Postato su 2013-08-20 In Vivere l’Alleanza

Cultura d’Incontro – Cultura d’Alleanza

Padre Javier Arteaga. Nella Lettera dell’Alleanza del mese scorso vi ho scritto riguardo ai preparativi dei giovani per la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, al grande pellegrinaggio di una Chiesa giovane che va ad incontrare i fratelli. La Giornata è stata un’esperienza formidabile di fede e di vita in Cristo per i milioni di giovani lì riuniti, ma anche per milioni di cattolici e per gli uomini di buona volontà di tutto il mondo. Con le sue parole e i suoi gesti, il Papa ci indica oggi il cammino della Chiesa, e ci insegna a percorrerlo.

La cultura dell’incontro – messaggio ai dirigenti e ai vescovi

C’è un concetto centrale nel messaggio di Papa Francesco, di quando era cardinale a Buenos Aires, e che egli ha messo insistentemente in evidenza a Rio: la cultura dell’incontro.

In molti ambienti si è fatta strada, deplorevolmente, una cultura d’esclusione, una «cultura di scarto». Non c’è spazio per l’anziano né per il figlio indesiderato; non c’è tempo per trattenersi con il povero sul ciglio della strada. A volte sembra che, per alcuni, le relazioni umane siano regolate da due «dogmi»: l’efficienza e il pragmatismo. (…) L’incontro e l’accoglienza di tutti, la solidarietà e la fraternità, sono gli elementi che rendono la nostra civiltà veramente umana. Essere servitori della comunione e della cultura dell’incontro. Permettetemi di dire che dobbiamo essere  quasi ossessionati in questo senso. Non vogliamo essere presuntuosi imponendo la «nostra verità». Ciò che ci guida è la certezza umile e felice di chi è stato incontrato, raggiunto e trasformato dalla Verità che è Cristo e che non può tralasciare di proclamarla (cfr. Lc 24, 13-35)”. (Sua Santità Francesco ai sacerdoti, Rio de Janeiro, 27/7/2013)

“Quando i capi dei diversi settori mi chiedono un consiglio, la mia risposta è sempre la stessa: Dialogo, dialogo, dialogo. L’unico modo perché una persona, una famiglia, una società, cresca, l’unica maniera perché la vita dei poveri progredisca, è la cultura dell’incontro, una cultura in cui tutti quanti hanno qualcosa di buono da portare, e in cui tutti possono ricevere in cambio qualcosa di buono”. (Sua Santità Francesco ai dirigenti, Rio de Janeiro, 27/7/2013)

La cultura dell’incontro – messaggio ai pellegrini

Il 7 agosto il Papa ha sorpreso i pellegrini che si trovavano nel Santuario di San Gaetano di Liniers, Buenos Aires, rivolgendo loro queste parole video-registrate:

“Ciò che Gesù ci insegna per primo è di incontrarci e nell’incontro di aiutarci. Abbiamo bisogno di saperci incontrare, abbiamo bisogno di  edificare, creare, costruire una cultura dell’incontro. C’è tanto ‘disincontro ’: sempre guai nella famiglia; guai nel quartiere; guai nel lavoro;  guai da tutte le parti. E i ‘ disincontri’ non aiutano. La cultura dell’incontro”.

Cultura d’Alleanza: gettare “ponti” ed essere costruttori di unità e dialogo intorno a noi

Il messaggio del Papa sulla “cultura dell’incontro” coincide con la “cultura dell’Alleanza” che annunciamo da Schoenstatt: vivendo in Alleanza d’Amore con Maria. Lei ci educa e ci aiuta a stringere legami con Dio, ad andare incontro al fratello, a gettare “ponti” ed essere costruttori di unità e dialogo nel nostro ambiente familiare, lavorativo e sociale, costruendo così una cultura di Alleanza.

Maria, mettendosi in cammino e andando ad incontrare sua cugina Elisabetta, offrendole il suo aiuto concreto, quello delle proprie mani, e donando la presenza del Figlio che portava in grembo, si è trasformata nella prima missionaria di un Dio che fa Alleanza con il suo popolo. Maria ha portato così in germe la cultura di Alleanza.

Gli apostoli furono animati dallo stesso spirito che oggi continua a dare impulsi alla Chiesa, riconciliando gli uomini, costruendo la cultura dell’incontro e la pace. Questo stesso spirito ardeva nel cuore del P. Fondatore spingendolo durante la sua vita ad annunziare l’Alleanza d’Amore con Maria: “È mia ferma convinzione che sull’Alleanza d’Amore si può fondare tutta la vita. Potrei dimostrarvelo in tutte le situazione della mia vita”. (cfr. P. Kentenich, 19 giugno 1966)

Molto più di un atto di pietà

L’Alleanza d’Amore con la Santissima Vergine Maria è molto più di un atto di particolare pietà. Maria imprime nel più profondo della nostra anima un sigillo, il suo stile di vita, ci educa come ha fatto con Gesù e i suoi apostoli. Perciò l’Alleanza con Maria è plasmatrice di cultura. In una delle più belle preghiere, P. Kentenich chiede alla Vergine:

“Fa’ che riflettiamo la Tua immagine e camminiamo per la vita al pari di Te:
con fortezza e dignità, con mitezza e semplicità, diffondendo amore, pace e felicità.
Ripercorri Tu in noi il tempo attuale, preparandolo per Cristo.”

(cfr. Himmelwärts  p. 163)

Cosa accadrebbe …?

Cosa accadrebbe se migliaia di donne e di uomini, di giovani e di adulti, in questa Argentina d’oggi,  fossimo capaci di camminare per le nostre città e rioni con fortezza e dignità di vita, con semplicità e bontà, donando amore, pace e gioia?  Che accadrebbe se in questa Argentina di oggi, divisa da tanti rancori e frammentata dall’ambizione, la violenza e l’indifferenza, vivessimo ogni giorno l’Alleanza d’Amore con maggior coscienza missionaria e con una spiccata coscienza di rinnovamento culturale e sociale?

“I Movimenti e le istituzioni diocesani hanno questa partecipazione alla pastorale del Vescovo, hanno qualcosa dei pastori. Pastori di gente, di popolo. Quanto è triste quando un movimento o un’istituzione si ammalano e invece di essere pastori di popolo, si convertono in “pettinatori di pecorelle” e passano tutto il tempo nelle riunioni “truccandosi l’anima”!! “Quanti “truccatori” ci sono? Non lo so, speriamo che siano pochi. Ma quanto danno ci arrecano quelli che vivono per “guardarsi l’ombelico”, per guardare se stessi, e non vanno a svolgere la missione, non vanno a dare l’eredità che hanno ricevuto gratuitamente per pura grazia di Gesù Cristo, per puro amore del Padre in comunione con lo Spirito Santo”. (Card. Bergoglio, 29/5/1999)

Cari fratelli, ricevete dal Santuario, in questo giorno d’Alleanza, un cordiale saluto e una benedizione, specialmente per i bambini nel loro giorno.

Buona giornata di Alleanza!

P. José Javier Arteaga

 

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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