applauso al terminare il Papa impartendo la sua benedizione. Accanto a questo inviato c’era un bambino di 5 anni che ha detto alla sua mamma: “Quando sarò grande voglio essere Papa, perché ha molti amici”.

Seconda assordante ovazione della Giornata

È cominciata la Messa celebrata dal Cardinale Rouco Varela, vescovo di Madrid, e concelebrata da 8 cardinali, 39 vescovi spagnoli e 15 provenienti da altri paesi d’Europa. Il Cardinale Rouco Varela ha insistito nella sua omelia che “il futuro d’Europa passa per la famiglia. Senza voi famiglie cristiane, l’Europa resterebbe senza figli”. Ha ripudiato inoltre “altri modelli di famiglia” che travolgenti e senza replica alcune s’impadroniscono “della mentalità e della cultura del nostro tempo” e che “non rispondono alla verità naturale della famiglia, così com’è annunciata dal principio della Creazione”. “Il panorama che presenta la realtà della famiglia in Europa non è lusinghiero”, cominciando “dalla facilità di un divorzio fino agli estremi impensabili di poco tempo fa” e seguendo per il “diritto alla vita del bambino che è ancora nel ventre della madre, che si va sostituendo nella coscienza morale di un settore sempre più importante della società per un presunto diritto all’aborto”.

La crisi del matrimonio e della famiglia si unisce ad una crisi economica “poche volte conosciuta nella storia”. Ha menzionato in seguito paragrafi dell’Enciclica Caritas in Veritate”, in cui si segnala che “gli Stati sono chiamati a stabilire una politica che promuova l’integrità della famiglia, fondata nel matrimonio tra un uomo e una donna, cellula primordiale e vitale della società”. Nella famiglia cristiana è dove “meglio si sa chiedere perdono e perdonare”, dove si dona “l’amore incondizionato” e meglio si risponde “alle situazioni drammatiche dei confusi, degli anziani, degli angustiati per la solitudine fisica e spirituale, dei depressi per sentirsi falliti e delusi sentimentali e matrimoniali”. La seconda assordante ovazione della giornata ha risposto alla sua omelia.

Giocattoli che saranno distribuiti la notte dell’Epifania nella più grande bidonville madrilena

Al terminare la Messa un coro di bambini è salita sul palco e si è avvicinata al presepe collocato in uno degli estremi per cantare le pastorelle. La banda di tamburi e trombe del famoso Cristo degli Zingari di Sevilla ha continuato interpretando in maniera impressionante il “Risuscitato”, una dei più importanti pezzi musicali di Kiko Arguello che sale sul palco per annunciare che “i Re Magi, che stavano camminando verso Betlemme hanno deciso di sostare qui per adorare Gesù Bambino e offrirgli tanti regali”. In quel momento sei cammelli cavalcati dai Re e carichi di giocattoli si aprivano la strada tra la moltitudine. “Vedi Papà che Baldassare è veramente un negro!” esclama un bambino pieno di ammirazione. I cammelli si inginocchiano e i Re salgono sul palco e depositano tre simboliche urne. I giocattoli saranno distribuiti la notte dell’Epifania nel rione della Cañada Real, la più grande delle bidonville madrilene.

Lentamente la gente si ritira. Sono le ore 14, l’ora del pranzo a Madrid. Centinaia di famiglie che hanno offerto alloggio ai polacchi, tedeschi, italiani, francesi ed inglesi si riuniscono con loro e l’invitano a mangiare in osterie e ristoranti. Il pomeriggio invaderanno la Puerta del Sol, Piazza Mayor, quella di Cibeles, d’Oriente per fare conoscere loro Madrid. Quando la notte i bambini andranno a letto, dopo aver resistito ad una giornata interminabile, non sentiranno la mancanza dei loro letti e dormiranno immediatamente.

Fonte: Aica

Dio desidera che la famiglia cristiana cambi il mondo

Padre Carlos Padilla, Direttore del Movimento di Schoenstatt in Spagna menziona questo importante e numeroso evento nella sua predica domenicale. “Questa mattina diceva il Cardinale di Madrid, Antonio Maria Rouco nell’Eucaristia: <<L’Europa, senza voi, care famiglie cristiane, resterebbe senza il futuro della vita>> e aggiungeva: <<c’è una necessità sociale ed economica di seguire proponendo alle nuove generazioni la bellezza del matrimonio e della famiglia>>

E l’ha detto anche Giovanni Paolo II: <<Il futuro d’Europa passa per la famiglia>>, perciò quando ci riuniamo per celebrare, per risaltare il valore della famiglia cristiana, il cuore si rallegra. È necessario manifestare la gioia di essere famiglia ed è fondamentale rivendicare il valore di qualsiasi vita umana: <<Non si può mai legittimare la morte di un innocente>>, diceva il Cardinale. Al contemplare le strade di Madrid piene di tante famiglie venute da tutte le parti d’Europa, il cuore si colma di fiducia. Dio continua destando i cuori e dà loro la capacità d’amare. Le parole del salmo ci riempiono di gioia e possiamo ripeterle pieni di speranza: <<Felici coloro che temono il Signore e seguono i suoi cammini. Felice chi teme il Signore e segue il suo cammino. Mangerai del frutto del tuo lavoro, sarai felice, ti andrà bene. Tua moglie come vite feconda in mezzo alla tua casa; i tuoi figli come germoglio di ulivo introno alla tua tavola. Questa è la benedizione dell’uomo che teme il Signore. Che il Signore ti benedica da Sion, che tu veda la prosperità di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita>> (cofr. Salmo 127, 1-2-3, 4-5.) Dio desidera che la famiglia cambi il mondo.

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