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La sua profezia è stata audace
Nachrichten - News - Noticias
 published: 2009-05-29

La sua profezia è stata audace

MAGGIO 1949 - 2009

 

Bellavista, 1949

Bellavista, 1949

Bellavista, 1949

Bellavista, 1949

 

So ein kleines Heiligtum...

El pequeño Santuario...

The small Shrine...

So ein kleines Heiligtum...

 
Tür des Heiligtums  

Portada

Door

Tür des Heiligtums

 
Pater Kentenich sah weiter…  

El Paere vió más...

Father Kentenich saw more...

Pater Kentenich sah weiter…

 
P. Kentenich im Heiligtum von Bellavista, 1949  

El Padre en Bellavista, 1949

Fr. Kentenich in Bellavista, 1949

P. Kentenich im Heiligtum von Bellavista, 1949

Fotos: Schoenstatt Chile/Vinculo © 2009

 
   

CILE. Suor M. Jimena Alliende. Quando ricorrono date importanti, immediatamente ci ricordiamo quello che sappiamo di questi avvenimenti, ringraziamo per gli anni trascorsi e verifichiamo le profezie. Ancora di più se si tratta di qualcosa di riferente alla storia di Schoenstatt, in cui gli inizi sono sempre tanto insignificanti e i risultati tanto sorprendenti.

Oggi, perciò, è conveniente scegliere quanto custodisce la cronaca dei sogni e delle certezze del Fondatore e profeta, riferente a quello che abbiamo celebrato: 60 anni del Santuario di Bellavista, della missione del 31 maggio e dell’incoronazione che ha marcato la promessa della vittoria.

Si genera nella mente con il tempo e dopo ripassare tante volte gli avvenimenti e le parole del Fondatore, un’immagine molto chiara di quanto allora è accaduto:: si nota il profeta su una collina alta che dirige lo sguardo verso una città già costruita e anche da costruire.

Sì, il Padre ha sognato, percepito e intravisto già prima di questi 60 anni trascorsi, quello che sarebbe accaduto con il Santuario, cui chiaramente ha denominato Santuario Nazionale, perché intuiva che avrebbe dato una caratteristica particolare a ciascun Santuario costruito in Cile. Per essere fedeli al Fondatore è impossibile non credere a questa realtà.

Giungerà il giorno che avremmo bisogno di ingrandirci

Ora, perciò, daremo un insieme di semplici dati e le comclusioni saranno evidenti.

  • Appena arrivato in Cile, ha aiutato a cercare un terreno. C’erano chiare possibilità a La Florida nel punto principale di Vicuña Mackena, ed anche un’offerta nel quartiere El Gol appena urbanizzato. La sua scelta è stata chiara, ha preferito le offerte della via Walker Martinez: "qui deve costruirsi il Santuario, perché potrebbero arrivare persone di tutti i settori sociali e si sentirebbero a loro agio". Ha consigliato rifiutare il terreno confinante con la parrocchia e ha detto no: "Era meglio quello più in alto, perché se un giorno ci sarà bisogno di ampliare, qui sotto saremmo molto limitati, inoltre dobbiamo preoccuparci della nostra autonomia".
  • Dopo poche settimane era a Temuco nella sede Centrale delle Sorelle e ha detto: "Dobbiamo trasferire la Casa Provinciale a Santiago". Si era reso conto che un’Opera che vuole avere influenza a lungo termine ed espandersi doveva avere il suo centro nella capitale.
  • Nel contesto di quei giorni, le Sorelle di Maria hanno scoperto il loro ideale di Provincia. La scena del Cenacolo. Subito e fino alla fine del suo soggiorno in questa città sono uscite dalle labbra di P. Kentenich profezie essenziali per il Schoenstatt cileno. Ad esempio ha affermato:
  • "Il Santuario che si costruisce sarà un Cenacolo per tutto il Cile, per tutti i figli di Schoenstatt, consacrato al mistero del ‘unanimiter’: un cuore ed un’anima intorno a Maria, implorando lo Spirito Santo".
  • Ha percepito un Schoenstatt missionario, "dal Cenacolo la Famiglia si espanderà in tutte le direzioni". Ha convocato "a lanciare le reti, ad aprirsi. Perché da qui la nostra Famiglia si dirigerà in alto mare. La nave deve abituarsi a navigare al largo"
  • La sua profezia è stata audace, ha affermato: "se attualizziamo il Cenacolo, sorgerà e si estenderà una forza forgiatrice che sarà di gran significato per lo Stato e la Chiesa".

All’inizio esisteva un "piccolo" Schoenstatt a Valparaiso, più una timida presenza in altri luoghi, erano solo inizi, tentativi, ciononostante il Padre ha detto "qui si forgerà Schoenstatt con i suoi differenti gruppi e corporazioni."

Il Padre aveva percepito quello che ancora non c’era, aveva sognato quello che avrebbe potuto sembrare impossibile.

Se rileggiamo le prediche di quel triduo santo: Santuario – Missione – Corona, possiamo selezionare un’altra sfilza di profezie che oggi ai 60 anni ci sorprendono e perché non dirlo? Ci emozionano! È il caso di quella frase: "……da questo luogo usciranno, cresceranno e lavoreranno fecondamente uomini santi…" Ci appropriamo di quelle parole con una buona dose di umiltà, ma possiamo dare testimonianza di quello che abbiamo visto e sentito. Poiché sappiamo di Mario Hiriart, sappiamo di sacerdoti, di Sorelle, di giovani, di signore, di uomini maturi e famiglie che manifestano o hanno manifestato segni di santità. Realmente in quest’anno, in questo tempo "di testimoni missionari" non è male tirare fuori fotografie dei membri delle nostre comunità che già sono morti e metterli in un quadro e segnalare: in lui. In lei, si è compiuta la profezia del Padre e lo abbiamo potuto constatare in questa o in quell’azione della sua vita, nel suo cammino alla santità!

Dopo 60 anni constatiamo che il 31 maggio vissuto nel Cenacolo di Bellavista, è molto più che un proclama, è una scuola di pietre vive della Chiesa all’ombra e come frutto dell’irruzione che lì è accaduta.

Sì, il Padre ha percepito tanto di cui ancora non si parla, ha sognato un futuro che poteva sembrare impossibile per la piccolezza degli strumenti sorti nel Santuario Nazionale, sede della terza pietra miliare della storia di Schoenstatt. Perciò è di una gran coerenza l’Ideale nazionale cui siamo giunti – 10 annoi fa – poco prima del Giubileo d’Oro del Santuario Cenacolo del Padre per una nuova Pentecoste.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 


 

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Last Update: 02.06.2009