Publicado el 2014-12-18 In Riflessioni e opinioni

Schoenstatt, Chiesa, mondo

IN POCHE PAROLE, P. Joaquin Alliende Luco. La Rivoluzione Francese ha definito tutta un’epoca posteriore. C’è una continua interazione tra la Chiesa  e il mondo, poiché la Chiesa è incarnata nella storia del mondo secolare. Questo ingranaggio non è meccanico. È una interazione di vita, che non è né astratta, né eterea, ha date, nome e cognome.

 

Il nostro Fondatore seguiva l’evoluzione dei popoli con un occhio aperto e acuto. Si è sentito responsabile di proporre modelli per la concretizzazione dell’umanesimo cristiano. Qui interessa ricordare che in Padre Kentenich lo sguardo religioso del fenomeno di associazione contemporanea non si concentra solo sul fenomeno ecclesiale. La sua visione della Chiesa-famiglia non si basa su un centro ecclesiale. Supera l’orizzonte della fraternità dei credenti tra loro. La sua visione di ciò che è fraterno discende dall’accentuazione trinitaria del suo essere mariano. Si assume come attività specifica di Schoenstatt la creazione di un “uomo nuovo in una comunità nuova” L’ampiezza missionaria lo ha portato ad assumere come propria, una formulazione dei cristiani dei primi secoli: “La Chiesa, l’anima del mondo”, eco di S, Giovanni 6: “…per la vita del mondo”.

Questa responsabilità ‘mondana’, secolare, culmina come vincolo il carisma di Schoenstatt nella propria missione.  Cioè: non si può comprendere Schoenstatt senza un filo conduttore, un vettore che va dalla persona nella sua libertà, passando per lo ecclesiale e proiettandosi in una responsabilità sociale culturale. Ossia costruire in Cristo Schoenstatt,, la Chiesa nell’ampiezza del ‘Regno di Dio’ in terra. È essere strumento del progetto filiale: “Venga a noi il tuo regno”.

Così il dopo giubileo si svolge in tre scenari concentrici:

  1. Il rinnovamento dell’esperienza vissuta del ‘Cantico alla mia Terra’  tra noi stessi.
  2. Comunicare in abbondanza a tutto il popolo di Dio, la ricchezza dello Schoenstatt kentenichiano, con fedeltà creatrice, rispettosa e militante. Il “Dilexit Ecclesiam” è una etica ed una estetica di vivere nella Chiesa e con la Chiesa, per la santità del mondo.
  3. Con la Chiesa-famiglia, sotto la direzione di Papa Francesco, proiettare a tutti le culture, le esperienze, la coscienza cattolica…. “la Chiesa in uscita!”.

 

Il dopo Giubileo si svolge intorno ad ogni Santuario. Si vive in un amore pratico per la Chiesa, ci domanda interiorità schoenstattiana, impegno ecclesiale esplicito e ardore missionario di uomini e donne secolari, mondani: che “vivono nel mondo senza essere del mondo”, per servire allo sviluppo della storia universale in Cristo Gesù.

P.Joaquin Alliende.

Originale: spagnolo. Traduzione Maria Tedeschi, La Plata, Argentina.

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *