published: 2009-05-29 |
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La sua profezia è stata audaceMAGGIO 1949 - 2009 |
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CILE. Suor M. Jimena Alliende. Quando ricorrono date importanti, immediatamente ci ricordiamo quello che sappiamo di questi avvenimenti, ringraziamo per gli anni trascorsi e verifichiamo le profezie. Ancora di più se si tratta di qualcosa di riferente alla storia di Schoenstatt, in cui gli inizi sono sempre tanto insignificanti e i risultati tanto sorprendenti. Oggi, perciò, è conveniente scegliere quanto custodisce la cronaca dei sogni e delle certezze del Fondatore e profeta, riferente a quello che abbiamo celebrato: 60 anni del Santuario di Bellavista, della missione del 31 maggio e dell’incoronazione che ha marcato la promessa della vittoria. Si genera nella mente con il tempo e dopo ripassare tante volte gli avvenimenti e le parole del Fondatore, un’immagine molto chiara di quanto allora è accaduto:: si nota il profeta su una collina alta che dirige lo sguardo verso una città già costruita e anche da costruire. Sì, il Padre ha sognato, percepito e intravisto già prima di questi 60 anni trascorsi, quello che sarebbe accaduto con il Santuario, cui chiaramente ha denominato Santuario Nazionale, perché intuiva che avrebbe dato una caratteristica particolare a ciascun Santuario costruito in Cile. Per essere fedeli al Fondatore è impossibile non credere a questa realtà. Giungerà il giorno che avremmo bisogno di ingrandirciOra, perciò, daremo un insieme di semplici dati e le comclusioni saranno evidenti.
All’inizio esisteva un "piccolo" Schoenstatt a Valparaiso, più una timida presenza in altri luoghi, erano solo inizi, tentativi, ciononostante il Padre ha detto "qui si forgerà Schoenstatt con i suoi differenti gruppi e corporazioni." Il Padre aveva percepito quello che ancora non c’era, aveva sognato quello che avrebbe potuto sembrare impossibile.Se rileggiamo le prediche di quel triduo santo: Santuario – Missione – Corona, possiamo selezionare un’altra sfilza di profezie che oggi ai 60 anni ci sorprendono e perché non dirlo? Ci emozionano! È il caso di quella frase: "……da questo luogo usciranno, cresceranno e lavoreranno fecondamente uomini santi…" Ci appropriamo di quelle parole con una buona dose di umiltà, ma possiamo dare testimonianza di quello che abbiamo visto e sentito. Poiché sappiamo di Mario Hiriart, sappiamo di sacerdoti, di Sorelle, di giovani, di signore, di uomini maturi e famiglie che manifestano o hanno manifestato segni di santità. Realmente in quest’anno, in questo tempo "di testimoni missionari" non è male tirare fuori fotografie dei membri delle nostre comunità che già sono morti e metterli in un quadro e segnalare: in lui. In lei, si è compiuta la profezia del Padre e lo abbiamo potuto constatare in questa o in quell’azione della sua vita, nel suo cammino alla santità! Dopo 60 anni constatiamo che il 31 maggio vissuto nel Cenacolo di Bellavista, è molto più che un proclama, è una scuola di pietre vive della Chiesa all’ombra e come frutto dell’irruzione che lì è accaduta. Sì, il Padre ha percepito tanto di cui ancora non si parla, ha sognato un futuro che poteva sembrare impossibile per la piccolezza degli strumenti sorti nel Santuario Nazionale, sede della terza pietra miliare della storia di Schoenstatt. Perciò è di una gran coerenza l’Ideale nazionale cui siamo giunti – 10 annoi fa – poco prima del Giubileo d’Oro del Santuario Cenacolo del Padre per una nuova Pentecoste. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina |
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02.06.2009