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Un’immagine sacerdotale accentuatamente paolina
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 published: 2009-06-16

Un’immagine sacerdotale accentuatamente paolina

L’intervista a Mons. Peter Wolf in occasione dell’Anno Sacerdotale

 

P. Josef Kentenich: die Feier seines 100. Priesterweihetages fällt (fast) mit dem Priesterjahr zusammen

El Padre José Kentenich: la celebración del centenario de su ordenación conincide con el Año Sacerdotal

Fr. Joseph Kentenich: the centenary of his ordination falls into the Year of Priest

P. Josef Kentenich: die Feier seines 100. Priesterweihetages fällt (fast) mit dem Priesterjahr zusammen

 

Dr. Peter Wolf

Dr. Peter Wolf

Dr. Peter Wolf

Dr. Peter Wolf

 
Das neue Buch mit Texten von P. Kentenich zum Priestertum  

El nuevo libro con textos del Padre Kentenich sobre el sacerdocio

The new book with texts by Fr. Kentenich on priesthood

Das neue Buch mit Texten von P. Kentenich zum Priestertum

 
Schon beim ersten Durchblättern wird klar: da sind Schätze drin  

Un contenido fascinante...

Fascinating aspects

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Foto: Archiv © 2009

 
   

SCHOENSTATT/ROMA, mkf. Il Papa ha inaugurato alle ore 18 del 19 giugno, la solennità del Sacro Cuore di Gesù, l’Anno Sacerdotale, in occasione del 150º anniversario della morte di S. Giovanni Maria Vianney. Molti sacerdoti e seminaristi di Roma hanno partecipato alla celebrazione della vigilia nella Basilica Vaticana. Prima di cominciare la celebrazione, il Papa ha pregato davanti alle reliquie del Santo Curato d’Ars, portate dal vescovo della diocesi di Belley-Ars, Mons. Guy Bagnard. Alla chiusura di quest’anno dal 9 all’11 2010, molti sacerdoti di tutto il mondo si recheranno a Roma in pellegrinaggio per radunarsi in piazza S. Pietro, e rinnovare pubblicamente la loro promessa di fedeltà a Cristo.

Mons. Peter Wolf, il rettore generale dell’Istituto dei Sacerdoti diocesani di Schoenstatt, in un’ampia intervista in occasione dell’Anno Sacerdotale, ha parlato del suo significato e del nuovo libro con testi di P. Kentenich riguardanti questo tema, perché quest’anno è un motivo di gran gioia per la Famiglia di Schoenstatt

1)Il venerdì 19 giugno è cominciato l’Anno Sacerdotale. Quali speranze ha lei per questo avvenimento, come rappresentante di una comunità sacerdotale estesa in tutto il mondo?

Al primo momento com’è successo con l’Anno Paolino, mi sono sorpreso che Papa Benedetto XVI annunciasse in marzo di quest’anno un Anno Sacerdotale, un’ispirazione dello Spirito Santo. Anzitutto spero che sia un anno che incoraggi molti sacerdoti. Desidero che capti molti fratelli della mia comunità, di molti gruppi di sacerdoti e movimenti della Chiesa e così come l’ha fatto l’Anno Paolino, desti creatività e vita. In conclusione spero che per molti membri della Chiesa il servizio sacerdotale sia totalmente compreso secondo il senso del Concilio, come servizio al sacerdozio comune di tutti i battezzati, e che sempre di più possa essere sperimentato così.

2)Il Cardinale Claudio Hummes ha scritto una lunga lettera ai sacerdoti in occasione dell’Anno Sacerdotale. Che cos’è che più lo ha colpito personalmente in questa lettera?

Mi ha colpito, che parli di "un anno positivo", in cui la Chiesa vuole dimostrare che è orgogliosa dei suoi sacerdoti e grata per il servizio che offrono.

Nomina naturalmente anche gli errori dei sacerdoti – perfino la colpevolezza punibile – ma questo non supera il grand’impegno e le testimonianze positive dell’immensa maggioranza dei sacerdoti.

3)Il Cardinale Hummes ha invitato a celebrare ovunque l’inizio dell’Anno Sacerdotale. Come si è svolta in Schoenstatt l’apertura di quest’Anno?

In Schoenstatt abbiamo celebrato l’apertura dell’Anno Sacerdotale durante la Santa Messa d’Alleanza, la vigilia della festa del Sacro Cuore di Gesù. P. Franz Brügger, superiore provinciale dei Padri di Schoenstatt in Germania e Presidente della Presidenza Nazionale ha presieduto la Santa Eucaristia ed ha invitato la Famiglia di Schoenstatt a partecipare alla celebrazione dell’Anno Sacerdotale..

4)In questa lettera il Cardinale invita anche a presentare figure sacerdotali esemplari delle parrocchie e comunità. Quali personalità ricorda lei sinceramente? Che cosa potrebbero indicare ai sacerdoti attuali e a tutta la Chiesa? Quale sacerdote è per lei un esempio?

Sono convinto che tutte le diocesi potranno rilevare, perfino nella loro storia più recente, figure sacerdotali di valore e più che eccellenti. Penso che valga la pena conservare la memoria di questi sacerdoti esemplari e ad esempio presentare ogni mese nel loro bollettino diocesano uno di questi modelli sacerdotali. Ho sempre presente la testimonianza della vita di P. Giuseppe Kentenich, il fondatore dell’Opera di Schoenstatt e della mia comunità sacerdotale. Le sue espressioni e il suo servizio sacerdotale mi mostrano molti aspetti dell’essere sacerdotale e il modello per il mio sacerdozio. Penso anche a Carlo Leisner, che è stato ordinato sacerdote nel campo di concentramento di Dachau. La sua lotta per la decisione di abbracciare la vocazione sacerdotale è un esempio per me, e può essere un grand’aiuto proprio per i giovani e i seminaristi in quanto alla vocazione.

5)Lei ha pubblicato un libro per l’Anno Sacerdotale. Di che cosa si tratta? Che cos’è che lo ha spinto a scriverlo proprio ora?

Avevo cominciato con i miei fratelli nel sacerdozio del mio istituto prima ancora di conoscere l’intenzione del Santo Padre di convocare l’Anno Sacerdotale, a raccogliere testi con testimonianze del nostro Padre Fondatore, a motivo del centenario dell’ordinazione sacerdotale di Padre Kentenich (8 luglio 1910). Sono testi di un grand’educatore sacerdotale. Negli anni ’30, un terzo del clero tedesco ha partecipato ad esercizi spirituali predicati da lui. Per la scelta dei testi ho specialmente contato su fratelli nel sacerdozio che avevano cercato materiale per riflettere personalmente sul suo servizio di sacerdote. È stata una felice disposizione della divina Provvidenza, che questo libro fosse già stato programmato prima dell’annuncio del Papa e che sia disponibile ora, all’inizio di questo grand’evento. Il libro s’intitola; "Chiamato, consacrato e mandato ad evangelizzare" e lo ha pubblicato la Casa Editrice di Schoenstatt

6)Quali sono i temi più importanti che si menzionano in questo libro, soprattutto considerando l’Anno Sacerdotale?

In questo libro si trovano testi sulle aspettative sfidanti e controverse riferenti al sacerdote, spiegazioni riguardanti la questione della comprensione sacerdotale di se stesso, come anche sulla vita spirituale e lo stile di vita sacerdotale. Chissà forse possa menzionarle qualche titolo. Le aspettative nei confronti del sacerdote. La partecipazione al sacerdozio di Cristo. Una missione profondamente profetica. L’orientamento nel Buon Pastore. Il sacerdote e la Madonna. Il sacerdote non cammina solo. Disponibile per le nuove vocazioni

7)In quale lingua si pubblicherà questo libro?

Secondo le prime voci su questo libro nel Movimento di Schoenstatt, ho saputo finora delle seguenti iniziative: in Cile i Padri di Schoenstatt hanno cominciato a tradurlo in spagnolo. In Brasile le Sorelle di Maria pensano tradurlo in portoghese. Negli Stati Uniti si sta preparando una versione in inglese e in Burundi hanno iniziato una traduzione in francese.

8)Quale forma daranno all’Anno Sacerdotale le comunità sacerdotali di Schoenstatt?

Le comunità sacerdotali schoenstattiane già avevano programmato prima dell’annuncio a Roma, celebrare l’anno prossimo alla luce del centenario dell’ordinazione sacerdotale del suo fondatore. Hanno l’intenzione di approfittare di quest’anno per riflettere sul sacerdozio e sulla missione originale. In occasione di questo giubileo si sono anche preparate due pubblicazioni di più: la prima è un libro di testimonianze riguardanti il sacerdote Giuseppe Kentenich e la seconda una pubblicazione scientifica, con riflessioni sul sacerdozio. Si sono previste nelle nostre comunità sacerdotali esercizi spirituali come una riflessione sulla grazia e sulla sfida della consacrazione sacerdotale.

Questa compilazione di testi aspira ad essere un aiuto alla meditazione personale, ma anche a servire come tema di conversazione nei gruppi e corsi delle comunità. Un gruppo di pianificazione lavora, affinché sia possibile, che molti dei nostri fratelli sacerdoti di tutto il mondo, partecipino al grand’incontro di chiusura dell’Anno Sacerdotale, che si terrà con il Santo Padre in Piazza San Pietro. Inoltre si sta programmando un lavoro insieme con i sacerdoti del Movimento dei Focolarini, con cui abbiamo preso l’iniziativa di organizzare un gran congresso a Roma che inizi uno scambio spirituale internazionale tra i sacerdoti. In Schoenstatt celebreremo la chiusura dell’Anno Sacerdotale nel contesto del centenario dell’ordinazione sacerdotale del nostro Fondatore. Celebreremo il suo anniversario nella Cattedrale di Limburgo con il vescovo diocesano, Mons.Dott. Tebartz van Elst e siamo invitati alla Casa delle Missioni dei Padri Pallottini, dove Padre Kentenich ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale l’8 luglio del 1910.

9)Quale crede che sia la meta centrale per l’immagine del sacerdote in questo tempo?

Credo che sia importante che i sacerdoti, con il loro servizio e la loro persona sappiano dare testimonianza di Dio e aprano il suo orizzonte. La loro missione di essere costruttori di ponti acquista ancora più attualità in un mondo secolare, dove si è persa la meta della realtà soprannaturale.

10) Quale considera che sia il messaggio centrale di P. Kentenich per i sacerdoti di oggi?

P. Kentenich si è orientato nel suo essere sacerdotale decisamente verso San Paolo, perciò ha invitato spesso i suoi fratelli nel sacerdozio a frequentare la scuola di S. Paolo. La sua auto coscienza come sacerdote mostra decise tracce paoline e profetiche. Intendeva il sacerdote non anzitutto – o esclusivamente - per la sua funzione nella liturgia, bensì come qualcuno stimolato come S. Paolo ad essere portatore di vita come un padre o una madre nella fondazione di comunità e suscitare nuova vita cristiana. Il Sacerdote per P. Kentenich, è chiamato a servire con assoluta abnegazione la vocazione al sacerdozio generale di tutti i battezzati e la vocazione speciale di ogni individuo. Secondo la mia opinione P. Kentenich ci ha incoraggiato, affinché considerassimo l’Anno Sacerdotale come una continuazione dell’Anno Paolino e che facessimo feconda questa linea di unione. Quest’epoca è simile in molti aspetti a quella di San Paolo, si ha bisogno di un’immagine sacerdotale accentuatamente paolina, in cui appaiano fortemente le tracce missionarie profetiche.

11)Lei ha conosciuto personalmente Padre Kentenich? Qual è il suo ricordo più vivo di Padre Kentenich come sacerdote?

Se lei mi domanda quali sono state le mie esperienze personali, risponderò che mi meraviglia di non aver mai partecipato ad una Messa celebrata da lui, ma unicamente di ricordarlo in un Incontro di gruppo o in una sua conferenza data ad un gran circolo. Ciononostante sempre è stato chiarissimo per me che avevo incontrato un sacerdote convinto che viveva per Dio e il suo mondo. Mi aveva colpito, quando ancora ero studente, una frase negli scritti di Padre Kentenich: la realtà del soprannaturale. Lui è stato per me un testimone credibile della realtà della fede. Ha seguito il suo cammino con il Dio della vita in un modo realista, sobrio, con fede nella Provvidenza e durante tutta la sua vita. Il suo modo di affrontare le sfide della sua vita, perfino nel campo di concentramento e nell’esilio, è stato per me una conferma della sua credibilità. Il vincolo interiore con questo testimone della fede, mi aiuta a credere in Dio e ad incoraggiare gli altri. Si può dire qualcosa di più bello di un sacerdote?

L’intervista tenuta da Suor M. Kornelia Fischer.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 


 

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Last Update: 30.06.2009