Postato su 2014-10-22 In Schoenstatt in uscita

Progetto Incontro

SPAGNA, Fátima Alvarado. Il progetto “Incontro” è sorto a Madrid in dicembre 2011 in un gruppo di persone preoccupate per la situazione che molta gente soffre della mancanza perfino del più imprescindibile per vivere (casa, alimenti, indumenti…). L’inquietudine e il motivo, che ha deciso quest’iniziativa a diventare un progetto che si conservasse costante durante il tempo, è stato essere coscienti che molte persone, che non sanno come ricorrere all’assistenza sociale, vive nella povertà assoluta senza che nessuno se ne accorga. “Incontro” ha voluto essere il ponte di unione con l’assistenza sociale, l’amico che tende la mano ed ascolta nella sua solitudine e l’abbraccio che accoglie e dà dignità alla situazione che vivono.

Che cos’è il progetto Incontro?

È imparare a guardare con altri occhi la città, le strade, il rione. È condividere attivamente alla realtà, a non essere indifferenti a quanto sta passando, bensì far parte per mezzo di fatti concreti (condividendo il tempo, le cose materiali, l’aiuto)

È risvegliare la solidarietà, che un tempo di crisi esige tanto a ognuno, quanto al suo intorno.

È la dedicazione agli altri, l’amore al prossimo senza pubblicità, né pregiudizi, il servizio disinteressato….

Qual è la differenza con altre iniziative?

Il carisma di Incontro è accompagnare dalla vicinanza, dalla fiducia e dal personale. Ed inoltre si unisce ad aiutare nelle necessità. Sempre si soccorre non solo con caffè caldo e cracker, bensì si portano i famosi “picnic” con un tramezzino caldo, un frutto, un succo, un croissant e cracker per potere condividere la cena. Inoltre si porta a ciascuno ciò che previamente hanno chiesto, nella misura delle possibilità (roba, libri, alimenti, articoli di igiene personale, indumenti intimi)

Cioè non sono loro che ricorrono alle istituzioni, bensì che sono i volontari che si avvicinano alle loro “case”, per potere aiutare nelle loro necessità e farli crescere da quello che hanno.

Dal Santuario alle periferie

Ogni strada parte con un motivo dal Santuario di Serrano per potere pregare per ogni persona che incontrano e per mettersi nelle mani di Maria come suoi strumenti, coscienti della piccolezza e lasciando che Ella possa accogliere ciascuno che si incontra nel cammino. I volontari partono dalla loro realtà per toccare l’altra faccia della moneta, dove è la povertà, la fame, l’indifferenza, le ferite personali…

Con questo progetto si tenta imparare a guardare in profondità questa società e tutto quello che accade in essa. E ricevere per potere regalare le tre grazie del Santuario. Non li si potrebbero accogliere, se essi non permettessero entrare nelle loro “case” e non raccontassero le loro storie. I volontari non potrebbero trasformarsi, né aiutare al crescere delle persone, che conoscono se non lasciassero il cuore aperto, affinché la realtà diventi vita, se non tenessero sensibilità a ogni cosa che passa e li commuove. E non potrebbero essere mandati, se non volessero in qualche modo essere coscienti delle ingiustizie sociali, e sensibili per potere cambiare, con questo piccolo apporto il mondo che li circonda.

Un progetto che cambia la vita

Finalmente si sono aggregate persone e il progetto comincia ad avere più volontari e così esce ogni 15 giorni per accompagnarli. Le esperienze personali dicono che è stato un progetto che ha cambiato la vita di ognuno, la forma di vivere con semplicità, la sensibilità nei confronti della società, la capacità di ascoltare, la generosità. Ogni volta che si è stati testimoni di qualcuno che ha ricuperato la speranza, di qualcuno che è riuscito a non vivere per la strada, di qualcuno che riesce ad avere l’imprescindibile per arrivare alla fine del mese…è un immenso regalo che incoraggia a continuare regalando tempo.

Si conta con l’aiuto di altri volontari specializzati che orientano in casi più complicati e che contano su più esperienza in problemi legali. Associazioni come Bocatas, Red Incola, Samur sociale ecc. li hanno guidati in casi concreti. Si conta anche su professionisti, lavoratori sociali, psicologi, medici che si occupano a titolo personale in casi concreti.

Per i prossimi cento anni

“Sogniamo anche con potere un giorno avere una sede propria per potere raccogliere roba e alimenti e aiutare più famiglie e persone senza casa. Abbiamo un sito che speriamo abbia sempre più visite. Vorremmo potere contare su più risorse economiche per riuscire ad ampliare i progetti”, commentano volontari con speranze.

È un progetto in cui collaborano e partecipano persone di tutte le razze, sesso, inquietudini religiose e agnostici, famiglie intere con il loro figli. Aperto a tutti coloro che vogliano partecipare attivamente uscendo per le strade e passivamente con apporti economici o soluzioni per le necessità materiali che vanno sorgendo. Uscendo dalla Famiglia di Schoenstatt per regalare così anche il carisma alla Chiesa e al mondo Intero.

Originale: spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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