Postato su 2012-05-25 In Schoenstatt in uscita

La Campagna della Madonna Pellegrina nelle carceri di Tires

PORT0GALLO, Maria de Lurdes Paredes. In un modo o in un altro, ci sentiamo la maggior parte del tempo prigionieri, senza quella libertà che tutto il mondo desidera ardentemente. Immagino che scontare una pena in carcere è una delle realtà più dure che esistono. Da molto tempo pensavo a questo apostolato, ma l’impulso è nato traducendo una meditazione intorno alla testimonianza di Padre Kentenich a Dachau, il luogo che ha scelto liberamente per offrire la vita ai suoi. Lui ha voluto, sempre con una fede infrangibile nella Divina Provvidenza e nella protezione e nell’amore materno della Madre di Dio, raggiungere la vera libertà interiore, quella dei figli di Dio, per tutta la Famiglia.

Nelle carceri di Tires, una prigione esclusivamente per donne, molte sono madri e alcune, con bambini di tre anni, hanno il permesso di tenerli in prigione con loro. Parecchie missionarie si occupano della Campagna della Madonna Pellegrina già da circa 10 anni. Al sapere che avevano bisogno di un aiuto il fine settimana per sostituire una di loro che si era ammalata, mi sono offerta per aiutare ad una missionaria, Antonietta, che da tanti anni prodiga il suo amore e la sua vita alle recluse, come se fossero della sua famiglia.

Il Santuario era lì con tutte le sue grazie: Gesù era tra i suoi amici prediletti

Quando mi hanno presentata, sono stata molto bene accolta da tutte le recluse. Con gli abbracci e i baci tra le lacrime che non si fermavano, sono cominciate le testimonianze più commoventi ed autentiche che abbia mai ascoltato. La preghiera e la meditazione del Rosario accompagnato da canti, è stato un momento sacro intorno all’Immagine della Madonna Pellegrina e di una piccola fotografia di Padre Kentenich. Il Santuario era presente con tutte le sue grazie: Gesù era tra i suoi prediletti.

Il Venerdì Santo, la Via Crucis e l’Adorazione della Croce nella Cappella del Buon Pastore, in presenza di Padre Miguel, si è vissuto intensamente la Passione di Cristo. Molte hanno voluto tra le lacrime confessarsi con P. Miguel, altre conservavano una serenità ed una fortezza incredibile, altre perfino abbracciavano Antonieta, l’amica e la madre che le proteggeva, che aveva loro ridato la speranza e la fede, che le trattava come figlie, e non come un numero, o persone indesiderabili, restituendo loro l’auto stima e la dignità.

Sono stato in prigione e mi hai visitato

Nel Vangelo di Matteo (Mt.9) dice: “Andate ad imparare che cosa significhi: voglio misericordia e non sacrificio. Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori”…E aggiunge più avanti: “…sempre che abbiate fatto questo ai più piccoli, a me lo avete fatto, perché ho avuto fame mi avete dato da mangiare, sono stato in carcere e mi avete visitato…” Penso che è così come Dio vuole la comunità accogliendo, accettando coloro che la società non accetta..

Tutti coloro che ci diciamo cristiani dobbiamo seguire le orme di Gesù, come ha fatto P. Kentenich, come lo fanno queste missionarie e molti altri che nemmeno sono cristiani, portando la misericordia e il bene a questi luoghi dove manca la solidarietà e regna la disumanizzazione.

Solo l’amore ci libererà dal sentirci prigionieri

Ho saputo che l’anno scorso, non conosco la data, la Madonna Pellegrina ê stata incoronata “Regina della libertà e la gioia”

Oggi più che mai, il comandamento nuovo di Gesù echeggia nei nostri cuori: “Amatevi gli uni con gli altri, come IO vi ho amato”.

Dio è Amore – Solo l’Amore ci libera “dalla nostra prigione”.

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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