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Quando un figlio decide per la vocazione sacerdotale….
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 published: 2008-09-23

"Avere un figlio novizio"

Quando un figlio decide per la vocazione sacerdotale….

 

Die Novizen am Tag der Überreichung des Sionsgewandes

Los novicios en el día de la toma de túnica

The novices in their tunics

Die Novizen am Tag der Überreichung des Sionsgewandes

Foto: Cabral © 2008

 

PARAGUAY, laura e daniel Vaccotti. Si deve credere nel buon Dio e il suo Disegno. Si deve avere fede, si deve pregare. Nel nostro caso abbiamo sempre pregato, abbiamo chiesto a Dio e alla Madre che i nostri figli crescessero "tra le tante cose" sani e felici. Avevamo saputo da una conversazione tenuta con P. José Maria Garcia circa 14 o 15 anni fa, della gran necessità di vocazioni e ce ne siamo resi conto guardandoci attorno, perciò abbiamo cominciato a pregare per le vocazioni.

Siamo convinti e come Famiglia abbiamo attraversato molte prove che lo confermano, che Dio e la Madre ci ascoltano…..finché ci accontentano" Grazie a Loro i nostri figli si comportano bene e ad uno hanno donato la vocazione sacerdotale.

Se dicessimo che siamo una famiglia esemplare, devota, che facciamo quotidianamente la comunione, che in casa si pratica rigidamente una stretta disciplina, che viviamo un regime monacale….chi ci conosce sa che non è così, sa che abbiamo le nostre luci e ombre nella vita di ogni giorno come qualsiasi altro mortale..

Dal nostro Santuario domestico

Ma è vero però che viviamo custoditi: la Madre ha cura di tutti noi dal nostro Santuario domestico e dagli innumerevoli angoli mariani, che ci sono nella nostra casa dove Ella è incoronata come "Regina della famiglia, della salute e del lavoro" Ella, Cristo suo Figlio e P. José sono gli istruttori, le guide, il rifugio, i complici e i partecipi della vita di tutti noi.

Si deve affermare, per la gioia di coloro che asseriscono che la felicità non esiste, che al sapere che Bruno aveva deciso per quel cammino si sono incrociati in noi sentimenti differenti. "Uomini di poca fede"!!!!…Oggi siamo felici e grati sempre lo siamo stati.

Una tra le mille domande che ci hanno fatto diverse persone: è vero che si sente che non è più nostro figlio? Che errore pensare così! Anzi, ora è più nostro figlio che mai e sapete? Sentiamo anche che la nostra famiglia è cresciuta, perché nostro figlio ha i suoi fratelli di corso e di comunità che noi consideriamo a poco a poco come parte della nostra famiglia.

Nostro figlio in cammino a convertirsi in un sacerdote di Dio.

Se qualcuno vuole sapere: sì è strano vedere tuo figlio con la sua tunica. Sì è strano pensare che abita a meno di un’ora da casa, e non possiamo vederlo, né parlare con lui. Sì è strano immaginare che cosa starà facendo, se saprà mantenere la sua stanza in ordine, se farà attenzione al cambiamento di stagione…e se starà bene.

Ci hanno chiesto una testimonianza…ma da dove cominciare? Ringraziamento, orgoglio, grazia, un po’ di nostalgia, felicità, soddisfazione incontenibile, tutto questo (e più ancora) è quello che ci regala nostro figlio amato e fratello in cammino a convertirsi in un sacerdote di Dio.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 


 

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Last Update: 26.09.2008