Un angelo a Tobati

Che cosa sono le Missioni Familiari? Un’istantanea

Marcelo Luzardi, en el Santuario Original Marcelo Luzardi visiting the Original Shrine Marcelo Luzardi beim Besuch im Urheiligtum Foto: K.Fischer © 2008

È un ragazzo con i capelli corti, faccia rotonda, spalle ampie, un bel ragazzo. Graziella è la sua mamma, sembra più vecchia di quello che è, forse per il logorio della sua vita di madre. I suoi occhi sono neri, profondi e teneri, il suo sguardo è un po’ triste ma ispira pace. I suoi occhi non hanno mai visto suo figlio correre per il cortile o salire su un albero, o calciare una palla. Le sue orecchie non sanno che voce ha Cesare, perché in tutta la sua vita non l’ha sentito mai dire una parola.

"Qualcosa è successo a Cesare, quando è nato…non so..", è tutto quello che Graziella racconta della sua storia. Cesare è nato con gravi problemi neurologici, non cammina, non muove le mani, quasi non vede. Solo dorme e si lamenta nel suo letto.

Graziella trascorre la sua vita tra occuparsi del piccolo negozio di alimenti che ha davanti alla casa e della stanza accanto dove si trova Cesare nel suo letto. Zoppica, ma già non si cura del dolore della sua gamba, né della sua spalla, lo sopporta con dignità e nobiltà ed è la conseguenza di dover muovere suo figlio ogni giorno da quando è nato. Lei lo lava gli cambia i panni, la roba, l’alimenta, l’abbraccia, quando grida, lo culla quando dorme.

Poco è quello che si può fare in questa situazione

La Madre ci ha condotto l’anno scorso alla casa di Graziella durante la nostra missione a Tobati. Ho promesso alla sua mamma che saremmo ritornati il prossimo anno e non potremmo mancare.

Poco è quello che si può fare in questa situazione. Abbiamo cantato a Cesare senza sapere se ci capiva, ma sicuramente sente la lingua universale della musica. Abbiamo recitato una preghiera chiedendo per la sua salute.

"Signore, abbi pietà di questa famiglia tanto preoccupata per la salute di Cesare. Dalle pazienza nella sua malattia e se è per suo bene, e maggior gloria tua, allevia il suoi dolori, e i suoi problemi e guarisci Cesare il prima possibile."

Due lagrime scorrono sulle guance di Graziella, perché lei sa che suo figlio è un eletto da Dio e che in Cesare Dio si gloria….Ritorniamo a cantare e l’abbraccio perché anch’io piango..

Tu hai in casa un angelo

Già è giunta l’ora di andarcene. Alcuni di noi abbraccia Graziella e le dice: "Tu hai in casa un angelo. Grazie per riceverci e permetterci restare un momento alla presenza di un angelo". Lei lo guarda con tenerezza e risponde: "Lo so…ed è perché Cesare è un piccolo angelo, che Dio vi ha mandato".

Così sono le missioni, così significa andare in missione. È lasciarsi condurre da Dio a luoghi che nemmeno immaginiamo e a visitare persone che non conosciamo. Forse non sappiamo che cosa stiamo facendo lì, forse non possiamo cambiare niente…ma non importa, quello che importa è che Dio sì lo sa.

Fonte: Rivista Tuparenda, Paraguay

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina