Publicado el 2014-12-07 In Schoenstatt in uscita

Continuare. Anche se si è stretti

GERMANIA, fma. “Continuare. Anche se si è stretti” – è il tema del Jour Fixe per Imprenditori e Dirigenti dell’Economia che questo sabato 22 Novembre si combina bene, proprio letteralmente, con la sistemazione della sala, perché avevano appena finito di aggiungere altre paia di sedie in cerchio, che è arrivato il prossimo annuncio: Si è prenotato ancora qualcuno. Viene così confermato il presentimento dei responsabili dell’Accademia Internazionale Kentenich per Dirigenti, che organizzano il Jour Fixe: è di turno il tema. Come comportarsi quando si è sotto pressione, quando si fa l’esperienza che lo spazio creativo si riduce sempre di più, che le programmazioni di tempo e performance non sembrano lasciare più spazio alla creatività e all’interesse personale verso i dipendenti e colleghi: Ciò non dà tregua solo a loro, ma anche a tanti altri. E come un’ondata di distensione che libera energie, ecco subito la comparsa di Christine ed Erwin Hinterberger: Raccontiamoci a vicenda un’esperienza riuscita dell’ultima settimana…

Sul monte è appena arrivata una macchina. Delle quattro persone che ci sono dentro, una sola vuole andare al Jour Fixe. Che cosa sia questo di preciso, non lo sa neanche lei, ma ha ricevuto l’invito dai genitori e pensa che ciò sarebbe qualcosa per suo marito. Le loro due figlie piccole in macchina non ne vogliono proprio sapere e preferirebbero tornare subito a casa e neanche il marito sa più perché sia venuto con loro. La macchina si ferma contemporaneamente alla macchina di altri partecipanti. Emilia R. salta al collo delle due ragazze, le saluta – e questa è l’ultima volta che si vede o si sente qualcosa di loro, fino a quando i genitori, ore più tardi, irrompono per ultimi finalmente in casa con un deciso e grato “Alla prossima volta.”

I quaranta successi della settimana

“Perché ho passato questa settimana in modo del tutto normale”: è il successo della settimana del primo dei ben 40 partecipanti della cerchia. Respirare profondamente, ridere, “Anch’io”. E poi segue un successo dopo l’altro: è in programma un Video-You Tube, ma nel luogo della manifestazione non c’è internet (sì, succede anche questo …). Il DVD richiesto non arriva. E un praticante, che lo viene a sapere piuttosto per caso, sa come si possono scaricare video You Tube e mostrarli così offline … C’è un appuntamento preso doppio in una ditta di ponteggi, che in qualche modo è stato risolto; una telefonata arrivata proprio al momento di chiusura impedisce che una consegna debba essere rispedita; in un “campo minato” sono state finalmente tracciate in modo chiaro le sfere di competenza, mentre qualcun’altro riesce a prendere l’aereo da Barcellona per tornare a Monaco, nonostante gli siano stati rubati i documenti … “ Dopo aver cercato all’infinito, abbiamo trovato finalmente un farmacista che assumiamo e che ci sgrava”, così racconta una coppia di coniugi che gestisce insieme una farmacia; ha avuto luogo un colloquio già da troppo tempo in agenda, e il licenziamento ripensato più volte, di un dipendente che con il suo comportamento sociale disturba pesantemente l’azienda, si “risolve da solo” con le sue proprie dimissioni… E tutti coloro che stanno seduti e sono venuti a parlare di strategie sul “Continuare, anche se si è stretti”, sono in qualche modo allegri, e perché no? alleggeriti.

Chiarezza, Forza, Severità, Dignità

Subito dopo, Melanie ed Ulrich Grauert portano movimento con una gran quantità di esperienze autentiche, nel bel mezzo dei momenti di forte pressione. Dove si accumula pressione, secondo il suo primo messaggio, si perde la chiarezza, si guida tutt’a un tratto come con la nebbia e non sì ha più una visione davanti agli occhi che dia la forza di continuare. Chiarezza per me e chiarezza per altri – ciò libera. Chi si concentra di continuo sulla ristrettezza provata, ha paura, e questo paralizza. È quanto basta per avere chiarezza per il prossimo passo.

E da dove prendere la forza? I relatori possono riallacciarsi all’esperienza della cerchia con il successo della settimana: Gioia è sorgente d’energia. E come prova portano l’esempio del dirigente che pone la domanda: “E qual è la buona notizia del giorno?” così insistentemente, che nel frattempo è diventata parte della Cultura d’Impresa. O del viaggio in barca a vela di alcuni manager di un impresa, che si prendono un giorno insieme, perché il tempo è talmente ristretto e la pressione così alta, che l’Insieme – di per sé l’energia più forte – è andato perso. E che è possibile lo dimostra la risposta di un compagno di detenzione di Padre Kentenich, nel Campo di Concentramento di Dachau, alla domanda di come abbiano retto a questa crudele realtà. “Quando ci trovavamo insieme raccontavamo spesso barzellette ed abbiamo riso molto insieme.” Uno dei partecipanti riprende più tardi in conversazione il filo del discorso: “Noi fratelli stavamo seduti a casa e attendevamo la telefonata dall’Ospedale. Nostro padre stava molto male, ma i medici ci avevamo rimandato a casa. Ce ne stavamo seduti con le mani in mano, taciturni, tesi, tristi. Ed ecco che il mio fratello più piccolo dice: “Vado a prendere le carte e così giochiamo a skat! Papà si è divertito sempre molto a skat! La mattina seguente nostro padre è deceduto e noi eravamo tutti presenti – dopo una notte in cui avevamo riso insieme così sonoramente ed intensamente come non succedeva da tempo e in cui avevamo parlato di mio padre.”

E talvolta, così i relatori, ci vuole anche severità. A Dachau, Padre Kentenich non ha messo a rischio la propria vita per quisquilie e ghiribizzi – e così non si deve mettere a rischio neanche il posto di lavoro. Non si tratta di esser duri – ma resistenti. E può far parte della capacità di resistenza anche il distinguere, in congiuntivo, tra fatti chiari e notizie infauste.

E poi lo sguardo approfondito sul pericolo dell’amarezza, in se stesso e nei colleghi, quando per debolezza umana o anche per ingiustizia vera e propria viene ferita la dignità interiore. È possibile distinguere tra la persona e il suo agire e condannare l’azione della persona, ma lasciar stare la persona stessa? Proprio dove ci sono legami personali, il pericolo dell’offesa è grande e le ferite vanno in profondità.

Passare a porte chiuse

Melanie ed Ulrich Grauert rimandano all’Alleanza con Dio che alla fine regge – ed annulla le ristrettezze.

E tra le risate dei presenti raccontano dell’ospite che era arrivato di sera tardi e non trovava in nessun posto la chiave che aveva depositato. Dopo dieci minuti gli restano, davanti alla porta, tre alternative: dormire in macchina – non va, fa troppo freddo. Far alzare dal letto la gente suonando il campanello – non lo voglio.

Resta perciò l’unica alternativa di passare come Gesù a porte chiuse. E ha funzionato. Perché la porta era aperta.

Originale: Tedesco,  Traduzione: Maria Dolores Congiu, Roma, Italia

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