Postato su 2009-10-14 In Vivere l’Alleanza

Un viaggio di sorprese e regali

MTAPARAGUAY, Julio e Mirta Patiño. Attualmente stiamo coordinando tutto l’equipe della Campagna del Rosario nell’interno del Paraguay, ossia, lavoriamo fuori della capitale. Due volte il mese facciamo un viaggio per visitare i missionari nelle 110 città e paesi dove la Madonna Pellegrina sta lavorando. Il lavoro è arduo, ma abbiamo la’accompagnamento di un’equipe in cui la dedicazione e la volontà si caratterizzano. Siamo appena ritornati dal nostro ultimo viaggio, che è stato colmo di sorprese e di regali.

La Madonna PellegrinaLa riunione prima del viaggio come Equipe l’abbiamo avuta in casa di Diana e Reinaldo Notario la sera di venerdì con Victor ed Emy Santa Cruz e Katia e Dany Monreale. La coordinatrice di Missiones, Elodia Amarilla, ci aveva chiesto proprio quel giorno che ci fermassimo a Santa Rosa all’andare ad Encarnación, per conversare con alcuni missionari del posto, dove il lavoro non andava tanto bene. L’equipe aveva deciso, perciò, dividersi per poter compiere con le due parti, poiché la riunione ad Encarnación con l’Opera familiare, a cui anche dovevamo partecipare, era alle ore 10,30.

L’arrivo ad Encarnación

Siamo partiti la domenica 4 ottobre – l’anniversario della morte di Giuseppe Engling, che Giovanni Pozzobon ammirava tanto – alle ore 5. Era contraddittorio e forse anche un po’ penoso osservare come tanti per la strada camminavano traballando, gridando per aver bevuto e ballato tutta la notte e noi invece felici e contenti alla stessa ora andavamo a lavorare per il Regno di Dio e della Mater……che poli opposti, nevvero?

Eravamo rimasti d’accordo che i coniugi Notario e i Santa Cruz sarebbero andati a Santa Rosa, dove Elodia li aspettava, e noi, i coniugi Patiño con i Monreale ci saremmo recati direttamente ad Encarnación per incontrarci con tutta l’equipe e conversare con i missionari alle ore 14.

Fin qui tutto tranquillo e con molte aspettative, ma arrivando ad Encarnación ci siamo incontrati con i missionari e la gente della Campagna che già ci stavano aspettando nell’Università Cattolica, dove noi pensavamo che ci saremmo riuniti il pomeriggio. Non si era potuto convocare i missionari per quell’ora, perciò avevano deciso aspettarci direttamente, e parlare della situazione della Campagna la stessa mattina, senza perdere più tempo. Inoltre nello stesso luogo, ma in un’altra sala si riuniva anche l’Opera Familiare con i suoi coordinatori Nelly e Alfredo Ramirez, di Ciudad del Este, perciò eravamo solo due coppie e con le due parti importantissime per noi: i capi gruppo della Campagna a Encarnación, e al contempo tutto il Gruppo dell’Opera Familiare, di cui avevamo tanto bisogno per aiutarci a togliere dalla “terapia intensiva” la Campagna di Encarnación. Che momento!!

La risposta generosa dell’Opera Familiare alla richiesta della Campagna.

Ci siamo di nuovi separati: i coniugi Monreale sono rimasti con la nostra gente e noi con l’Opera Familiare. Dei 30 minuti che avevamo per conversare con loro ci hanno risposto che potevano concedercene 20, perché la Messa che si celebrava per la Famiglia cominciava alle ore 11. Rapidamente senza tanti commenti abbiamo loro chiesto due coppie (come minimo) che aiutassero la Campagna del Rosario. Abbiamo detto loro che anche i missionari fanno parte della nostra Famiglia di Schoenstatt, e che si sentivano esclusi, perché non riuscivano a creare un rapporto tra l’Opera Familiare da una parte con le sue attività e dall’altra la Campagna piuttosto dimenticata e quasi abbandonata dagli stessi missionari.

Nelly Ramirez è intervenuta due o tre volte, chiedendo che si collaborasse. Abbiamo parlato per 10 minuti riassumendo abbastanza tutto quello che volevamo dire, e alla fine abbiamo domandato: Chi sono coloro che vogliono aiutare la Campagna? E improvvisamente si è alzata una coppia esclamando: “Noi! Noi l’aiuteremo!” Quasi mi mettevo a piangere, mi si accapponava la pelle, e…. prima che chiedessimo un po’ d’aiuto di più si è alzata un’altra coppia che si è offerta con entusiasmo.

Ci siamo guardati con Julio, eravamo commossi e stupiti per la velocità della Mater in aiutarci. Soprattutto in quel momento, perché entrambi sapevamo e il resto dell’equipe anche, quanto c’era bisogno di quest’aiuto, e con il poco tempo disponibile che ci avevano dato, più l’angustia di non sapere quale sarebbe stato il risultato, sinceramente eravamo tutti in gran tensione, ansiosi e con le lacrime agli occhi. Uno scrosciante applauso ha salutato le due coppie. I primi ad alzarsi sono stati Mirta e Hozam El Azem (del gruppo di Chiquita e Papito Martin). Hozam era mussulmano, ora convertito al cattolicesimo.

Una commovente testimonianza di una missionaria di Capitán Meza

Missionera di ParaguayL’altra coppia sono i coniugi Román, Luciana e Juan Ramón, che ci hanno chiesto per favore di poter raccontare la testimonianza vissuta con una missionaria di Capitán Meza.

Questa missionaria aveva ascoltato per radio della riunione della Famiglia di Schoenstatt per lo “Sguardo del Padre rivolto al Paraguay”. La signora aveva camminato 12 chilometri per giungere alla strada, dove sarebbe passato l’autobus che l’avrebbe portata ad Encarnación! Aveva partecipato alla Messa e poiché non conosceva nessuno, non sapeva come recarsi in pellegrinaggio al porto, dove si sarebbe ricordato il momento, in cui Padre Kentenich sbarcando in Argentina rivolgeva lo sguardo verso il Paraguay. Raccontano che tutti guardavano con curiosità la missionaria con la sua Madonna Pellegrina, perché nessuno la conosceva e nessuno si era avvicinato per domandarle se sapeva come andare al porto e con che mezzo. I coniugi Roman le avevano offerto di salire in auto. Lei aveva accettato, ma chiedendo se durante il tragitto avrebbero potuto recitare il Rosario in segno di raccoglimento e preghiera. “È stato un momento tanto bello di pace, perché realmente si notava la sua spiritualità” hanno raccontato i Ramon commossi. Dopo la cerimonia, le avevano offerto di accompagnarli a pranzare in casa di una coppia di loro amici. Lei aveva accettato con vergogna e quasi obbligata. Al giungere la gran sorpresa: i padroni di casa (Zuny e Hugo Villalba) erano suoi parenti e da 13 anni non la vedevano. La gioia è stata grande e commovente!

La Mater ci prepara sempre sorprese, grandi e piccole, ma tutte con tanta delicatezza e amore.

Grazie oggi e sempre!!!

Siamo partiti da Encarnación con la promessa di queste coppie nuove di cominciare subito con il censo, con l’organizzazione e tutto quello di cui avevamo bisogno. Li aiuterà Nilda che si è offerta come il resto delle missionarie presenti.

Possibilmente la due coppie nuove lavoreranno il 18 ottobre negli stand della Campagna, il che mi sembra geniale, affinché lentamente sentano la Campagna, come la viviamo e l’amiamo tutti.

E le due coppie che si sono recate a Misiones? Dopo l’incontro a Santa Rosa, Elodia li ha portati anche a Santiago, approfittando che erano vicino e che i Notario e i Santa Cruz non venivano ad Encarnación, per il cambiamento di programma che si era dovuto fare. Si sono riunite rapidamente 8 missionarie nella casa di una di loro, hanno dato loro alcune direttive e soprattutto motivazioni per la missione.

Lo so, il racconto è un po’ lungo, ma….la colpa è della Mater che ci regala tante esperienze da raccontare! Sono fantastiche, preziose, raccontare è bello, ma viverlo è definitivamente meglio!

Sono impaziente di raccontare tutto, giacché il cuore scoppia d’emozione e alla Madonnina dico mille volte: Che geniale sei! Che tremendamente geniale, come vai tessendo, dirigendo e ottenendo tutto! Grazie oggi e sempre!

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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