Postato su 2013-06-26 In Francesco - messaggio

Fare ogni volta di più nostra la logica del Vangelo

org. Come “prima pagina della settimana”, pubblichiamo d’ora in avanti di lunedì in lunedì alcune frasi di Papa Francesco per ogni passo del nostro pellegrinaggio. Così c’incoraggiamo a convertirci sempre di più in pellegrini missionari, solidali, poveri, contenti, aperti ed umili chiedendo che la Chiesa ci rinnovi nello spirito autentico dell’alleanza. Senza l’umiltà non c’è un servizio effettivo, né un rinnovamento interiore ed autentico. Papa Francesco ci parla della grazia 2014. Chiediamo questa grazia.

 

SETTIMANA 26//2013

I cristiano è sempre disposto ad annunciare il Vangelo, perché non può conservare solo per se stesso la gioia di conoscere a Cristo.

Twitter del Papa

La vera rivoluzione l’ha realizzata Gesù Cristo attraverso la sua Risurrezione: la Croce e la Risurrezione. E Benedetto XVI diceva, di questa rivoluzione, che “è il cambio più grande della storia dell’umanità”. Pensiamo a questo: è il maggior cambio della storia dell’umanità, è una vera rivoluzione e noi siamo le rivoluzionarie e i rivoluzionari di questa rivoluzione, perché noi andiamo per questo cammino del maggior cambio della storia dell’umanità. Un cristiano, se non è rivoluzionario, in questo tempo, non è cristiano! Deve essere rivoluzionario per la grazia! Giustamente la Grazia che il Padre ci dà attraverso Gesù Cristo Crocifisso, morto e risuscitato, fa di noi dei rivoluzionari.

Udienza generale, 19 giugno

 

Pensiamo: quanti papà e mamme ogni giorno mettono in pratica la loro fede offrendo concretamente la propria vita per il bene della famiglia! Pensiamo a questi! Quanti sacerdoti, frati, suore svolgono con generosità il loro servizio per il regno di Dio! Quanti giovani rinunciano ai propri interessi per dedicarsi ai bambini, ai disabili, agli anziani… Anche questi sono martiri! Martiri quotidiani, martiri della quotidianità! E poi ci sono tante persone, cristiani e non cristiani, che “perdono la propria vita” per la verità. E Cristo ha detto “io sono la verità”, quindi chi serve la verità serve Cristo. Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verità! Quante persone pagano a caro prezzo l’impegno per la verità! Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verità! Su questa via ci precede, come sempre, la nostra Madre, Maria Santissima: lei ha perduto la sua vita per Gesù, fino alla Croce, e l’ha ricevuta in pienezza, con tutta la luce e la bellezza della Risurrezione. Ci aiuti Maria a fare sempre più nostra la logica del Vangelo.

Angelus, 23 giugno

Quante persone pagano a caro prezzo l’impegno per la verità! Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verità! Persone rette, che non hanno paura di andare controcorrente! E noi, non dobbiamo avere paura! Fra voi ci sono tanti giovani. A voi giovani dico: Non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono questi valori che sono avariati, valori come il pasto andato a male e quando un pasto è andato a male, ci fa male; questi valori ci fanno male. Dobbiamo andare controcorrente! E voi giovani, siate i primi: Andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!

Angelus, 23 giugno

E noi dobbiamo offrire la speranza cristiana con la nostra testimonianza, con la nostra libertà, con la nostra gioia. Il regalo che ci fa Dio della grazia, porta la speranza. Noi, che abbiamo la gioia di accorgerci che non siamo orfani, che abbiamo un Padre, possiamo essere indifferenti verso questa città che ci chiede, forse anche inconsapevolmente, senza saperlo, una speranza che l’aiuti a guardare il futuro con maggiore fiducia e serenità? Noi non possiamo essere indifferenti. Ma come possiamo fare questo? Come possiamo andare avanti e offrire la speranza? Andare per la strada dicendo: “Io ho la speranza”? No! Con la vostra testimonianza, con il vostro sorriso, dire: “Io credo che ho un Padre”. L’annunzio del Vangelo è questo: con la mia parola, con la mia testimonianza dire: “Io ho un Padre. Non siamo orfani. Abbiamo un Padre”, e condividere questa filiazione con il Padre e con tutti gli altri. “Padre, adesso capisco: si tratta di convincere gli altri, di fare proseliti!”. No: niente di questo. Il Vangelo è come il seme: tu lo semini, lo semini con la tua parola e con la tua testimonianza. E poi, non fai la statistica di come è andato questo: la fa Dio. Lui fa crescere questo seme; ma dobbiamo seminare con quella certezza che l’acqua la dà Lui, la crescita la dà Lui. E noi non facciamo la raccolta: la farà un altro prete, un altro laico, un’altra laica, un altro la farà. Ma la gioia di seminare con la testimonianza, perché con la parola solo non basta, non basta. La parola senza la testimonianza è aria. Le parole non bastano.

17 giugno, ai partecipanti nell’Assemblea diocesana di Roma

Questo è bello: servire senza chiedere nulla in cambio, come ha fatto Gesù. Gesù ci ha servito tutti e non ha chiesto nulla in cambio! Gesù ha fatto le cose con gratuità e voi fate le cose con gratuità. La vostra ricompensa è proprio questa: la gioia di servire il Signore, e di farlo insieme! Conoscetelo sempre di più, con la preghiera, con le giornate di ritiro, con la meditazione sulla Parola, con lo studio del Catechismo, per amarlo sempre di più e servirlo con cuore generoso e grande, con magnanimità.

23  giugno, ai membri dell’Associazione dei Santi Pietro e Paolo

Per diventare santi non è necessario girare gli occhi e guardare là, o avere un po’ una faccia da immaginetta! No, no, non è necessario questo! Una sola cosa è necessaria per diventare santi: accogliere la grazia che il Padre ci da in Gesù Cristo. Ecco, questa grazia cambia il nostro cuore. Noi continuiamo ad essere peccatori, perché tutti siamo deboli, ma anche con questa grazia che ci fa sentire che il Signore è buono, che il Signore è misericordioso, che il Signore ci aspetta, che il Signore ci perdona, questa grazia grande, che cambia il nostro cuore.

17 giugno, ai partecipanti nell’Assemblea diocesana di Roma

Fonte: hwww.vatican.va, Radio Vaticana, AICA, RD

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L’obiettivo del pellegrinaggio
è il rinnovamento dell’Alleanza d’ Amore
nella sua forza plasmatrice e missionaria;
quella che si manifesterà al di dentro di Schoenstatt,
nel rinnovamento della Famiglia
e al di fuori, nella creazione di una Cultura d’Alleanza.

Documento del Lavoro 2014


Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

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