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Una breve spiegazione della corona
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 published: 2009-08-14

Una breve spiegazione della corona

La corona che i pellegrini vogliono offrire prossimamente alla Regina della pace nel Santuario sul Monte Sion, Gikungu, Burundi

 

Am 15. August krönt die Schönstatt-Familie von Burundi die Gottesmutter zur Königin des Friedens – mit dieser Krone

El 15 de agosto, la familia de Schoenstatt de Burundi ofrece esta corona a la Reina de la paz

The Schoenstatt Family of Burundi will offer this crown to the Queen of Peace on August 15

Am 15. August krönt die Schönstatt-Familie von Burundi die Gottesmutter zur Königin des Friedens – mit dieser Krone

Foto: Maruhukiro © 2009

 

BURUNDI, P.Déogratias Maruhukiro. La corona che vogliamo offrire alla Regina della pace sul Monte Sion è il frutto delle preghiere, degli apporti al Capitale di Grazie e del contributo in denaro dei pellegrini di Monte Sion, Gikungu. Sono gli stessi pellegrini che desiderano incoronare Maria e perciò sono loro stessi che hanno dato tutto, affinché questa bella corona sia offerta alla Madre di Dio. Questa corona è, perciò, un segno di riconoscenza e al contempo di grazia di un atto mediante il quale desideriamo dedicare le nostre famiglie e il nostro paese a Maria

La corona ha la forma della corona del Santuario Originale a Schoenstatt, il che significa che ci sentiamo uniti con tutta la Famiglia Internazionale di Schoenstatt, sempre pregando per noi. Questa corona, pertanto, vorrebbe essere il simbolo della continuazione dell’opera iniziata nel piccolo Santuario di Schoenstatt il 18 ottobre 1914. È Maria la Regina Vincitrice, trionfatrice e Madre Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt, che continua la sua opera nel piccolo Santuario del Monte Sion Gikungu. È Lei che vogliamo incoronare: "Regina della pace e della riconciliazione".

Questa corona è portatrice d’altri simboli importanti che riflettono, rivelano, e spiegano la realtà burundese e il processo d’incoronazione, che abbiamo seguito. Tentiamo spiegare qualche simbolo di questa corona.

I gigli

Il simbolo dei gigli è un simbolo che si trova anche nella corona del Santuario Originale a Schoenstatt e in molti dei Santuari filiali di Schoenstatt. Il giglio con il suo colore di un bianco brillante è il simbolo della purezza della Madonna. Maria è tutta purezza, e la Chiesa la chiama l’"Immacolata Concezione", perché non ha peccato originale.

Al contemplare il color argento del fiore, ciò che più c’impressiona, è il colore verde delle foglie: il colore del simbolo della speranza. Quando guardiamo la forma del fiore abbiamo la sensazione che le foglie si aprano in tutto il loro splendore per liberare l’estremo del fiore che è come il sole. Uno sguardo profondo percepirebbe l’annuncio dei nuovi tempi, i tempi della speranza o di un nuovo sole, il sole della giustizia, dell’amore e della pace che presto si eleverà sul paese che giaceva all’ombra dell’ingiustizia, dell’odio e della guerra.

Le pietre preziose.

Tre pietre preziose sono incrostate sulla corona, e sono della stessa forma, misura e collocate quasi nella stessa posizione. Quest’armonia che regna tra queste pietre preziose ci ricorda l’armonia che regna tra le Tre Persone della Sanissima Trinità e c’invita a vivere nella stessa armonia. Inoltre ci ricorderanno che anche i tre grandi gruppi etnici del Burundi sono invitati a vivere in quest’armonia di pace e riconciliazione. Al contempo esse rappresentano le tre grazie principali che possiamo ricevere nel Santuario: la grazia dell’accoglienza, ossia sentirsi accolto da Maria, la grazia di conversione, e la grazia della fecondità apostolica. Dal Santuario ci si sente mandati come apostoli per annunciare le meraviglie di Maria. Siamo invitati, perciò, a recarci sempre al Santuario per ricevere questi tesori. È Maria che dal suo Santuario, può concedere queste grazie, è perciò che queste pietre preziose sono incrostate in forma di stelle. Maria è la stella del mattino, è Lei che ci guida nel cammino, il soccorso dei cristiani come piaceva dire a San Giovanni Bosco.

Il Tamburo

Sulla corona si trova fissato con una forma ben visibile il simbolo del tamburo con i colori nazionali del Burundi. Il tamburo è qui e forse in altri paesi dell’Africa il simbolo del potere politico, è perciò che in Kirundi si dice: "ku ngoma ya Mwambutsa" (sotto il potere del re Mwambutsa). Il tamburo è sempre stato il simbolo della stabilità politica e di conseguenza della pace nel paese. Il suo suono e ritmo sono sempre stati, oggi come ieri, un’espressione della calma, della tranquillità e della gioia nel paese. Si toccava il tamburo nella corte reale per invitare alla semina, per invitare alla festa del "umuganuro," per una riunione importante nella corte, per annunciare una buona notizia, per annunciare un nuovo re, ecc…..Anche oggi si tocca il tamburo per le grandi feste, per le cerimonie importanti della repubblica e qualche volta perfino per grandi feste familiari o religiose.

Oggi come ieri, il tamburo ha conservato il suo carattere sacro.

Il tamburo è un simbolo importante per i burundesi, perciò gli abbiamo trovato un posto in questa corona. Il suo simbolo è più che significativo: il simbolo del potere. E poiché vogliamo dare a Maria tutti i poteri sul nostro paese, lo incrostiamo sulla corona, per offrire alla Madonna tutto il Burundi e imprimerlo nel suo cuore. Desideriamo ardentemente essendo il simbolo della stabilità nazionale e della pace, che Maria, al ricevere questo umile regalo, possa manifestarsi Regina della pace in questo paese.

Vogliamo così mediante questo tamburo dire a Maria, che non abbiamo un’altra corona da offrirle che la nostra patria, rappresentata simbolicamente da questo tamburo. Che la nostra patria sia la corona della Madonna!

Le due alleanze

Queste due alleanze sono il simbolo delle nostre famiglie che vogliamo offrire alla Madonna. Ricordiamo che nel 2008 è stato l’anno dedicato alla famiglia, con il motto "La mia famiglia, la tua corona". Le due alleanze, pertanto, simbolizzano tutte le famiglie unite mediante il sacramento del matrimonio e che all’offrirsi alla Madonna, vogliono santificarsi.

La nostra intenzione è chiara, dedicando a Maria queste alleanze. Vogliamo che Maria si manifesti Regina delle famiglie e che lotti per salvare le famiglie in pericolo. Oggigiorno ci sono molte onde e tempeste che si accaniscono contro l’istituzione della famiglia. Molte eresie e false verità si propagano con il solo scopo di seminare la confusione e distruggere la famiglia. C’è molta propaganda fatta per promuovere una visione chiamata l’"alternativa della famiglia moderna" e contro la visione della famiglia così come l’ha voluta ed istituita Dio (Vogliamo segnalare qui tutta la campagna dei mass media in favore delle unioni omosessuali nei paesi cosiddetti sviluppati e che ha cominciato a contagiare i nostri paesi poveri. Ce ne dà testimonianza l’agitato dibattito sul tema dell’omosessualità nel Parlamento Nazionale burundese) Il nostro aiuto è sempre pronto in nome del Signore e la nostra speranza la mettiamo in Colei che ha vinto tutte le "eresie del mondo".

Desideriamo dire, perciò, a Maria all’offrirle queste due alleanze, che non abbiamo un’altra corona da offrirle che le nostre famiglie simbolizzate da queste alleanze. Vogliamo chiederle che si manifesti e lotti per le famiglie. Vogliamo chiederle che sia la Regina in tutte le famiglie e che vinca le battaglie del nostro tempo. Che Satana, che vuole distruggere la famiglia sia calpestato sotto i suoi piedi. Imploriamo Maria, affinché sia la Regina della pace e della riconciliazione in tutte le famiglie del Burundi, della subregione e del mondo intero.

Il cantaro con le cannucce.

Un altro simbolo visibile nella corona è il cantaro con tre cannucce. In Burundi, soprattutto nelle campagne sono comuni i cantari. Servono per attingere l’acqua e conservarla fresca. Anche nelle feste si usano i cantari per conservare la birra. Le cannucce servono per bere la bibita che è nel cantaro. Normalmente non si beve mai da soli: sono sempre due o tre o vari a bere insieme, come simbolo di comunicazione fraterna. Due persone che anticamente litigavano per riconciliarsi usavano il rito di "Kunywana: riconciliazione". Ossia bevevono allo stesso tempo la birra di sorgo o di banana, e così si riconciliavano. Queste persone potevano convertirsi in "pfampfe" che significa : "se tu muori muoio anch’io"; cioè: "sono pronto per difenderti perfino a spargere il mio sangue".

Il cantaro con le tre cannucce è il simbolo della Riconciliazione, che desideriamo al nostro popolo, alla nostra subregione e al mondo intero.

All’offrire questo simbolo abbiamo l’intenzione d’invitare Maria, affinché Ella si manifesti come la Regina della riconciliazione. Che sotto la protezione di Maria, la Regina della riconciliazione, i nostri popoli ricuperino la gioia di essere uniti e di condividere lo stesso cantaro!. Che i nostri popoli e soprattutto i nostri dirigenti ricuperino la gioia di immergersi nello stesso cantaro della verità e della giustizia per riuscire ad ottenere la saggezza che permetterà loro costruire insieme, senza esclusione, un nuovo paese! Un bel paese, un paese prospero, dove il latte e il miele corrano come il fiume Rusizi, un paese dove il sole di giustizia brilli come il sole di mezzogiorno a Bujumbura, un paese riconciliato con il suo passato e i suoi abitanti, un paese di pace

Per coloro che appena iniziano a conoscere la spiritualità di Schoenstatt, il cantaro è il simbolo del Capitale di Grazie, e al contempo, è il simbolo del miracolo di Cana. All’offrire questo cantaro promettiamo a Maria, che sempre ci recheremo al Santuario con il Capitale di Grazie. Andremo sempre a riempire il cantaro, affinché il vino scorra a volontà per calmare la sete degli invitati alle nozze. Maria sarà sempre presente per intercedere che l’acqua dei nostri sforzi si trasformi nel vino della nostra speranza.

Di conseguenza non mancherà mai il vino della pace, il vino della riconciliazione, nelle nostre famiglie e nel nostro paese, perché Maria, la donna poderosa, sempre intercederà per dire a Gesù: "Non hanno più vino" (Gv.2,2)

La base rossa della corona

Anche la base rossa della corona è un simbolo importante, situata nella parte sotto la struttura sostenendo in altri termini gli altri simboli. Questo colore rosso è, perciò, il simbolo della terra del Burundi e della subregione. Questo coloro rosso ricorderà che, durante le guerre a tutti note, le nostre terre sono state cosparse del sangue degli innocenti. Le nostre terre hanno conosciuto uomini e donne coraggiosi che hanno sacrificato la loro vita per il nostro paese. Questo colore ci ricorda finalmente il sangue di tutti gli eroi sconosciuti e di tutti i martiri non venerati. Il sangue dei martiri della pace e della fraternità. Tutto questo ci ricorda ad esempio i 40 giovani seminaristi di Buta, che hanno accettato spargere il loro sangue piuttosto di tradire la fraternità e l‘amore. Da questo sangue dei martiri e degli altri eroi della pace e della riconciliazione, conosciuti o sconosciuti, sorgerà ed emergerà una nuova terra della speranza, il paese, cui tutti noi sogniamo. Speriamo che questo sogno, grazie a Maria, un giorno si avveri. Speriamo anche che quel giorno sia prossimo!

Che così sia!

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 


 

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Last Update: 14.08.2009