published: 2008-09-02 |
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Africa sulla sponda del RenoL’ordinazione diaconale di sette seminaristi dei Padri di Schoenstatt della Nigeria a Schoenstatt celebrata dal vescovo Ausiliare Franz Grave di Essen, Germania |
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SCHOENSTATT. Pareva una processione di sacerdoti senza fine quella che è entrata nella Chiesa dell’Adorazione al suono dei tamburi, allo sventolare delle palme e al canto in Ibo, interpretato con entusiasmo da Sorelle vestite di bianco e turchese. Tutti i toni di colore di pelle si potevano vedere in quella solenne processione traboccante di giubilo formata da sacerdoti della Germania, dell’Europa Orientale, del Portogallo, dell’America del Sud, dell’India e dell’Africa, che accompagnava i sette giovani nigeriani, che sarebbero stati ordinati diaconi un’ora più tardi, offrendo la loro vita alla Chiesa e a Schoenstatt, che va crescendo nel loro paese, la Nigeria, da alcuni anni. Il vescovo Ausiliare Franz Grave della diocesi di Essen, Germania ha presieduto la cerimonia e ordinato questi giovani, accompagnato dal Vescovo spagnolo Miguel Angel Sebastian della diocesi di Lai in Chad, paese vicino alla Nigeria, nella cui diocesi alcuni sacerdoti giovani della Federazione desiderano annunciare Schoenstatt. Mons, Miguel Angel Sebastian, 57 anni, è un missionario Camboniano che vive in Chad dai 31 anni. Durante una recente visita in Spagna, ha deciso unirsi all’ordinazione diaconale di questi sette nigeriani. La liturgia si svolge in inglese con alcune letture, canzoni e spiegazioni in tedesco per chi assiste e non parla inglese. I nigeriani avevano preso questa decisione, perché non potendo i loro parenti e amici essere presenti, la chiesa sarebbe stata mezza vuota. . Ma invece: africani residenti in tutta la Germania hanno riempito la Chiesa dell’Adorazione, con membri della Famiglia di Schoenstatt locale, con un numero considerevole di Sorelle di Maria, e alcuni che hanno viaggiato da molto lontano per partecipare a questo evento. Una signora che vive ad una ora da Schoenstatt ha raccontato: "Questa mattina non mi sentivo bene e non potevo recarmi in Chiesa. Ho aperto il computer e ho letto l’articolo riguardante l’ordinazione dei sopraddetti diaconi della Nigeria. Al sentirmi meglio circa a mezzogiorno, ho deciso di andare in Chiesa. Valeva la pena, la gioia che loro irradiavano era veramente contagiosa!" Sono qui!P. Heinrich Walter, Superiore Generale dei Padri di Schoenstatt ha dato il benvenuto ai due vescovi in inglese, spagnolo e tedesco. I sette giovani erano in piedi davanti all’altare, vestendo la loro tunica bianca, attenti, pronti e disposti e irradiavano la loro gioia con dei grandi sorrisi, mai prima visti in un momento tanto solenne. La gioventù del Congo – tutti nati in Germania – hanno accompagnato la processione per il Vangelo con una danza africana tipica di lode. Appartengono ad una parrocchia in Germania, dove in questo momento lavora un Padre di Schoenstatt della Nigeria. P. Fred Kistler, rettore del seminario ad Ibadan, Nigeria, ha presentato i candidati dopo le letture. Il Vescovo ha chiamato ciascuno per nome e con voce forte e ferma, Reginald Amanze, Magnus Ifedikawa, Paul Nwachgu ukwu, Justin Obuka, Donatus Odibo, Valentie Okafar e Cludius Uwaoma hanno risposto. Sono qui!. Il vescovo Mons Grave ha cominciato nella sua predica dal testo del Vangelo, che loro avevano scelto: la vite e i tralci (Gv. 15, 1-17). Li ha consigliati di restare uniti, accanto a Gesù, perché se la connessione tra la vite e i tralci s’interrompe, l’uva si secca e cade per terra. Senza la stretta relazione tra Gesù e i suoi discepoli, specialmente la stretta relazione con i suoi diaconi e i suoi sacerdoti s’interrompe, questi non possono dare frutti e la Chiesa si secca. Solo quelli che sono convinti possono convincere gli altri, ha affermato, invitandoli a portare gioia ed ottimismo alla Chiesa. Voi siete stati chiamati a proclamare la verità dell’esistenza di Dio nella vostra vita, e la gioia di essere amici. Sembrava che i prossimi diaconi già non potessero aspettare più tempo per cominciare la loro missione! Il rito d’ordinazione si è svolto normalmente, con quei momenti commoventi d’impegno e di promessa, di dedicazione e di grazia. La prostrazione, l’imposizione delle mani, le preghiere, l’investitura con la stola e la dalmatica, la presentazione del libro dei Vangeli, una corrente di grazie di 2000 anni colma questo momento santo la Chiesa dell’Adorazione. Una corrente di grazie che ha formato la Chiesa Universale oltre le razze e le nazioni, seguendo Gesù, che sceglie strumenti umani per amministrare i sacramenti per la santità del popolo di Dio. Il giubilo, la gioia della gente dopo il bacio della pace, irrompe in applausi, abbracci e danza. Quest’ondata di gioia ancora perdura all’inizio dell’offertorio prima delle preghiere dei fedeli…mentre i nuovi diaconi sono per la prima volta sull’altare e poi con l’emozione di tutti danno la Santa Comunione ai fedeli. I nuovi diaconi, prima della benedizione finale, rinnovano l’Alleanza d’Amore con la Madre, Regina e Vittoriosa Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt, offrendosi a Lei per la loro missione dal Santuario. La festa continua….sul monte SionTutti i presenti alla cerimonia erano invitati naturalmente a festeggiare insieme nella "Vater Haus" sul Monte Sion. I Padri di Schoenstatt, come sempre in queste celebrazioni, hanno aperto le porte della loro casa a tutti gli invitati, il cortile interno si è trasformato in uno scenario di ballo e canto: prima solo i giovani del Congo, poi più e più africani e finalmente un buon numero di sudamericani e tedeschi si sono uniti al gruppo. Dentro la Casa si serve caffé, torte e bibite in una gran riunione familiare, in cui tutti gli invitati condividono sedendosi attorno alle differenti tavole preparate, conversando, conoscendosi e rallegrandosi con i raggianti diaconi. "Sei solamente un figlio del tuo secolo unito, un europeo sulla costa del fiume Reno?" Rolando Cori aveva domandato mediante la gioventù a P. Kentenich nella cantata per il suo centenario "Tra il Reno e le Ande", composta nel 1885. Chi ha partecipato alla celebrazione e alla festa di questo sabato a Schoenstatt, sa la risposta. Lui si è convertito in latino, indiano, africano…un Padre e un profeta dagli ampi orizzonti della Chiesa Universale!. "I nostri cuori appartengono a tutte le persone indipendentemente dal suo nome e dalla sua storia" (8 dicembre 1944) Schoenstatt, una famiglia internazionale. È bene sperimentare momenti, come questi, in cui si sente profondamente l’internazionalità e familiarità in una maniera profonda e genuina. Rallegramenti, Schoenstatt Nigeria! Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina |
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Last Update: 05.09.2008