Postato su 2015-01-04 In Schoenstatt in uscita

Lezione di Tedesco per Rifugiati nel Centro di Schoenstatt di Herxheim

GERMANIA, Suor M. Charissa Frenzl/mda. “L’8 Dicembre, nel Marienpfalz o Palatinato di Maria abbiamo dato il via ad un progetto: Tedesco per Rifugiati. Una professoressa del vicinato, in pensione, fa le lezioni ed un altro vicino si occupa delle persone, allaccia contatti … Tutto avviene in collaborazione con la parrocchia e si sono prenotati ancora molti altri e hanno fatto p. es. visita a due famiglie albanesi. Noi ci accorgiamo che la gioia aumenta sia dai rifugiati – provenienti nel frattempo da 5 Paesi – che da quelli che offrono aiuto, e la gioia è proprio la missione del nostro Santuario”, si legge in un commento di Suor M. Charissa Frenzl sull’articolo pubblicato prima di Natale ‘Quasi una Fiaba di Natale: Rifugiati nelle Case di Schoenstatt’. E poi ha scritto ancora: “Lo troveremmo stupendo se anche a Schoenstatt fosse possibile qualcosa del genere. Sarebbe – così come lo intendiamo noi qui – un frutto del Giubileo Internazionale”. La redazione di schoenstatt.org voleva saperne di più …

Suor M. Charissa Frenzl ha accettato pochi giorni dopo l’invito a raccontare di più sul progetto del Centro di Schoenstatt di Herxheim nel Palatinato. Qui di seguito la sua relazione:

Signora Meyer abita vicinissima al Centro di Schoenstatt e viene quasi tutti i giorni alla santa Messa nel Santuario della Gioia. Durante una Giornata di Chiusura dei Consigli Parrocchiali ci siamo intrattenute e lei ha raccontato di voler offrire volentieri lezioni di tedesco per rifugiati. Cui ho replicato spontaneamente: “Lei può farlo qui da noi. Le mettiamo a disposizione una stanza. La Madonna è perfettamente d’accordo dato che anche Lei è stata ‘Rifugiata’, dopo la Fuga in Egitto.”

Entrambe abbiamo raccontato il fatto ad altri – tra cui ai responsabili della Lega-Famiglie – e per mezzo loro l’informazione è arrivata, attraverso un medico, al Signor Dudenhöffer. Anche lui abita a solo poche case di distanza.

L’8 Dicembre c’è stato il via

Poco tempo dopo lui è passato qui e ha raccontato di essere già stato in un’abitazione di rifugiati e di aver fatto visita là a due Eritrei e due Somali. Ha trovato l’idea delle lezioni di tedesco formidabile e voleva allacciare ancora altri contatti e portare qui le persone. Non avremmo mai pensato che la concretizzazione fosse stata possibile già nel 2014. Per sua iniziativa si è potuta fissare la prima data in una settimana.

La Madonna stessa ha provveduto ad un buon inizio per l’8.12. ‘Visto che la signora Meyer si è ammalata, sono arrivato io. Una signora anziana di Stoccarda, che aveva prenotato la camera da noi e voleva far visita da qui a dei parenti, è stata accompagnata da un’infermiera che manco a farlo apposta proviene dall’Eritrea e ha potuto fare da interprete. Il signor Dudenhöffer ha accompagnato i quattro signori e così ha preso il via la prima ora di lezione nella Casa “Pfãlzer Sonnenau” che significa Oasi Solare del Palatinato. Per mezzo dell’interprete si sono sentiti subito capiti e lei ci ha aiutato molto. I partecipanti volevano sapere che idea avessimo e che cosa ci aspettassimo da loro. Noi abbiamo spiegato loro che vogliamo aiutarli e che la fiducia reciproca è importante. Nel corso della conversazione – bisognava infatti innanzitutto conoscersi un po’ – due di loro hanno raccontato dei loro figli. Si sentiva che avevano dietro le spalle qualcosa di difficile.

Poter parlare nella mia lingua

Per l’incontro successivo ho invitato Padre Elias, un benedettino dell’Abbazia Dormitio di Terra Santa, che si trova al momento nella canonica di Herxheim e che in una conferenza ha raccontato di aver imparato alcuni anni fa la lingua araba in Siria. Con questo dato di fatto è stato costruito un altro ponte per i due della Somalia. Tanti anni fa avevo accompagnato dalla Liebfrauenhöhe (Altura di Maria) cinque gruppi di pellegrini con famiglie eritree e da allora conoscevo un sacerdote eritreo. Alla mia e-mail arrivò subito una risposta ed un signore di fede cristiana – che avrebbe parlato volentieri con un sacerdote – lo poté fare per telefono con un proprio concittadino.

Un’altra signora della parrocchia si era prenotata dal signor Dudenhöffer dicendo di voler far volentieri qualcosa anche lei. Mi ha raccontato al telefono che andrebbe a far visita alle due famiglie albanesi. Volevo chiedere alla nostra impiegata della Serbia se conoscesse qualcuno che parla questa lingua. Con mia grande sorpresa si è scoperto che lei stessa parla Albanese e così è venuta insieme a noi come interprete. Entrambe le famiglie ne hanno avuto un immenso piacere e si sono aggiunti altri tre partecipanti – due signore e un signore. Al gruppo esistente si sono poi aggiunti ancora degli Africani – dai Paesi già citati e dall’Africa centrale.

Il 18 Dicembre, da signora Meyer, c’erano già 11 partecipanti.

Prima di Natale è venuta in visita da noi una signora dell’isola Mauritius, che conosco da Friburgo /Brisgovia. Quest’anno ha stretto l’Alleanza d’Amore. Tra l’altro parla anche Francese e si è messa a conversare con i signori dell’Africa centrale. Ha poi esercitato un po’ di tedesco con uno di loro e ascoltato le loro preoccupazioni e i loro desideri.

Una prospettiva per il futuro

Non so da dove arrivassero le biciclette, ma alcune sono entrate prima di Natale nel cortile. “I ciclisti” ridevano allegramente ed erano molto fieri e si avvertiva che nell’arco di poco tempo la gioia era cresciuta e che si era aperta loro una prospettiva per il futuro. Le persone sono motivate e riconoscenti e ciò rende contenti tutti coloro che contribuiscono fino ad oggi a questo progetto.


Originale: Tedesco – Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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