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Verso una cultura dell’Alleanza
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 published: 2008-05-20

Camminiamo verso una cultura dell’incontro, verso una cultura dell’Alleanza!

La Famiglia di Schoenstatt argentina rinnova a Luján l’incoronazione della Madre "Regina della Patria Famiglia"

 
In Luján erneuert die Schönstattfamilie Argentiniens die Krönung der Gottesmutter als Königin eines familienhaften Argentiniens

La familia de Schoenstatt de Argentina renueva en Luján la coronación de la Mater como “Reina de la Patria Familia”

The Schoenstatt Family of Argentina will renew in Luján the crowning of the MTA as Queen of Argentina as Family

In Luján erneuert die Schönstattfamilie Argentiniens die Krönung der Gottesmutter als Königin eines familienhaften Argentiniens

 

Unsere Liebe Frau von Luján

La Virgen de Luján

Our Lady of Luján

Unsere Liebe Frau von Luján

Fotos: Archiv © 2008

 
   

ARGENTINA, P. Javier Arteaga. .Il 25 maggio, Festa Patria in Argentina, un gruppo di Pellegrini di varie comunità celebrerà la Santa Messa nel Santuario di Luján, il Santuario Nazionale di detto paese, dove in rappresentanza di tutta la Famiglia di Schoenstatt rinnoverà l’incoronazione della Madre come Regina della "Patria Famiglia" fatta 20 anni fa. A due anni dall’anno del bicentenario del paese, l’Argentina vive un tempo di gravi tensioni e conflitti politici e sociali. P. Javier Arteaga, Direttore nazionale, nella sua Lettera d’Alleanza alla vigilia del 25 maggio, chiama tutta la Famiglia di Schoenstatt ad essere protagonista di un cambiamento fondamentale verso una cultura dell’Alleanza:

Un mese fa una vasta zona da Rosario a La Plata si è avvolta in una densa nube di fumo provocata da grandi incendi di pascoli nelle isole del delta del Paraná. Questi incendi non solo hanno causato problemi di salute, danni materiali ed ecologici, bensì anche gravi incidenti mortali e con feriti sulle strade a causa del fumo e delle nebbie.

Inoltre in questi giorni abbiamo ricevuto le immagini impressionanti delle esplosioni del vulcano Chaitén nel sud del Cile, la cui grigia cenere ha coperto le località dei paesi annebbiando la visione, irritando gli occhi, rendendo irrespirabile l’ambiente e provocando l’evacuazione massiva della popolazione. La cenere ha attraversato la cordigliera coprendo città e campagna della nostra Patagonia e Pampa.

Una metafora di quanto stiamo vivendo

Fumo e cenere, mancanza di visione ed irritazione agli occhi, dolore e confusione, sembrano una metafora di quello che, in un altro ordine, vivono attualmente gli argentini. Parlo di un altro fumo denso e pericoloso, che ci sta impedendo convivere come fratelli, vedere con chiarezza la nostra realtà e crescere come nazione.

  • È il fumo della superbia che fa oltrepassarsi nei limiti del potere, abusarne, comprare volontà, "piegare ed inginocchiare" chi si oppone.
  • È il fumo dell’intolleranza che ci separa in "noi e quelli", in vincitori e sconfitti, che confonde gli oppositori con "nemici" cercando il confronto costante, come giustificazione della sua esistenza, e provocando disunione.
  • È il fumo della bugia come modus operandi, che scopre e tergiversa la verità per accaparrare rapacemente più potere e ricchezze: "menti, menti che qualcosa resterà".
  • È il denso e fiero fumo dell’odio che annebbia la ragione e le coscienze confondendo il diritto con rivincita e la giustizia con vendetta.

Ma il fumo, nonostante irritante e dannoso, è anche inconsistente.

Un gioco pericoloso

Due settimane fa, dopo il primo sciopero agricolo e pastorizio, tutti ci siamo rallegrati, quando il governo e le organizzazioni che rappresentano la campagna si sono sedute a dialogare. In alcuni temi si è progredito, ma nel più controverso, le trattenute mobili, si ha la sensazione che sia stato un gioco di logoramento, di detto e smentito per allungare i tempi con il doppio scopo d’irritare gli agricoltori e obbligarli a "reagire" con un altro sciopero, e perciò evitare di toccare il tema delle trattenute. E così un nuovo sciopero."Essi saranno i responsabili della mancanza di merce sui mercati e dell’ìnflazione." accusa il governo. Ma si sa che l’inflazione non è stata provocata dagli agricoltori. "Chi guadagna di più deve apportare di più", criticano da una parte, ma nessuno lo mette in dubbio, quello che si discute è il metodo: le trattenute, al non poter essere compartecipate, non sono uguali per tutti come le tasse e possono essere usate arbitrariamente. Nella scalata delle accuse e sospetti mutui dobbiamo essere accorti: sempre ci sono gruppi che approfittano delle nostre lotte, e ci sono altri gruppi di fanatici ossequenti che possono provocare disastri. Si stanno attizzando fuochi di rancore, violenza e scontri. È un gioco pericoloso ed irresponsabile di imprevedibili conseguenze, in cui tutti gli argentini possiamo perdere tanto. Perciò il richiamo imperioso alle parti coinvolte in questa crisi: PENSATE AL BENE DI TUTTI E RIPRENDETE IL DIALOGO. Ma per un vero dialogo si deve:

1º dire la verità, 2º ascoltare rispettosamente l’altro, 3º cercare il bene di tutti, 4º essere disposto a rinunciare a qualcosa. Cambiare atteggiamento.

Un nuovo linguaggio che dobbiamo imparare

Noi, argentini veniamo da una lunga storia di scontri e non vogliamo più confronti e r0tture. Quella orribile storia già la conosciamo, quelle strade sbagliate già le abbiamo percorse e già ci sono costate profonde divisione, irreparabili perdite umane, indebolimento delle istituzioni e ritardo nello sviluppo sociale, culturale ed economico. Sono cicatrici di ferite profonde che ancora sono presenti e dolgono tanto. Gli argentini non abbiamo bisogno di nuove lotte che aprano lotte antiche. Oggi abbiamo bisogno di dirigenti politici del governo e dell’opposizione che aiutino, affinché queste ferite si cicatrizzino bene e definitivamente, che sappiano dialogare rispettando le differenze, che sappiano accordare politiche di stato a lungo termine. Leader sociali ed imprenditori che curino l’unità, lo sviluppo e la pace del sistema sociale, leader che sappiano lottare per i progetti propri senza "annullare" gli altri. L’Argentina una volta è stata grande, perché i suoi dirigenti avevano saputo includere e sommare intelligenze e volontari in un progetto di Nazione, che ci aveva trasformato in "terra di speranza".

Includere, dialogare, rispettare, accordare sono parole di un nuovo "linguaggio" che evono imparare tutti gli argentini. Includere, dialogare, rispettare ed accordare sono gli atteggiamenti che danno fondamento e appoggio alla vita sociale, democratica e repubblicana che oggi dobbiamo conquistare in tutti gli ambienti, perfino nella vita familiare.

Cambiamo verso una convivenza che sia basata sul dialogo e sul rispetto che cerchi l’unità. Basta con le lotte e le rivincite, camminiamo verso una cultura dell’incontro, verso una cultura d’Alleanza!

Ma in mezzo a queste nuvole oscure possiamo vedere qualche luce di speranza che brilla davanti ai nostri occhi e ci serve per indicarci il cammino da seguire.

  • la dinità di un popolo che chiede con fermezza e pacificamente che si rispettino i suoi diritti
  • l’attaccamento alla democrazia partecipativa come forma di governo e di vita cittadina
  • L’esigenza d’indipendenza, di sanità e d’agilità dei tre Poteri dello Stato
  • Il dialogo sincero e rispettoso come modo di diminuire le nostre differenze.
  • La ricerca del bene comune come maggior valore.

Credo che P. Kentenich oggi ci ripeterebbe le parole di San Paolo ai Romani" "…perché noi sappiamo che fino ad ora tutta la creazione geme ed è in travaglio….." (Rom. 8,22) Oggi in Argentina stiamo soffrendo i dolori di parto di una nuova cultura più solidaria, più responsabile, più dialogica e più democratica. Una patria con anima di Famiglia.

Il cammino verso il bicentenario della Patria

Cari fratelli, presto celebreremo il 25 maggio, il cammino verso il bicentenario del 2014. Chiediamo con fiducia a Maria per l’unità e per il progresso degli argentini. Lavoriamo con impegno per questo fine. Quel giorno un gruppo di pellegrini di varie comunità celebreremo la Santa Messa nel Santuario di Lujan e rappresentando tutta la Famiglia di Schoenstatt, rinnoveremo l’incoronazione della Madonna come "Regina della Patria Famiglia" fatta 20 anni fa. Questa è la nostra eredità e la nostra gran missione che chiede tutta la nostra dedicazione, oggi più che mai,

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 


 

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Last Update: 27.05.2008