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Il ritiro di maestri a Tuparenda
Nachrichten - News - Noticias
 published: 2008-09-12

"Un bambino davanti a Dio, un maestro per il mondo"

Il ritiro di maestri a Tuparenda

 

Kind for Gott…

Niño ante Dios...

Child before God

Kind vor Gott…

Foto: StckXchnge © 2008

 

Lehrer-Tragung 2008. Vortrag von P. Antonio Cosp

Retiro de maestros 2008. Conferencia: P. Antonio Cosp

Teachers’ retrat 2008. Conference: Fr. Antonio Cosp

Lehrer-Tragung 2008. Vortrag von P. Antonio Cosp

 
Publikum  

Audiencia

Audience

Publikum

 
P. Tommy Nin Nitchell  

P. Tommy Nin Nitchell

Fr. Tommy Nin Nitchell

P. Tommy Nin Nitchell

Fotos: Franco © 2008

 
   

PARAGUAY, Carmen Codas. Il primo sabato delle vacanze d’inverno si è tenuta la Giornata dei maestri a Tuparenda. Si sono riuniti 400 professori e maestri di tutto il paese.

Si sono distinti i docenti della città di Concepcion, che sono venuti in un omnibus. Sono stati ad Asunción dal giorno anteriore e sono ritornati a Concepción appena è finito l’incontro.

"Dopo questa giornata, sempre ritorniamo tutti a casa con più forza per gli ultimi mesi dell’anno scolastico e con uno spirito rinnovato, e per l’esperienza vissuta più in pace, in pace con noi stessi e con il compito di essere docente", dice una partecipante.

Un altro dei presenti commenta: "Il tema dell’Incontro è stato "Un bambino davanti a Dio, un maestro per il mondo", che ci ha fatto considerare la nostra missione di essere educatori di giovani e bambini che i genitori ci affidano. Spesso dobbiamo compiere la funzione dei genitori assenti".

Il Ritiro di quest’anno era basato sul testo di Matteo, dove dice: In quel tempo Gesù prese a dire: "Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli scaltri e le hai rivelate ai semplici. Sì, Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio e nessuno conosce il Figlio se non il Padre, né alcuno conosce il Padre se non il Figlio, e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo" (Mt.11, 25-27)

Il Primo Incontro: P. Antonio Cosp: "Come vivere la fede in questo tempo"

Ha cominciato con una meditazione su quanto significa essere solo e sentirsi accompagnato. Possiamo essere soli e in pace con noi stessi. Ma quando ci si sente soli, sempre ci si sente abbandonati da qualcuno, qualcuno che ha o ha tenuto un significato nella nostra vita.

Qual è la persona che occupa un posto trascendente nella mia vita? Dio ha posto questa funzione nella figura del padre e della madre. E se i genitori mancano, qualcuno che li sostituisca. C’è un’espressione a Schoenstatt, che riassume queste qualità, qualcosa che ci sta mancando nel nostro paese ed è la "essere figli", è quel vincolo paterno-materno-filiale.

Il secondo incontro: Suor M. Elisabetta Parodi. "Una fede capace di superare ostacoli".

È saputo che il lavoro dell’educatore non è semplicemente trasmettere conoscenze, che ora si possono trovare semplicemente in Internet. È "educare" e sapere che si va "costruendo" il futuro di ciascuno dei bambini e giovani che sono stati affidati, collaborando con Dio secondo il suo disegno di vita. La fede capace di vincere ostacoli, non è solo credere in Dio, bensì dare un po’ del proprio cuore a ciascuno degli alunni. Nella missione educativa ci sono tanti momenti in cui si deve avere Dio come appoggio, poiché gli ostacoli non mancano in tutto quello che è quotidiano, e nonostante tutto, si deve riflettere sull’educatore qualcosa di Dio.

Educare è, allora, consegnare il cuore e quando umanamente già non si può fare più niente, è dire al Signore che Lui lavori attraverso noi, e questo è essere figlio di Dio. Che mediante mio si rifletta qualcosa di Lui!.

Per poter regalare Dio a chi si educa innanzi tutto si deve sentire le mani di Dio: mani soavi, amorose, che sostengono, ma anche mani forti per condurre.

"Credere che Dio mi sostiene e mi considera, è credere nel sogno di educare, poiché Dio ci sostiene in ognuna delle nostre cadute e ci prende per mano.ª

Si è fatto un confronto tra le mani del maestro e le mani delle immagini della Madre:

  • La mano che sostiene il bambino
  • La mano che conduce ed orienta
  • La mano del bambino nella nostra, è la risposta alle due mani che sostengono e conducono.

Se si lavora con Dio si permette che Lui conduca, si devono adottare tre atteggiamenti che devono essere come l’ABC dell’educatore. Così che sarà possibile creare un mondo nuovo nell’aula:

  • A)L’autorità che regala vita, non si definisce dal potere, bensì dal servizio, poiché si tratta di servire all’altro, affinché loro siano loro, che nessuno resti fuori del cuore dell’educatore.
  • B)Benvenuto ciascuno di loro
  • C)Credere contro ogni speranza, Ciascuna persona deve sentire che crediamo in lui, perché è un essere umano non perché sia migliore

Terzo incontro: P. Tommy Nil Mitchell "Come posso aumentare la mia fede in Cristo con Maria"

Si deve per questo ritornare all’infanzia spirituale ed avere presente la Santissima Trinità. Padre, Figlio Spirito Santo.

La libertà non è "fare quello che si voglia", bensì questa è la libertà dei figli di Dio. Non è un uso della libertà pieno di paura o d’insicurezza come nell’orfano, bensì una libertà che seppellisce le paure, quelle paure che qualche volta si trasmettono agli alunni, invece di approfittare dell’audacia del giovane e così annullare le proprie paure.

Si deve cercare di ottenere o ricuperare l’esperienza di padre e di madre.

  • Sperimentando Dio come Padre buono
  • Sperimentando che Dio non è cattivo, ma spesso fa il contrario a quanto chiediamo.
  • Sperimentando paternità o maternità in padre sostituti.

Si tratta di ricuperare la capacità di essere bambino: la capacità di stupore, di mostrarsi grato. E dire sì al Padre Dio che ci ha scelto per questa missione.

E questo ha tre dimensioni:

Sì della bontà: tutto quello che succede bene ha un motivo di essere e non ci sono cose e difficoltà, per difficili che siano, che non si possano superare per mano a Dio

Sì personale: Dio mi ama personalmente

Sì eroico: quando Dio permette la sofferenza, rispondere se mi chiede uno dandogli uno e mezzo. Vale l’esempio luminoso degli ultimi anni di Giovanni Paolo II

I ritiri degli educatori si tengono già da vari anni a Tuparenda e interessano sempre di più a centinaia di maestri.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 


 

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Last Update: 16.09.2008