published: 2008-04-18 |
|
La Chiesa crescerà, dove ciascuno viva la sua vocazione con gioiaLa benedizione della Casa di Formazione accanto al Santuario di Schoenstatt a Óbudavár, Ungheria |
||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||
UNGHERIA, Rita e Robert Godany. La famiglia di Schoenstatt ungherese si è riunita in una bella festa lo scorso 5 aprile. Aveva tre motivi per celebrare: i 25 anni dell’inizio del Movimento di Schoenstatt in Ungheria, il commiato di P. Tilmann Beller, che ha lavorato questi ultimi 25 anni in Ungheria, e la benedizione della prima gran costruzione della Casa di formazione accanto al Santuario. Hanno partecipato alla cerimonia Mons. Dott Gyula Máfi – arcivescovo dell’archidiocesi, in cui si trova il Santuario - e il recentemente eletto presidente della Conferenza Episcopale, Mons. Dott. Robert Zollitsch. Famiglie giovani e invitati provenienti dal paese e dall’estero più di 700 persone, sono arrivate a questo piccolo villaggio di 55 abitanti, Óbudavár, per celebrare in un ambiente molto cordiale, familiare. Mons. Dott. Robert Zollitsch era arrivato già da qualche giorno, e si era riunito con giovani sacerdoti e diaconi della diocesi, con le famiglie schoenstattiane. "Tutta la fine settimana è stata una gran festa", ha detto István Megyimórec, membro del terzo corso della Federazione delle Famiglie. "Ci ha rallegrato molto poter preparare la Santa Messa con il nostro gruppo di famiglie di Pécs. È stata una grand’esperienza per noi che Mons. Zollitsch la stessa notte della festa, abbia parlato al nostro corso dei suoi incontri con P. Kentenich. Quando era un giovane sacerdote aveva viaggiato molto coscientemente a Milwaukee e aveva trattato con lui tanti temi. "È impressionante che le sue risposte d’allora siano ancora attuali per i nostri interrogativi", si è commentato Il commiato di P. Beller.Fin dall’inizio si era organizzato che il pomeriggio sarebbe stato destinato al festeggiamento nella Famiglia per accomiatarsi da P. Tilmann Beller, che durante gli scorsi 25 anni aveva lavorato instancabilmente per fondare Schoenstatt in Ungheria, che conta ora con l’Istituto delle Famiglie (Federazione e Lega) e con la gioventù. Tutti i vari membri di questi gruppi gli hanno dimostrato la loro gratitudine in modo originale. Nelle prime ore del pomeriggio P. Beller e i coniugi Gódany hanno ricordato alcune situazioni della vita di questo quarto di secolo della storia di Schoenstatt in Ungheria. Per comprendere e migliorare i tempi che verranno.Alle 15 si è celebrata la Messa, presieduta dal Vescovo del posto, Mons Dott. Gyula Márfi e concelebrata da circa 20 sacerdoti. Mons. Dott Robert Zollitsch, arcivescovo di Friburgo e presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha tenuto l’omelia festiva."Credo poter dire che l’organismo di vincoli sarà nei prossimi secoli, quanto di essenziale dobbiamo conservare per comprendere e migliorare l’epoca e i tempi che verranno", ha affermato citando parole di P. Kentenich dell’anno 1967. "Mi è sembrato meraviglioso che Mons. Zollitsch parlasse del pensiero organico che P. Kentenich ha offerto alla Chiesa", ha detto Péter Zajkas. Mons. Zollitsch ha dimostrato l’importanza dell’organismo di vincoli in vista della capacità di conservare stabile la relazione personale con Cristo e le relazioni mutue. "I vincoli che noi abbiamo oggi con Gesù Cristo come suoi discepoli, si approfondiscono in noi per mezzo dell’Alleanza con Maria. Gesù dalla croce, ce l’ha affidata come madre. Quando ci rivolgiamo a lei e percorriamo il nostro cammino con Lei, viviamo sempre più profondamente il vincolo con suo Figlio e c’inseriamo sempre più nella sua relazione d’amore. Questo vincolo con Dio e con la Madonna è quello di cui abbiamo bisogno per la nostra vita, se vogliamo che sia qualcosa di più che un semplice sopravvivere, se vogliamo che la nostra vita abbia profondità. Per queste relazioni ci sono i nostri innumerevoli Santuari domestici nelle nostre case e famiglie", ha affermato Mons. Zollitsch. Il Movimento di Schoenstatt ha qualcosa da offrire alla Chiesa per quest’epoca concreta. "È proprio una caratteristica dei cristiani che la fede di Cristo si provi nella vita quotidiana, che manifestiamo la nostra fede nella convivenza mutua. È, perciò, essenziale per noi, come nuova comunità, vivere e consolidare il vincolo con Dio e con la Madonna mediante i vincoli tra noi. Mi sembra che questa è la chiave, affinché sia possibile un approfondimento della fede nella nostra società, sempre più plurale. Abbiamo qui nel Movimento di Schoenstatt, un gran tesoro per offrire alla Chiesa. Non nascondiamo mai questo tesoro", poiché " ci sono molte possibilità, affinché noi possiamo trasformarci oggi in apostoli e servitori di Cristo nella propria vocazione. Là dove stiamo attenti per captare quello che Dio vuole da noi, potremo presentare un’immagine viva della nostra fede. Dove ciascuno viva la sua vocazione con gioia, lì crescerà la Chiesa, si risveglieranno le nuove vocazioni." Un impegno che anche dà valore alla Chiesa in Ungheria. P. Beller ha ricevuto nella Messa da Mons. Márfi la condecorazione "Pro Caritate Christiana" conferita dalla Conferenza episcopale ungherese per i 25 anni di lavoro al servizio delle famiglie ungheresi. "Il riconoscimento della Chiesa in Ungheria per il lavoro nelle famiglie svolto da P: Beller è stato veramente encomiabile, mi ha lasciato una molto buona impressione", ha affermato Péter Zajkas. La benedizione della Casa di FormazioneDopo la Santa Messa tutti si sono recati alla Casa di formazione che avrebbe benedetto Mons. Márfi. "L’incontro personale con Mons. Zollitsch è stato molto importante per me. È una personalità molto forte e convincente. Il suo insegnamento è molto semplice, chiaro e comprensibile", ha detto come riassunto il professore universitario Péter Kóta. "Era da molto tempo che qualcosa non m’impressionava tanto come questa festa in Ungheria. Qui c’è vita giovane, dinamica. Le famiglie della Federazione hanno invitato famiglie conosciute in cui si è risvegliato l’interesse di partecipare a Schoenstatt. Attrae e entusiasma appartenere a questo gruppo", ha detto Michael, uno dei giovani tedeschi che era venuto in auto dalla Germania a Óbudavár per assistere all’inaugurazione del Centro di Schoenstatt in Ungheria. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina |
||||||||||||||||||||||||||||||
|
Zurück/Back:
[Seitenanfang / Top] [letzte
Seite / last page] [Homepage]
Impressum
© 2008 Schönstatt-Bewegung in Deutschland, PressOffice Schönstatt,
all rights reserved, Mail: Editor
/Webmaster
Last Update: 29.04.2008