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Padre Orazio Sosa Carbò (1944-2007)
Nachrichten - News - Noticias
 published: 2008-01-15

Persone come lui, non se ne vanno

Padre Orazio Sosa Carbò (1944-2007): un padre per tanti, profeta del Padre Profeta

 

Ein Flut von Zeugnissen kam spontan nach dem Tod von Pater Horacio Sosa am 20. Dezember 2007: „Er strahlte tiefen Frieden aus und brachte uns den Gründer näher, wenn er über ihn sprach.“

Lluvia de testimonios sobre el P. Horacio Sosa, fallecido el 20 de diciembre de 2007:“Irradiaba una profunda paz y nos acercaba al Padre Fundador cuando hablaba de él”

A flood of testimonies on Fr. Horacio Sosa, who died on December 20, 2007: “He irradiated deep peace and brought us closer to the Founder when he spoke about him.”

Ein Flut von Zeugnissen kam spontan nach dem Tod von Pater Horacio Sosa am 20. Dezember 2007: „Er strahlte tiefen Frieden aus und brachte uns den Gründer näher, wenn er über ihn sprach.“

Foto: Martín © 2008

 

In der Tag, ein großer Vater und Prophet ist von uns gegangen.

“Realmente se nos fué un gran Padre y Profeta.”

“Really, a great Father and Prophet has left us.”

“In der Tag, ein großer Vater und Prophet ist von uns gegangen.”

Foto: Walter Almada © 2008

 
Pater Horacio hat mir die Flügel der Freiheit geschenkt.  

“El Padre Horacio me regaló las alas de la libertad...”

“Father Horacio gave me the wings of freedom”

“Pater Horacio hat mir die Flügel der Freiheit geschenkt.”

Foto: Neiser © 2008

 
So klar und pur Kentenich hatte ich nicht mehr gehört, seit ich selbst mit Pater Kentenich gesprochen habe.  

„Lo más kentenijiano desde que hablé con el P. Kentenich”

“The most Kentenich-like since I spoke personally with Fr. Kentenich”

“So klar und pur Kentenich hatte ich nicht mehr gehört, seit ich selbst mit Pater Kentenich gesprochen habe.”

Foto: Martín © 2008

 
   

ARGENTINA "Persone come lui, non se ne vanno", scrive Marita Unchalo, "seguono con noi le sue riflessioni, il suo esempio, i suoi insegnamenti e la sua incondizionata dedizione. Ci lascia moltissimo, che cosa potremmo chiedere di più". È una delle 40 testimonianze che sono state scritte spontaneamente nei giorni dopo la scomparsa di P. Orazio Sosa Carbó, il 20 dicembre 2007.

"Padre Orazio, come un diletto figlio spirituale del Padre Fondatore, mi ha fatto vedere che l’essenza di Dio è essere padre. Mi ha fatto comprendere la libertà dei figli di Dio. Ed ha saputo anche distribuire pace, amore e gioia. Si è consumato al servizio dei suoi fratelli. Educava con misericordia, e a me particolarmente ha aiutato a combattere, come lui soleva dire, ’a quel piccolo fariseo che tutti portiamo dentro’.

Mentirei se dicessi che non mi duole la sua assenza. Ancora non incontro conforto. Vorrei poter godere adesso della sua presenza fisica e so che a lui queste parole non piacciono", ha scritto Roberto Liñares, di Buenos Aires, esprimendo ciò che tanti sentono. Ma egli mi ha insegnato ad essere autentico e in quella maniera lo onoro. L’eterno ringraziamento ad un grande, che è passato per questa terra facendo il bene. Un gran figlio della MADRE, uno speciale discepolo di P. Kentenich, un luminoso missionario del Salvatore. Ti abbraccio con il cuore, Padre Orazio. Ti chiedo che mi scusi se qualche volta non ti ho compreso, e ti chiedo che mi accompagni sempre, perché ho bisogno di te accanto a me".

Con forza e tenerezza, con forza e misericordia

"Ho potuto assistere alla Messa nella Chiesa di Dio Padre e a Sion insieme con la Famiglia di Paraná, di Entre Rios, ed è stato molto differente. C’era amore nell’aria, quell’amore dei ricordi che sorgevano in quel momento dai cuori, che sono stati seminati da quell’uomo di Dio, che sempre è stato sicuro davanti a qualsiasi consulta, che sebbene venisse dal suo cervello era immersa nell’amore e nella comprensione. E da questo profondo dolore per noi che siamo schoenstattiani, dovremmo seguire il suo esempio", scrive Santiago Escobar, un giovane servitore del Santuario di Nuovo Schoenstatt. C’era amore nell’aria, amore gratitudine ed impegno. Persone come lui non se ne vanno. "Ieri pomeriggio con un sole radiante che preannunciava il Natale, ci siamo congedati dal caro Padre Orazio con la Santa Messa nella Chiesa di Dio Padre, colma di gente, e dopo una sentita preghiera e canti nel Santuario di Sion", scrive P Saverio Arteaga, direttore nazionale del Movimento di Schoenstatt in Argentina. "Molti di voi hanno potuto avvicinarsi per partecipare al funerale, e molti di più ci hanno chiamato e scritto da tutti i paesi e dall’estero per manifestarci il loro dolore e la loro speranza. P. Orazio, come figlio fedele del Padre Fondatore, ha condiviso il suo carisma di Padre e Profeta. Ci ha aiutato a scoprire il volto misericordioso e fedele del Padre Dio e ha ravvivato nella nostra vita l’amore, la fiducia, e la speranza solida dei figli. Ma non solo ci ha aiutato ad essere figli, bensì ci ha insegnato a crescere per essere figli maturi, madri e padri, profeti della paternità del Padre Fondatore. Ci ha aperto un orizzonte ampio, per credere con fermezza nel Dio della Vita e per vivere appassionatamente la vita con il nostro buon Dio.. Perciò ieri si è ascoltato più di una volta: grazie P. Orazio, grazie! Io anche voglio dire a tutti voi e a tutte le comunità di Schoenstatt ‘Grazie’ per le loro preghiere, i loro saluti e dimostrazioni d’affetto. Ieri tutta la famiglia di Schoenstatt era qui con noi, manifestando la sua fede, unità e speranza vittoriosa, come una gran Famiglia del Padre".

"Durante la veglia, contemplandolo, mi ricordavo il viso del Padre Fondatore nella Chiesa della Santissima Trinità, in settembre del 1968...Ad entrambi li ha uniti qualcosa di più profondo che quella certa somiglianza che al P. Orazio dava la barba, era che lui si è innamorato di Maria "passando" per il cuore ed il pensiero di P. Kentenich. Col trascorrere degli anni questa identificazione con il Padre di Sion, si è fatta sempre più intensa e direi profetica", commenta P. Alberto Eronti, suo fratello di corso."Il suo medico mi ha detto "è morto come voleva". Non sapeva curarsi ed è vissuto (è morto) curando il verbo luminoso e impertinente, attrattivo e provocatore di Giuseppe Kentenich. È stato così come ha amato la Parola di Gesù, e non sapeva annunciarla, se non con fuoco e tenerezza, con forza e misericordia".

Conservare giovane il messaggio profetico del Profeta.

"Per i fratelli di corso ‘Verbum Patris’, è perdere il più giovane degli 8, dopo aver perso 9 anni fa il maggiore, P. Stefano Uriburu. Entrambi si sono distinti per un forte senso profetico che ha aiutato a conservare il messaggio profetico del Profeta, nostro Padre. P. Orazio si sentiva strumento di Dio per illuminare dalla verità e la misericordia divina", commenta P. Antonio Cosp. "L’uno conquistando il mondo per la MTA, popolarizzando e "rendendo agile" Schoenstatt all’arricchirlo con la corrente di vita e di grazie della Campagna del Rosario, e l’altro risvegliando la coscienza della missione profetica di P. Kentenich, della missione intesa e vissuta: ‘Non ti dimenticare famiglia, che tuo Padre è stato un profeta. Non ti dimenticare, Sion, che tuo Padre è stato un profeta. Non ti dimenticare, comunità, Federazione, Lega che tuo Padre è stato un profeta. Un Padre profetico con una missione grande. Non ti dimenticare, vuole dire, ricorda, affinché questo ricordo ti risvegli, affinché ti stimoli, affinché questo ricordo del tuo profeta non ti lasci mai cadere nello scoramento tanto tipico di questo mondo, di questo momento, in quella rassegnazione disfattista di tanti.

Che il ricordo amoroso di tuo Padre profeta ti rialzi sempre di nuovo. Non ti lasci deludere da niente di quello che vedi, né nella tua persona, né nella tua Famiglia mondiale, in nessuna parte, né in nessuna delusione o discussione. Lo spirito è quello che rende fedeli: Non ti dimenticare che tuo Padre è stato un profeta. Che il ricordo di tuo Padre ti risvegli, ti faccia molto semplice, molto audace, come tuo Padre, molto innamorato della Chiesa e molto profeta della Chiesa, incompreso ma rispettoso, amante sempre...’ come ha detto in una conferenza a Nuovo Schoenstatt nel 1992".

Appassionarsi a Schoenstatt.

"P. Orazio vive più che mai nel cuore di coloro che abbiamo avuto la grazia di "rubargli" il suo. Il suo cuore nobile, fedele, di un solo pezzo, colmo d’amore, ardente per Schoenstatt, incondizionato al gran Padre e profeta Giuseppe Kentenich, e quello che sempre mi colpiva era il suo cuore di bambino e al contempo di Padre. Un uomo di una intelligenza IMPRESSIONANTE, amante delle lingue, e perciò discutere e dissentire con lui erano momenti di piacere per l’anima e l’intelletto. Ricordo aver passato ore discutendo con lui i significati di parole come ‘con scienza’ che chiaramente non è lo stesso di coscienza E le famose ‘obiettività’.......O quando imitava alla perfezione il dialetto di P. Kentenich....sempre mi chiedeva che al parlare tedesco, la sua lingua paterna, non lo facessi con l’accento di Cordoba e molte volte mi metteva alla prova per osservare come funzionava.", racconta Angeles Rucci, della Federazioni delle Donne. "Conoscerlo ha cambiato la mia vita come schoenstattiana. Ho perfettamente impresso uno dei primi eventi, cui ho partecipato a Schoenstatt, dopo 10 anni di ribellione ed allontanamento da tutto quello che aveva a che vedere con la religione e con la Chiesa., tanto lui quanto Elisabetta Mujica hanno incoraggiato noi partecipanti a confrontarci con P. Kentenich, a discutere con lui, ad interrogarlo, ad immergerci nel suo pensiero in maniera critica e mai passiva o comoda. ...parole chiavi che hanno risvegliato nel mio interiore la passione per questo personaggio, a me quasi sconosciuto e che ero disposta a sfidare: Giuseppe Kentenich. Una pazzia, un sacerdote m’invitava quasi a sfidare un altro sacerdote, qualcosa inedito nella mia esperienza ecclesiale, quasi fantasioso Da quel giorno ha cambiato completamente il mio rapporto con Dio, mi ha aiutato ad infrangere le barriere dell’egoismo, della paura e del ’legale’, del famoso ‘mi serve o non mi serve’ e mi sono immersa in un mare di dialogo e di amore con un Dio personale., PADRE, SALVATORE, AMORE...Credo che questo è stato quello che giorno per giorno ha alimentato il mio interesse per conoscere più da vicino P. Kentenich, una persona di pensiero audace, differente, che rispondeva turbando...

"Sinceramente le parole non ci sarebbero sufficienti per descrivere tutto quello che era, sarà per sempre nei nostri cuori, ma posso dire che è stato il primo sacerdote che ho conosciuto nel Santuario attraverso una conferenza che egli ha tenuto nella Scuola Copello sullo Spririto Santo: è stato uno "stratega", ha detto molte virtù della Terza persona della Santissima Trinità, ma ce n’è una che mi è rimasta impressa. Con tutte le parole e con la libertà interiore che lo caratterizzava, ha detto: ‘Lo Spirito Santo è l’elemento sovversivo della Santissima Trinità’ è quello che muove tutto’ Così parlava lui, apertamente, come quando ci diceva anche...’quello che è, è, quello che non è, non è’, ed un altro detto suo era.:’nonostante la verità sia la minoranza di uno, la verità è sempre la verità’", commenta Rita Bueno. "Ci ha sempre incoraggiate a stare ‘in prima linea di battaglia’, e così continueremo stando anche quando lui fisicamente non sarà con noi", dice Sivia Ansin "Sappiamo che sì è presente nei nostri appunti, nelle conferenze registrate, ma soprattutto nei nostri cuori".

"Ha fatto che mi appassionassi a Schoenstatt, mi ha insegnato a comprendere nella sua vera dimensione che cosa è essere strumento ad avere una missione e quante cose di più", commenta Marita Unchalo. Mentre la famiglia di Schoenstatt cammina verso il centenario dell’Alleanza d’Amore e la canonizzazione del suo Fondatore, implora che P. Orazio continui agendo dal cielo, affinché molti si appassionino a Schoenstatt.

Nel funerale, Quitito Ascencio il suo compagno d’infanzia, gli ha detto: "Non ti dico che riposi in pace: continua la tua missione.".

Non lo lasceremo riposare in pace. Sicuramente che no.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

 

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Last Update: 25.01.2008