Postato su 2013-08-14 In Francesco - messaggio

L’amore di Dio ha un nome e un volto: Gesù Cristo

org. Come “prima pagina della settimana” pubblichiamo di lunedì in lunedì alcune frasi di Papa Francesco per ogni passo quotidiano del nostro pellegrinaggio. Così ci incoraggiamo a convertirci sempre più in pellegrini missionari, solidali, poveri, contenti, aperti e umili, chiedendo, affinché la Chiesa ci rinnovi nello spirito autentico dell’Alleanza. Senza umiltà non c’è servizio efficiente, né rinnovamento interiore ed autentico. Papa Francesco ci parla della grazia 2014. Chiediamo questa Grazia.

 

SETTIMANA 33/2013

L’amore di Dio in Gesù sempre ci apre alla speranza, a quell’orizzonte di speranza, all’orizzonte finale del nostro pellegrinaggio. Così anche le fatiche e le cadute trovano un senso. Anche i nostri peccati trovano un senso nell’amore di Dio, perché questo amore di Dio in Gesù Cristo ci perdona sempre, ci ama tanto che ci perdona sempre.

Angelus, 11 agosto 2013

Dalla storia di questa chiesa, (la Cattedrale del Méssico che cumpie 200 años) possiamo trarre insegnamenti per la nostra vita cristiana. Quante persone l’avranno visitata per incontrare il Signore!! Le sue pietre sono testimoni silenziosi di quanti sono entrati ad aprire il loro cuore a Dio, per chiedere perdono, implorando favori, lode e benedirli per tutto l’amore che ogni giorno ci manifesta. Riprendiamo il meglio di quel patrimonio spirituale e continuare ad elevare i nostri cuori al cielo in questa casa, che è quella di Dio e quella di tutti coloro che formano la vasta famiglia diocesana.

Messaggio del Papa Francisco per l’anniversario 200° della costruzione della Cattedrale di Città del Messico

Ma non si tratta solo di guardare indietro. Un’opportunità come questa è quella di diventare un forte stimolo spirituale per assumere con gioia il compito che ha ogni battezzato di essere discepolo e missionario di Cristo. Al Duomo, il cuore della diocesi, il vescovo tiene l’azione più venerata e santa che può essere eseguita: l’Eucaristia, memoriale della morte, passione e risurrezione di Nostro Signore. Partecipare ad essa con devozione, e trarre forze dalla Mensa del Signore a testimoniare l’amore che Dio ha per noi in qualsiasi ambiente, in cui ci troviamo e tutti quelli intorno a noi, soprattutto i più svantaggiati.

Messaggio del Papa Francisco per l’anniversario 200° della costruzione della Cattedrale di Città del Messico

Assumere anche la sfida di guardare al futuro con speranza. Che nessuno ci privi della speranza! Alimentiamola invece, arrivando alla prima chiesa diocesana. La Parola di Vita che risuona nella Cattedrale del Messico deve proseguire nel futuro, deve radicarsi nel cuore dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Loro sono una finestra aperta all’illusione ed all’entusiasmo. Dobbiamo dare loro il meglio che abbiamo: Cristo, il Salvatore e amico che non manca mai. Questo dipende soprattutto dai genitori e dalle madri, perché l’educazione cristiana dei figli è il più grande dei loro obblighi, di cui non possono stancarsi mai, e che devono compierli non solo contando sulla propria energia, ma soprattutto appoggiandosi alla preghiera..

Messaggio del Papa Francisco per l’anniversario 200° dela costruzione della Cattedrale di Città del Messico

Il cristiano è uno che porta dentro di sé un desiderio grande, un desiderio profondo: quello di incontrarsi con il suo Signore insieme ai fratelli, ai compagni di strada. E tutto questo che Gesù ci dice si riassume in un famoso detto di Gesù: «Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore» (Lc 12,34). Il cuore che desidera. Ma tutti noi abbiamo un desiderio. La povera gente è quella che non ha desiderio; il desiderio di andare avanti, verso l’orizzonte; e per noi cristiani questo orizzonte è l’incontro con Gesù, l’incontro proprio con Lui, che è la nostra vita, la nostra gioia, quello che ci fa felici. Ma io vi farei due domande. La prima: tutti voi, avete un cuore desideroso, un cuore che desidera? Pensate e rispondete in silenzio e nel cuore tuo: tu, hai un cuore che desidera, o hai un cuore chiuso, un cuore addormentato, un cuore anestetizzato per le cose della vita? Il desidero, andare avanti all’incontro con Gesù.

Angelus, 11 agosto 2013

E la seconda domanda: dov’è il tuo tesoro, quello che tu desideri? – perché Gesù ci ha detto: Dov’è il vostro tesoro, là sarà il vostro cuore – e io domando: dov’è il tuo tesoro? Qual è per te la realtà più importante, più preziosa, la realtà che attrae il mio cuore come una calamita? Cosa attrae il tuo cuore? Posso dire che è l’amore di Dio? C’è la voglia di fare il bene agli altri, di vivere per il Signore e per i nostri fratelli? Posso dire questo? Ognuno risponde nel suo cuore.

Angelus, 11 agosto 2013

Ma qualcuno può dirmi: Padre, ma io sono uno che lavora, che ha famiglia, per me la realtà più importante è mandare avanti la mia famiglia, il lavoro… Certo, è vero, è importante. Ma qual è la forza che tiene unita la famiglia? E’ proprio l’amore, e chi semina l’amore nel nostro cuore è Dio, l’amore di Dio, è proprio l’amore di Dio che dà senso ai piccoli impegni quotidiani e anche aiuta ad affrontare le grandi prove. Questo è il vero tesoro dell’uomo. Andare avanti nella vita con amore, con quell’amore che il Signore ha seminato nel cuore, con l’amore di Dio. E questo è il vero tesoro. Ma l’amore di Dio cosa è? Non è qualcosa di vago, un sentimento generico. L’amore di Dio ha un nome e un volto: Gesù Cristo, Gesù. L’amore di Dio si manifesta in Gesù. Perché noi non possiamo amare l’aria… Amiamo l’aria? amiamo il tutto? No, non si può, amiamo persone, e la persona che noi amiamo è Gesù, il dono del Padre fra noi. E’ un amore che dà valore e bellezza a tutto il resto; un amore che dà forza alla famiglia, al lavoro, allo studio, all’amicizia, all’arte, ad ogni attività umana. E dà senso anche alle esperienze negative, perché ci permette, questo amore, di andare oltre queste esperienze, di andare oltre, non rimanere prigionieri del male, ma ci fa passare oltre, ci apre sempre alla speranza.

Angelus, 11 agosto 2013

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L’obiettivo del pellegrinaggio
è il rinnovamento dell’Alleanza d’Amore
nella sua forza plasmatrice e missionaria;
quella che si manifesterà – al di dentro di Schoenstatt
nel rinnovamento della Famiglia
e al di fuori, nella forgiatura di una Cultura d’Alleanza

Documento del Laboro 2014


Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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