published: 2007-08-03 | |
L’uomo affascinato di Dio si trasforma in un testimone.Quaranta anni fa P. Kentenich ha visitato l’antico campo di concentramento di Dachau |
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GERMANIA, Suor M. Elinor. "Incontrare P. Kentenich, ringraziarlo ed essere inviato di nuovo". Più di cinquecento schoenstattiani si sono convocati a Dachau con questo motto domenica 15 luglio. Sono arrivati dalle diocesi vicine rappresentanti delle diverse comunità, Lega, Federazioni, Istituti, ed anche pellegrini. Circa alle 10,30 si è celebrata una santa Messa di ringraziamento nella Chiesa del Carmelo. P. Franz Schmid (dell’Istituto di sacerdoti diocesani di Schoenstatt) ha ricordato nell’omelia l’avvenimento del 16 luglio 1967. Così ha compiuto un desiderio del Padre e Fondatore, che aveva pronunciato quel pomeriggio, tra l’altro, le seguenti parole: "Le conferenze marcano pietre miliari per secoli. In un futuro prossimo la Famiglia deve annunciare ed interpretare il loro contenuto" ("Il Fondatore alla Famiglie", Dachau 1967.) P. Schmied ha basato su quelle espressioni del Padre la propria convinzione: "P. Kentenich ha dato le indicazioni per la via da prendere nelle sue conferenze pronunciate qui, nel campo di concentramento 40 anni fa. Ciononostante egli le ha annunciate lungo tutta la sua vita, ed ancora di più le ha vissute e ci ha preceduto in questa via di redenzione… Ossia, vivere in un mondo di Dachau, in quello che ìl Padre chiama spirito di Dachau che è la chiave dell’uomo di oggi, della famiglia, della società e della Chiesa per superare i problemi della nostra epoca. Egli ha detto quaranta anni fa "l’uomo dell’aldilà è chi sa superare l’orribile situazione di questa città ‘di pazzi, di pagani,e di morte’ che è Dachau, nel modo voluto da Dio. Se vuole conseguirlo e salvare così perfettamente la prova, deve farsi ed essere un uomo ingenuo; ingenuo interpretato in un senso teologico-cristiano, ossia, interpretato come filiazione divina vissuta in tutta la sua pienezza reale; come fiducia incondizionata in Dio che sa scoprire anche dietro le mani assassine delle SS, le mani del Padre Celeste. (Idem) P. Schmied è convinto che "l’uomo commosso e affascinato di Dio già ha raggiunto una parte della meta della sua vita e non può essere un’altra cosa: si trasforma in un testimone che agisce nel suo ambiente, che come luce e lievito, rende possibile la trasformazione, il rinnovamento, la salvezza". P. Schmied ha fatto notare che non possiamo evitare la croce nella nostra vita. Egli ci ha raccomandato, che continuamente sperimentiamo le nostre debolezze, che dobbiamo allearci. "Chi è cresciuto secondo la scuola di P. Kentenich, ha imparato da lui che questa alleata che aiuta può essere solo Maria. A Dachau l’ha chiamata Madre del campo di concentramento e Madre del pane. Ci ha insegnato a pregare: "Confido nel tuo potere e nella tua bontà. A Te m’affido con filial pietà….". Esperienza: ritorna un antico prigioniero….Dopo una sosta nel blocco 14 preparata dalle famiglie, i pellegrini hanno fatto una breve visita all’antico luogo dei ricordi, dove si può vedere ancora il plastico del campo, dell’installazione e delle aree attorno. Da lì si sono recati al nuovo luogo di ricordi, alla fine del museo, fino alla "Regina del campo": l’immagine della Madre tre volte Ammirabile di Schoenstatt, collocata dal 1967 in un posto nella zona dell’antico campo di concentramento, nonostante abbia poi dovuto cambiare varie volte di posto. Si sono ascoltati in silenzio alcuni paragrafi della conferenza di P. Kentenich del 16/7/1967. Poi hanno recitato in comune la preghiera d’incoronazione del 1992, quando la Famiglia di Schoenstatt bavarese ha incoronato la Madre: Regina dello spirito di Dachau. Dopo la pausa di mezzogiorno si sono riuniti tutti nella sala dei seminari. Hanno cantato il canone "Vieni a noi.." e hanno contemplato una grand’immagine di P. Kentenich e parte di un video del 1967, che gli dato la sensazione della presenza del Padre. I cordiali ed affettuosi saluti di commiato davanti al museo che hanno visto nel video, hanno loro trasmesso direttamente il clima familiare d’allora. Sono stati anche tanto interessanti i racconti di persone che erano state presenti nel 1967. Alla fine ciascuno poteva prendere una frase del Fondatore dal "telefono di Dachau"(si può conseguire nella Casa delle Sorelle di Maria a Kösching). Si sono offerti il video "Arco e Faro" (P. Kentenich nel campo di concentramento di Dachau) e la conferenza del 16 luglio 1967. C’erano anche i nuovi opuscoli sul Dott. Kühr. Nella visita guidata da Suor Marika, non solo hanno partecipato con interesse i "nuovi". Con la canzone "Tu non te ne sei andato.." è terminato il bell’incontro. Al congedarsi alcuni hanno commentato che è stata una vera esperienza di "Famiglia di Schoenstatt". E sicuramente non si è dovuto solo a che le famiglie erano il gruppo più numeroso… Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina |
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Last Update: 07.08.2007
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