Nachrichten - News - Noticias
 published: 2004-11-26

Se i pellegrini si convertono in turisti….

Riflessioni romane; la Chiesa in Europa e la realtà di un’Europa che perde la sua connotazione cristiana

Desde el Santuario Matri Ecclesiae ... nueva vida para la iglesia

From the Matri Ecclesiae Shrine... new life for the church

Vom Matri Ecclesiae-Heiligtum aus … ein neuer Lebensstrom für die Kirche

Foto: POS Fischer © 2004

 

ROMA, P. Alberto Eronti. Venerdì scorso 19 novembre, il giornale "La Repubblica" ha pubblicato un’intervista, che il conosciuto giornalista Marco Politi ha fatto al Cardinale J. Ratzinger, prefetto della Congregazione della Fede. Il titolo dell’articolo è: "Il laicismo , la nuova ideologia". Nell’introduzione scrive Politi: "L’Europa, culla e colonna del cattolicesimo, sta perdendo la sua connotazione cristiana. Già oggi i non praticanti, gl’indifferenti e gli agnostici, sono la maggioranza…" A quest’affermazione il Cardinale risponde: "Viviamo una situazione di grandi trasformazioni. Il basso tasso di natalità e l’immigrazione stanno cambiando, inoltre, la formazione etnica dell’Europa. Soprattutto siamo passati da una cultura cristiana ad un secolarismo aggressivo ed intollerante. Ciononostante, anche se le chiese si vuotano e molti non credono, la fede non è morta".

Al domandargli se nonostante questa realtà è ottimista, il Cardinale risponde:

"Ottimismo e pessimismo sono condizioni emozionali, io credo essere realistico. Sono convinto della forza interiore della fede. Nonostante tutto il cattolicesimo è diventato più ‘cattolico’, ossia più universale….e l’Europa non sarà già più una voce tanto determinante, quanto lo era in passato.

Possiamo parlare di un cattolicesimo assediato in Europa?

"Esiste un’aggressività ideologica e secolarista che può diventare ad essere preoccupante. Un pastore protestante, in Svezia, che predicò intorno all’omosessualità (come peccato), basandosi su un frammento della Sacra Scrittura, è stato condannato ad un mese di carcere. Il laicismo non è più un elemento di neutralità, che apre spazi di libertà a tutti. Comincia a trasformarsi in un’ideologia che s’impone per mezzo della politica, e non concede spazio pubblico alla visione cattolica e cristiana, che corre il pericolo di trasformarsi in una cosa nettamente privata e in fondo mutilata. In questo senso esiste una lotta e noi dobbiamo difendere la libertà religiosa contro l’imposizione di un’ideologia, che si presenta come se fosse l’unica voce della razionalità, quando invece è l’espressione di un ‘certo’ irrazionalismo".

Una società in cui Dio è assolutamente assente, si auto distrugge.

Ma, per Lei, che cos’è la laicità?

"La laicità giusta è la libertà di religione. Lo Stato non impone una religione, bensì concede un libero spazio alle religioni, quelle che hanno una responsabilità nei confronti della società civile, e perciò permette a queste religioni di essere un fattore costruttivo nella vita sociale"

Non crede che ci sia difficoltà, da parte della Chiesa, per farsi capire dall’uomo d’oggi?

"…Evidentemente il cristianesimo ha una certa difficoltà di essere compreso dal mondo attuale, specialmente dal mondo occidentale: americano ed europeo. A livello culturale il sistema concettuale del cristianesimo si presenta come molto lontano dal linguaggio e dal modo di vedere la realtà (…) Esiste anche la difficoltà di accettare il cristianesimo dal punto di vista esistenziale. Gli attuali modelli di vita sono molto diversi e perciò lo sforzo intellettuale (per comprenderlo) non è di per sé sufficiente. C’è bisogno di spazi di vita, di comunione…Solamente attraverso esperienze concrete ed esempi esistenziali, è possibile accedere al messaggio cristiano".

Ritorna il sogno di una società organicamente cristiana? Avrebbe un significato?

"Certamente no. Era una situazione storicamente definita, con le sue luci ed ombre. Come n’è testimone la stessa Chiesa. Oggi si tende a guardare oltre tutte le ombre, ma c’erano anche luci, come rivela la gran cultura medievale. Oggigiorno sarebbe assurdo rifugiarsi in una situazione irripetibile. Dobbiamo accettare che la storia vada avanti, affrontando di credere ad un contesto pluralistico, ma sapendo che ci si offrono nuove possibilità per una fede libera ed adulta. La fede non è solo il risultato di una tradizione e di una situazione specifica, bensì soprattutto l’esito di un libero sì del cuore, a Cristo".

Dov’è Dio nella società contemporanea?

"È molto emarginato. Nella vita politica pare quasi indecente parlare di Dio, come se fosse un attacco alla libertà di chi non crede. Il mondo politico segue le sue norme e la sua strada, escludendo Dio come una realtà che non appartiene a questa terra. Lo stesso nel mondo del commercio, dell’economia e della vita privata. Dio rimane ai margini Mi sembra che sia necessario riscoprire, e chissà forse già sta accadendo, che anche nella sfera politica e nell’economia c’è bisogno di una responsabilità morale, una responsabilità che nasca dal cuore dell’uomo e che, in conclusione, abbia a che vedere con la presenza o assenza di Dio. Una società in cui Dio è assolutamente assente, si auto distrugge…"

Con la mano tastando il polso del tempo

Quest’intervista si è tenuta alcune settimane fa, durante la quale i mezzi di comunicazione diedero differenti notizie riguardo alla Chiesa e ad alcune decisioni prese dai governi di paesi tradizionalmente cattolici. Ad esempio: "La Chiesa di S. Paolo, Brasile, calcola aver perduto negli ultimi anni un 20% dei suoi membri. Nel resto dell’America latina si parla del 10% di diserzione". "La crescita dell’Islam in Europa s’aggira sul 14 per mille, mentre il complesso delle chiese cristiane appena raggiunge l’1,7 per mille" "Il governo spagnolo porta avanti i progetti di legge per il matrimonio omosessuale, l’eutanasia e l’aborto". "l’Unione Europea respinge qualsiasi riferimento al cristianesimo nella Costituzione". "Francia: il parlamento approva la proibizione del velo islamico nelle scuole…"

Si paga il prezzo per il vincolo col potere

Seguendo il processo degli ultimi 30 mesi, capisco chiaramente che la Chiesa Europea si trova di fronte ad una realtà conflittuale, di rifiuto in alcuni campi e d’aggressività in altri. Mi sono domandato ed ho domandato ad altri il perché di questa realtà che si accelera di giorno in giorno. Sono arrivato a due conclusioni. Prima: la Chiesa cattolica sta "pagando" un prezzo per la sua storia riferente al potere. L’anticlericalismo italiano si deve all’uso che la Chiesa ha fatto del potere politico, di cui ha approfittato per secoli. Il fatto, che in Spagna migliaia di persone riempirono e consegnarono i moduli, in cui si dichiaravano di non essere cattolici, o di non appartenere a nessuna religione (questi erano i meno), si spiega ampiamente per il rapporto tra la Chiesa e il potere politico durante gli anni della dittatura di Franco.

Piani pastorali inoperanti

Seconda: che in generale i piani pastorali sono in teoria attrattivi, ma pastoralmente inoperanti. Tra ciò che si scrive e la vita reale, tra lo scrittoio e gli strumenti che devono mettere in pratica la teoria, spesso c’è un grande abisso. Infatti l’azione pastorale ben condotta si deve più ad un sacerdote capace e con iniziativa, che all’azione di tutto un gruppo. A Roma si è ottenuto, purtroppo, che molti pellegrini si siano convertiti in turisti. La stessa cosa succede in molti centri di pellegrinaggio.

È giunta l’ora per la missione e visione del Profeta

Che cosa significa tutto questo? P. Kentenich parlò innumerevoli volte della sua preoccupazione per l’Occidente. In una predica del 31 maggio 1949 si riferisce al tema, e fa una diagnosi, e propone un’azione che è una Missione. Abbiamo durante anni, decenni, studiato, discusso e parlato del tema. Oggi la realtà urge il nostro intervento e pare che ci dica che è giunta "l’ora" e "il tempo" per la Missione e la Visione del Profeta. Io sono assolutamente sicuro che il futuro della Chiesa, in questo secolo XXI, si sposta dall’Europa alla periferia Latinoamericana. Qui, nonostante le diserzioni che nessuno ignora, cresce il numero dei cattolici che s’impegnano, e nello stesso tempo si manifesta come la parte del corpo della Chiesa che ottiene più dinamismo e decisione in questo momento. Se è così, si tratta di un impegno e una sfida. Fa riflettere.

Traduzione: Mara Tedeschi, La Plata, Argentina



Zurück/Back: [Seitenanfang / Top] [letzte Seite / last page] [Homepage]

Last Update: 10.12.2004 Mail: Editor /Webmaster
© 2004 Schönstatt-Bewegung in Deutschland, PressOffice Schönstatt, hbre, All rights reserved, Impressum