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La Giornata Archidiocesana di Rappresentanti della Campagna del Rosario
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 published: 2008-06-06

"Padre con misericordia, guarda alla nostra Famiglia, e, per causa sua manifestati nelle tue meraviglie

La Giornata Archidiocesana di Rappresentanti della Campagna della Madonna Pellegrina, Archidiocesi di Bahia Blanca

 
In der Kapelle der St. Josef-Schule in Coronel Dorrego bei der heiligen Messe

En la Capilla del colegio San José, en Coronel Dorrego, durante la Misa

In the chapel of the St. Joseph School in Coronel Dorrego, during Holy Mass

In der Kapelle der St. Josef-Schule in Coronel Dorrego bei der heiligen Messe

 

Tagungs-Heiligtum

Santuario de la Jornada

Retreat Shrine

Tagungs-Heiligtum

 
Gesprächskreise  

Grupos durante la reflexión

Discussion groups

Gesprächskreise

 
Beim Mittagessen  

Compartiendo el almuerzo en un descanso

Noon meal

Beim Mittagessen

Fotos: Carlos Zunini © 2008

 
   

ARGENTINA, Diana Zunini. Il 25 maggio – giorno della Patria in Argentina – si è tenuta la Giornata dell’Archidiocesi della Campagna del Rosario della Madonna Pellegrina a Coronel Dorrego (Colonnello Dorrego), Gli anfitrioni hanno accolto nella Scuola San Giuseppe coordinatori e missionari di Monte Hermoso, El Perdido, Pigüé, Bahia Blanca e Punta Alta. Il tema centrale è stato "Il dirigente della Campagna" e il suo vincolo con il Santuario della Madre e Regina del Popolo.

Come ci comportiamo come dirigenti legati a questo Santuario particolare? È un Santuario speciale con una storia unica – una cappella umile, in mezzo alla campagna, costruita da una comunità semplice, una cappella che P. Kentenich ha visitato, e cui ha regalato il quadro della MTA, dove ha parlato alla "gente semplice del popolo". È perciò forse, che è tanto forte la corrente della Campagna in questa diocesi. La Campagna è nella genesi di questo Santuario, inclusivo storicamente parlando, perché il Padre lo ha benedetto nell’anno 1952 – in cammino all’esilio – proprio, quando Giovanni Pozzobon decide offrirsi anima e corpo alla Campagna

All’inizio si è formato il Santuario della Giornata, pregando, meditando la Preghiera di "Verso il Cielo": Guarda, Padre, la nostra famiglia", depositando ai piedi della Madre i nomi di quelli che ci sono stati affidati, "Padre con misericordia, guarda la nostra famiglia e per causa sua, manifestati nelle tue meraviglie". Il Santuario della Giornata si è preparato sopra un poncho con i colori della bandiera, celeste e bianca, (il poncho è un indumento tipico del "gaucho"). Si è letta la preghiera per la Patria (in un biglietto con la bandiera argentina che ha ricevuto ciascun partecipante), che alcuni anni fa hanno composto i Vescovi argentini: "Gesù Cristo, Signore della Storia, abbiamo bisogno di Te".

Poi hanno ascoltato una conferenza, in cui hanno riflettuto su quali doni il Signore ha seminato nei loro cuori, e come li sviluppano; chiamati a scoprire questa nota particolare che il Signore ha depositato in ciascuno. Qualcuno ha detto che in ogni persona c’è una nota musicale che suona molto piano e quando qualcuno la scopre, scopre la sua missione, quello che deve fare. Scopre quella piccola nota musicale, che viveva e vive nel cuore di Giovanni, che lui ha scoperto ed ha fatto suonare, ed in cui tanti di quelli che lo seguono scoprono la loro "nota musicale" di "missionari".

Allora sarò il Santuario di "adobe"e fango, che cammina tra i semplici.

Dopo aver condiviso tra loro un delizioso mate, sono ritornati alla sala ed aiutati da una proiezione, si "sono sentiti nel nostro Santuario". In quello della Madre e Regina del popolo, il Santuario benedetto dal Padre. E accompagnati da un po’ di musica hanno guardato commossi le immagini ed ascoltato i versi:

"…È necessario che mi faccia terra, humus…Che riconosca la mia natura. Io sono il Santuario. E come il mio Santuario sono adobes (mattoni di fango o altri materiali seccati al sole, tipico del Messico e delle regioni sud occidentali del USA) e fango. Educando il mio fango e conoscendo il mio adobe, posso essere santuario per altri. Ma ho bisogno di penetrare in me, conoscere le mie debolezze e le mie forze. Allora sarò chiara immagine del mio Santuario. Allora sarò il Santuario di adobe e fango che si avvia, che cammina tra i semplici.

Si parla di adobe e fango il più semplice e umile nella costruzione, con cui è stato costruito questo Santuario e benedetto dal Padre in cammino all’esilio.

Questa dinamica è stata quella che ha più impressionato i partecipanti; si è meditato tanto, con musica autoctona, luce molto tenue e proiezione intorno a questo Santuario Rurale, tutto molto commovente e motivante.

Affinché nel Santuario incontrino la Regina e Madre dei seminatori conoscendo la mia natura, comincerò a forgiarlo, Le mie pietre potranno appena allora essere mattoni. I miei rami che mi allontanano, potranno essere rifugio per altri ed ombra. La mia legna dura potrà essere calore nel fuoco o appoggio alla stanchezza. Solo allora come un cardo sarò bello e sarò alimento. Solo allora sarò forte come steccato, stabilirò limiti e mi aprirò agli uomini Solo allora come paglia della tana della viscaccia crescerò autonoma e libera di forme Solo allora chi venga a me e in me abiti potrà dire che bene si sta.

Il cardo è un bel fiore rosa forte, le cui foglie hanno spine e una parte è commestibile. È bello, ma molto rustico e cresce in questi campi. La paglia della tana della viscaccia è un’erba dura, resistente al vento e all’inclemenza della pampa.

Ed anche si sono sentiti insieme a Giovanni, l’uomo eroico, che cammina insieme a noi; il Santuario di altri, nostro. È lì insieme a loro e ascoltano le parole che ha detto ai pellegrini argentini, quando sono stati a Santa Maria in cerca delle 25 immagini. "Cara Madre Regina e Vincitrice. Tre volte Ammirabile di Schoenstatt: eccomi qui in ginocchio assieme a questi pellegrini, che sono venuti dal Santuario della Madre e Regina del Popolo. Possiamo percepire ciascuno di loro come santuario vivo, conservali con questo spirito, che ciascuno possa essere il tuo trasparente, come santuari vivi che camminano per portare Te e il tuo messaggio, ed essere al tuo servizio…."

Gesù, il Buon Pastore

In seguito condivideremo la conferenza sul dirigente della Campagna, per ripassare alcuni punti importanti, i più rilevanti, prendendo l’immagine che P. Kentenich ha usato come modello del buon dirigente: Gesù, il Buon Pastore, e che lui stesso si è proposto come ideale personale per guidare i suoi figli di Schoenstatt. Un missionario o una missionaria anche è un dirigente, poiché ha ricevuto dal Signore e dalla Madre un incarico: portare l’immagine della Madonna Pellegrina alle famiglie, ai bambini, ai malati ecc.. È un dirigente perché ha un incarico ed anche perché è responsabile di 15 famiglie: ha il compito di "pascere" quelle famiglie, cioè curarle, alimentarle, comunicarsi con loro ecc. E in questo compito deve crescere piano piano. Il suo lavoro è andare in missione, ma non in qualsiasi modo, ma andare in missione come Giovanni. Il dirigente è come Cristo: conosce e ama i suoi, ha perfetta coscienza della missione, dipende interamente dal Padre ed è il suo trasparente, trasmette e genera vita, condividendo responsabilità.

Il leader è chi conduce gli altri, ma non basta col sapere la necessità del cambiamento e conoscere la meta. È necessario conoscere le vie e gli strumenti per raggiungerla.

La Regina della Nuova Evangelizzazione e Regina della Campagna

P. Carmona (P. Guillermo Carmona, Leadership, Quaderni pedagogici) propone alcune coordinate costanti che si devono considerare per sapere condurre. Ha chiamato "stelle" queste leggi. Condurre attraverso il contatto personale, condurre attraverso capi, condurre attraverso il servizio, condurre attraverso correnti di vita.

Quello che si può aggiungere è condurre attraverso la Stella della Nuova Evangelizzazione, Maria, incoronata come "Regina della Nuova Evangelizzazione" nel Santuario di Paso Mayor il 7 aprile 1987 e come "Regina della Campagna" il 12 settembre 2004

Durante il dibattito, i partecipanti dicevano: "Che necessità c’è di andare ad altri Santuari, di altre invocazioni, se qui nel mezzo della campagna abbiamo questo tesoro, questa fonte di grazie che dà forza e alimenta?" "Vogliamo impegnarci a collaborare con più capitale di grazie ed anche apporti materiali per ottenere più servizi ed attenzione ai pellegrini che arrivano fino qui. Parlavano anche dell’impegno di continuare leggendo la vita di Giovanni, apprezzare come la forza dello Spirito è stata il suo motore", e dopo la Santa Messa, una coordinatrice diceva: "Oggi sento una gran forza che altri mi hanno regalato, dovremmo trovarci più spesso" Anche due Sorelle Francescane li hanno accompagnati, ed una di loro – di origine tedesca – ha commentato."Mi sono sempre dedicata alla docenza, ora già non più, e fin d’allora ammiravo P. Kentenich; è stato un gran pedagogo ed io usavo i suoi libri, che non conservo perché sicuramente li ho regalati a qualche Sorella più giovane.

La promessa di un Padre in cammino

Dopo la Santa Messa celebrata da P. Juan D’Amico nella Cappella della Scuola, è arrivato il momento del commiato, echeggiavano ancora in tutti i presenti le parole meditate il mattino.: ·Il mio cuore auto educato sarà la risposta alla promessa di un padre in cammino, il nome particolarissimo in cui il mio Santuario d’incarna e la maniera delicata per cui Dio, in me, educa agli altri….Schoenstatt sarà in me, con il profumo a campo aperto ed io sarò nella mia terra questo Santuario, cui sono stato destinato.

Tutti hanno ricevuto dopo la Santa Messa un panino con un bigliettino avvolto in un nastro bianco e celeste, che diceva: "Dateli voi da mangiare", come un impegno di servire i suoi fratelli più bisognosi dell’alimento spirituale e anche materiale.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 


 

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Last Update: 10.06.2008