Postato su 2009-11-27 In Vivere l’Alleanza

Politici e polizia incoronando Maria

P. Deogratias Maruhukiro in Schönstatt  - Foto: BrehmBURUNDI, Francisca Urrutia/mca. Due anni fa P. Deogracias Maruhukiri, rettore del Santuario di Schoenstatt sul Monte Sion Gikungu, Burundi, si era recato all’Ufficio Stampa per raccontare che desiderava cominciare una corrente d’incoronazione nel suo paese, che lentamente si stava riprendendo da una guerra civile di 14 anni. Voleva incoronare Maria Regina della Pace e della Riconciliazione. Alla fine dell’intervista aveva deciso portarsi la 3ª Ausiliaria internazionale della Campagna del Rosario con quel proposito. Nella seconda metà di quest’anno P. Deogratias è ritornato a Schoenstatt e prima di ripartire per il suo paese ha offerto la seconda intervista all’Ufficio Stampa:

 

 


Padre Deogratias Maruhukiro

– Che cosa è accaduto durante questi anni che l’Ausiliaria era in Burundi?

Nella Famiglia di Schoenstatt parliamo della Provvidenza Divina, non esistono casualità. Due anni fa, quando sono passato di qui, c’era l’Ausiliaria. Io non avrei mai immaginato che Ella mi avrebbe accompagnato in Burundi, ma al conversare con voi, mi sono deciso a portarla con me.

Sono accadute cose molto impressionanti con la compagnia di Maria, non solo nel mio paese bensì anche in Ruanda, Congo, e Tanzania. Abbiamo organizzato molti pellegrinaggi, in cui la Madonna ha toccato molti cuori di tante famiglie. Quello che mi ha impressionato di più è stato come la gente voleva avvicinarsi a Lei, perfino alcuni politici. La Mater era presente e accompagnando mediante l’Immagine Ausiliaria.

Ci sono stati parecchi pellegrinaggi che si sono tenuti in luoghi pericolosi, tra i quali uno in Burundi in una parrocchia che è situata in un luogo molto insicuro e un altro in Congo, dove in quel momento si stava preparando una guerra civile. Tanta gente aveva partecipato nonostante il pericolo e il gran rischio, ripetendo che “all’essere accompagnata dalla Regina non aveva paura”.

Immagine AusiliariaSempre dopo ogni pellegrinaggio si davano testimonianze, il che aiutava i pellegrini a preparare il loro cuore ai prossimi pellegrinaggi. La Madonna era presente in tutto il paese. L’anno seguente si è potuto costatare chiaramente la sua presenza nell’incoronazione con il motto: “il mio paese, la tua corona”.

– Molta gente di differenti paesi ha accompagnato i pellegrinaggi con preghiere. Per voi è stato importante il sentire quanto i fratelli del mondo erano in quel momento accanto a voi?

Sì, era molto importante, perché noi in Burundi non ci sentivamo soli, sapevamo che c’era gente pregando per noi. Ed anche perché dopo i 14 anni di guerra civile, tanti di noi in Burundi si sentivano appartati dal mondo. Mediante l’Ausiliaria ci siamo resi conto che siamo una Famiglia in Schoenstatt.

Quando commentavo alla gente, che ricevevo molte e-mail di persone da differenti paesi, che pregavano per noi, non lo poteva credere. Al sentirsi accompagnati, la nostra preghiera era molto più profonda.

Il nostro Centro in Burundi, perciò, si è conosciuto di più, perché i burundesi hanno compreso che non era solo formato dai Padri e dalle Sorelle che loro vedevano in Burundi, bensì anche c’era gente in Svizzera, Germania, nell’America del Sud che era unita a noi.

Approfitto per ringraziare tutte queste persone che hanno pregato. E noi, grati, ricambiamo con la nostra preghiera per loro. È uno scambio di preghiera e così siamo una Famiglia unita.

-Com’è nato il desiderio di avere una propria Ausiliaria per il Burundi?

Perché, quando i burundesi hanno saputo che l’Ausiliaria doveva ritornare a Schoenstatt, non volevano lasciarla partire. Hanno cominciato a domandare se era possibile avere un’Ausiliaria propria. Il loro desiderio era tanto grande che ho deciso di parlare al vescovo. Mi chiedevo come avrei spiegato che volevamo avere un’Ausiliaria propria e con Lei organizzare più pellegrinaggi. Finalmente il vescovo ha accettato la proposta, cosicché già abbiamo la nostra Ausiliaria!!!

 Santuario,  Mont Sion Gikungu

L’esperienza dell’incoronazione è stata realmente impressionante, perché i militari e la polizia ci hanno accompagnato nel pellegrinaggio con la nuova Ausiliaria che ci aiuterà molto, non solo in Burundi, bensì anche in Ruanda, Congo e Tanzania.. Chissà dal Burundi sorga una nuova corrente e terminiamo tenendo in Africa molte Ausiliarie.

– Al parlare dei pellegrinaggi con l’Ausiliaria internazionale. Com’è stata la preparazione all’incoronazione, specialmente negli ultimi mesi prima del 15 agosto?

Mi piacerebbe ricordare una testimonianza che mi ha colpito profondamente. Prima che l’Ausiliaria ritornasse in Germania, c’era una famiglia che sempre unita pregava sul monte Sion, ma da 6 mesi la coppia si era separata. Io avevo cercato di parlare con il marito e con la moglie per risolvere il problema, ma non ero riuscito ad ottenere niente. Abbiamo trascorso tutto quest’anno con l’Ausiliare visitando le famiglie, affinché tutti pregassero insieme e uniti, e perciò mi preoccupava che questa famiglia continuasse separata proprio in questo momento Mi sono rivolto allora alla Mater: “Mater, Tu non puoi ritornare in Germania senza che questa famiglia si sia riunita”. Inoltre ho cercato di convincere il marito: “Prima che l’Ausiliare ritorni in Germania devi recarti a casa tua, e vedrai che avverrà il miracolo”. Ma lui mi ha risposto semplicemente: “Vedremo!!!”. Nel frattempo ho chiesto a molta gente di pregare per questa famiglia e due settimane prima che l’Ausiliare ritornasse in Germania la famiglia si è unita di nuovo. Quando noi chiediamo qualcosa alla Madre, Ella risponde.

Poi dovevamo preparare un nuovo anno per l’incoronazione con il motto: “il mio paese, la tua corona”. Volevamo dedicare il nostro paese alla Madonna. La fede ci ha aiutato molto, perché la gente aveva fuoco nel cuore e sapeva che la Madonna era lì, ci rispondeva, il che era per noi una conferma che ci trovavamo sul buon cammino.

Parlando soprattutto di com’è trascorso il giorno dell’incoronazione, quali sono stati i momenti più emozionanti per lei in quel giorno?

coronazioneQuattro sono stati per me i momenti più speciali:

Il primo è stato il 15 all’alba. Circa 15000 pellegrini hanno vegliato tutta la notte, e molti di loro erano venuti da molto lontano con bambini. Volevano passare la notte accanto a Maria.

Il secondo è stato il pellegrinaggio dei militari. Veramente è stato come un miracolo, perché noi abitiamo sul Monte Sion, dove i ribelli e l’esercito combattevano l’uno contro l’altro. Ho chiesto ai militari se desideravano onorare la Madonna, e mi hanno risposto che non solo avrebbero onorato la Mater, bensì che anche l’avrebbero accompagnata nel pellegrinaggio.

Il terzo è stato l’incoronazione della Mater. Quando la gente ha visto che il vescovo le collocava la corona si è udita un’esclamazione di gioia ad alta voce. Anteriormente il Burundi era un regno, cosicché la gente nella nostra cultura capisce il significato d’incoronare qualcuno.

E dopo l’incoronazione, come coronamento della cerimonia, uno sprazzo di luce nel cielo e tutti hanno cominciato ad acclamare. La Regina accettava la corona! I pellegrini non volevano andarsene dal Santuario. Parecchi hanno trascorso di nuovo la notte vegliando la Regina del Burundi!!!

– Ci sono più persone che visitano il Santuario dopo l’incoronazione?

coronazioneSì! Realmente l’ambiente si è trasformato! La gente vuole onorare la Madonna con la corona. Il Santuario è sempre colmo di pellegrini, che continuano a venire per salutarla e pregare. Mi raccontano felici che da quel giorno ricevono grazie. Io l’avevo detto che con l’incoronazione non sarebbe finito tutto, che la Madonna da quel momento ci avrebbe offerto molte grazie e veramente così è avvenuto, molte persone lo affermano, il Santuario è diventato il centro di Monte Sion.

– E ora che cosa sta succedendo in Burundi?

Molta gente si reca adesso a Monte Sion e si celebrano tante feste. Ad esempio il giorno della Madonna di Fatima si è organizzato un gran pellegrinaggio e seguono altri Incontri numerosi.

La gente ha ben impresso nella sua mente che ha incoronato la Mater Regina della pace e della riconciliazione. I prossimi tempi saranno diversi, perché la guerra va terminando. Nel 2010 ci saranno le elezioni, ma in realtà noi avevamo incoronato la Madonna senza pensare che era il periodo di preparazione per il cambiamento dei governanti. Molta gente commenta: “La Mater è tanto intelligente che si è installata qui prima delle elezioni per darci fiducia e speranza”. In Africa quando ci sono le elezioni, si vive un momento molto difficile, non si sa che cosa può succedere. Dopo 14 anni di guerra civile, ci sono molte armi e milizie. Ma la gente non ha paura, perché afferma che è preparata: “già abbiamo una Regina che ci aiuterà a lottare contro la guerra.” Così l’incoronazione è una preparazione per un futuro migliore. La gente afferma che continua offrendo apporti al Capitale di Grazie e pregando, perché la nostra Regina, che è la Vincitrice, ci aiuterà a vincere il male.

– Vuol dire che tutto l’entusiasmo e la fiducia nell’incoronazione seguirà nella vita quotidiana e politica in vista alle elezioni?

Sì, continueremo incoronandola e lo faremo sempre. Il gran regalo ricevuto è che si avvicinano al Santuario a pregare anche i politici dei differenti partiti, gli stessi che hanno partecipato all’incoronazione.

Prima dell’incoronazione parecchie persone mi avevano consigliato d’invitare i politici, data la gravità della situazione del paese. Io avevo preso appuntamento con il Presidente della Repubblica del Burundi, che non è cattolico, ma conosce Sion. Lui non era nel paese, quando è stata incoronata Maria, ma ha regalato la corona.

Il vice presidente ha affermato in un discorso molto importante, che noi schoenstattiani abbiamo realizzato cose molto importanti, perché la Mater ha una sola arma, quella della pace. I politici sanno perfettamente quello che stiamo facendo, e quanto continuiamo lavorando per la pace.

– Ci sono stati due momenti molto importanti per noi qui a Schoenstatt: la visita dell’ex presidente del Presidente del Burundi e l’altro la visita del coro. Come ha vissuto lei quei due momenti?

I due momenti sono stati molto importanti anche per noi. L’ex Presidente e sua moglie sono profondamente uniti al Santuario ed hanno partecipato molto a queste correnti di pellegrinaggi. L’ex Presidente ha cambiato il suo modo di pensare attraverso il Santuario. La prima volta che è venuto al Santuario ha portato fiori a Maria. Lui ha espresso il desiderio di recarsi al Santuario Originale e io gli ho consigliato: “Preghi molto se va al Santuario Originale per la pace, perché la sua parola ha tanto valore”.

Coro Il coro anche ha dato una testimonianza molto grande. Dopo aver cantato nella Santa Messa dell’incoronazione è stato invitato a Colonia per dare un concerto in occasione della chiusura del pellegrinaggio alla Cattedrale. Ho pensato: “È un regalo di Maria dopo l’incoronazione”, perché era molto difficile che si potesse accettare quell’invito senza il suo aiuto, giacché il viaggio per 45 persone era molto caro. Ed è stato possibile sicuramente per l’intervento della Madre. Volevamo dimostrare che noi abbiamo lavorato per la pace e la riconciliazione per mezzo della nostra cultura e canzoni. Il popolo tedesco ha potuto constatare che i burundesi, sebbene le tante sofferenze vissute, possono regalare gioia e fiducia, anche a loro che hanno tutto. Possiamo regalare la pace interiore che abbiamo – nonostante la poca pace esteriore che c’è nel nostro paese – anche alla Germania che ne ha tanta. Dal momento della riconciliazione lavoriamo per la pace e la serenità fiduciosa. È stata un’esperienza confortante per tutti, che, mentre ci sforziamo per creare la riconciliazione in Burundi, possiamo portare questa nostra allegra letizia ad altri paesi sorprendendoli.

– Parecchie persone che erano presenti al concerto in Colonia hanno commentato quanto ha toccato il loro cuore vedere nella loro Cattedrale, 60 anni fa rovinata dalla seconda Guerra Mondiale, cantare il coro di un paese che recentemente esce dalla guerra, contagiandoli della loro speranza e fiducia. Che cos’è che voi potete regalarci ora a tutti noi?

Noi abbiamo molta speranza, senza la quale non potremmo andare avanti, abbiamo bisogno che la gente creda che è possibile la riconciliazione e che ci appoggi con la preghiera. Si può vivere e camminare insieme, si può creare di nuovo la pace! Quello che posso affermare, dopo essere stato in Europa, è che ho constatato la mancanza della fede nel Dio vivo, che ci accompagna quotidianamente. La gente qui ha tutto, ma ha un Dio lontano. In Burundi, invece, ci manca tutto, ma Dio è accanto a noi, il popolo ha una fede profonda. Abbiamo toccato con le mani che la Madonna agisce, che Dio è con noi e che la preghiera ha forza. Nonostante qui ci sia tutto, manca la gioia di essere e il desiderio. L’esperienza di P. Kentenich negli anni di guerra e di fondazione era molto forte ed intensa, perché nonostante le difficoltà, Maria ha vinto. Col trascorrere degli anni pare che molte persone l’hanno dimenticato.

CoroNoi, invece, l’abbiamo trovato, perché abbiamo fede, e se preghiamo Lei agisce. Non c’è nulla di nuovo, è l’esperienza originale che abbiamo vissuto. Possiamo dire alla Famiglia di Schoenstatt Internazionale: “Oggigiorno con tante sfide non possiamo dimenticare l’esperienza originale della cultura dell’Alleanza d’Amore, che è una forza che abbiamo nella Famiglia di Schoenstatt e che possiamo regalare al mondo moderno, che ne ha tanto bisogno. Possiamo dire: andiamo avanti! Non abbiamo paura di parlare di Maria come Regina. Durante il mio soggiorno in Germania una persona mi ha consigliato: “Qui in Europa non parli di Maria come Regina, perché è strano”, “Io la chiamo Regina lo stesso – ho risposto – perché io ho avuto l’esperienza di vederla agire come Regina, e se anche lei la chiamasse così, la sua vita cambierebbe e si sentirebbe contento e sereno”.

Noi abbiamo bisogno di pace e voi di gioia, di letizia interiore. Abbiamo pregato molto e con molta fede per la pace, perché realmente ne abbiamo bisogno e Maria ce la sta regalando. Dio è accanto a voi e vi può aiutare. È un’esperienza che io ho vissuto perciò chiedetela!

– Qual è stata la reazione della gente, quando lei ha parlato in Germania e in Austria della Madonna come Regina e con questa semplicità dell’Alleanza e della fede?

Ho parlato con convinzione e la gente è rimasta sorpresa e colpita. Credo che la gente abbia bisogno di testimonianze, che diano un messaggio diverso, perché si tratta di esperienze vissute che arrivano al cuore. Coloro che mi hanno ascoltato hanno creduto in quello che ho detto e già sentivano il desiderio di provare il potere della preghiera. Io ho la speranza che la gente racconti le sue testimonianze, e possa così convincere chi li ascolta.. Spesso dobbiamo alimentare l’intelligenza, ma anche dobbiamo parlare delle nostre esperienze che è ciò che ci dà più forza, ma deve essere il frutto di una convinzione personale. Dopo avermi ascoltato in Austria, mi domandavano, quando sarei ritornato per poter regalare loro più esperienze.

Quello che vorrei chiedere alla nostra gran Famiglia è di accompagnarci con la preghiera, poiché l’anno prossimo avremo le elezioni, un anno molto importante per il nostro paese che marcherà profondamente il nostro futuro. Noi abbiamo incoronato la Madonna Regina della Pace e della riconciliazione! Che d’ora in avanti sia la pace la forza predominante.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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