Postato su 2014-12-25 In Vivere l’Alleanza

La Festa dell’Immacolata in Burundi ricorda Piazza di Spagna a Roma

BURUNDI, Diomède Mujojoma. Con il Nuovo Nunzio Apostolico del Burundi, il Santuario mariano di Schoenstatt Mont Sion Gikungu ha celebrato con esultanza la solennità dell’Immacolata Concezione, questa domenica 7 Dicembre 2014, una solennità che normalmente si celebra l’8 dicembre di ogni anno e che dà un’impronta particolare al Santuario di Mont Sion Gikungu, come per tutte le feste in onore della Vergine Maria. È infatti uno dei grandi pellegrinaggi che il Santuario mariano di Mont Sion Gikungu mette in rilievo, dopo quelli dell’apertura e chiusura del mese mariano a Maggio e dell’Assunzione del 15 Agosto di ogni anno.

Se è vero che questa solennità è celebrata nelle altre parrocchie e santuari del Burundi e nel mondo intero – secondo la tradizione cattolica, in seguito al Dogma promulgato da Papa Pio IX l’8 Dicembre 1854, con il quale Maria è dichiarata preservata dal peccato originale fin dalla sua concezione – è anche vero che il Santuario mariano di Schoenstatt Mont Sion Gikungu conferisce un accento particolare, a cominciare dal modo della sua preparazione e della sua celebrazione speciale.

In effetti, tutti i pellegrini del Santuario, vicini e lontani, vengono mobilitati attraverso lettere d’invito, avvisi nelle Chiese e tramite i mass media, spot pubblicitari, manifesti e striscioni. Durante la settimana che precede la celebrazione, si organizza o una preghiera speciale o una novena o – in mancanza di ciò – un triduo, come è stato fatto quest’anno 2014. Il tema principale della meditazione sul dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, Madre di Dio, era: “In unione con Maria, l’Immacolata, costruiamo il Regno del Padre.” Un’altra particolarità della celebrazione di questa solennità è stata la presenza del Nunzio Apostolico.

San Giovanni Paolo II sulla Collina di Gikungu, dove ora c’è il Santuario di Schoenstatt

In effetti, salvo in caso d’impedimento, la solennità dell’Immacolata Concezione è presieduta dal Nunzio Apostolico del Burundi e per la celebrazione di quest’anno 2014 il Santuario ha avuto l’onore di accogliere il nuovo Nunzio Apostolico, dopo 23 anni di assenza. Monsignor Wajciech Zaluski era infatti Segretario della Nunziatura, quando il Papa, oggi San Giovanni Paolo II, è venuto nel Burundi. È stato in quel momento che ha messo piede sulla collina Gikungu prima dell’erezione del santuario che oggi è il Santuario mariano di Schoenstatt Mont Sion Gikungu. Tanto ardeva d’impazienza di poter ritornare su questa “terra santa”, come ha sottolineato nella sua omelia di questa Domenica, 7 Dicembre 2014, che non si è più ricordato il punto dove il Papa ha celebrato la Messa! Tutta l’area è ora ricoperta di case, per cui è difficile localizzarlo. L’altro posto che egli si augura di visitare, come egli stesso ha confidato, è Minago, dove è caduto assassinato il suo predecessore, Monsignor Michael Courtney.

All’inizio della celebrazione Padre Félicien Nimbona, Rettore del Santuario, dando il benvenuto al Nunzio Apostolico, ha lodato la sua sollecitudine pastorale, di cui ha dato testimonianza il giorno che è andato ad invitarlo per presiedere alle cerimonie di questa solennità, esortando anche i fedeli ad accoglierlo per acclamazione e la corale “San Nicola di Flue” ad intonare un canto di accoglienza per questo ospite di spicco.

Il SI di Maria, l’inizio della nostra salvezza

Meditando sulla Parola di Dio il Nunzio Apostolico ha detto nella sua omelia che noi salutiamo la Madonna ogni giorno, ogni istante, con fervore, come l’Angelo Gabriele. Ha sottolineato che con il saluto dell’Angelo: “”Sei piena di grazia”, l’Angelo voleva mostrare chi è Maria: “Colei che è piena di grazia”. Il “Sì” di Maria ha sempre il suo posto nella nostra vita odierna”, ha soggiunto. Ed è per questo “Sì” che è nato il Salvatore del mondo, e che Maria resta l’esempio escatologico della Chiesa, una Chiesa che non è quella costruita di pietre, ma la Chiesa formata da noi, suoi fedeli. Il Nunzio ha concluso la sua omelia con un invito ai fedeli di ricorrere alla Vergine Maria, affinché interceda per noi nella conquista della pace nel nostro Paese e nel mondo intero.

Al momento dell’Offertorio sono stati presentati dei doni simbolici: Una famiglia ha offerto una colomba, simbolo della pace che deve regnare prima di tutto nelle nostre famiglie e poi nel nostro Paese e nel mondo intero. – Questa colomba stava per essere lanciata in volo davanti al Santuario dopo la processione; Due giovani hanno portato una Bibbia per esprimere di voler costruire il Paese sulla roccia della Parola di Dio; una religiosa ha portato un cero acceso, simbolo della luce di Dio attraverso la quale vogliamo essere guidati per tutto quest’anno liturgico dedicato alla Vita Consacrata, ed infine la Bandiera nazionale offerta da due politici, un uomo e una donna, come simbolo della consacrazione del Burundi e del periodo elettorale, alla Madonna, affinché lei vegli sul Burundi e i Burundesi.

Il volo della colomba come a Piazza San Pietro

Le cerimonie di questa solennità si sono concluse con una processione verso il Santuario mariano, dove è stata fatta una consacrazione alla Madre di Dio. Ed è a questo punto che è stata impartita la Benedizione Finale. E il Nunzio Apostolico ha fatto volare la colomba, accompagnata dagli applausi dei pellegrini.

Originale: Francese Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

Fonte: http://www.sanctuaire-mont-sion.net

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