Al servizio del popolo

Una festa della Campagna nel Santuario della Madre e Regina del Pôpolo, Paso Mayor

Taller de canciones Practizing new songs Neue Lieder werden gelernt
Ermita de Don Joao Pozzobon At the wayside shrine that reminds of John Pozzobon Am Bildstock, der an Joao Pozzobon erinnert Fotos: Zunini © 2007

ARGENTINA, Diana Zunini. Domenica 30 settembre si è celebrata il 57º compleanno della Campagna del Rosario della Madonna Pellegrina di Schoenstatt nel Santuario di Paso Mayor. Dopo aver postergato varie volte la cerimonia per pioggia – che rende intransitabile l’accesso alla cappella per il fango – il Santuario della Madre e Regina si è vestito a festa.

Più di 400 pellegrini di diverse parti della diocesi sono arrivati fin dalla mattina per partecipare all’Incontro che è cominciato con un Workshop di canti nuovi nel salone del Tata.

Durante il giorno si sono recitati tre rosari meditati nell’Edicola di Giovanni Pozzobon, per le necessità della comunità, chiedendo le tre grazie speciali del suo Santuario: la preoccupazione degli uni per gli altri, la fedeltà ed un certo benessere economico sono i temi che ha menzionato il Padre nella sua visita a questo luogo di grazie.

L’uno per l’altro

Il pomeriggio hanno ricordato Giovanni, guardando diapositive, ricordando la sua vita, il suo impegno apostolico, e ricordando come noi fedeli all’origine della Campagna siamo stati chiamati ad essere: "un riflesso della giustizia cristiana, l’uno per l’altro, per una nuova conquista della dignità e del rispetto della persona umana"

Accanto all’Edicola di Giovanni hanno condiviso testimonianze delle comunità, esperienze dell’opera della Madre nelle sue comunità, come Lei abbia aperto strade, destato vita

Una missionaria di Dorrego ha raccontato come la Campagna ha celebrato i 60 anni dell’arrivo di P. Kentenich alla Diocesi, che insieme al suo alleato, P. Franz Maibach, ha seminato il seme dell’Alleanza d’Amore ed ha aggiunto "sentiamo che oggi ritorna a visitarci".

Un membro del gruppo Azucena (giglio), da Bahia Blanca, Betty Raya ha raccontato "Durante le Mille Ave Maria in adorazione abbiamo esaminato il lavoro realizzato: quest’anno noi missionarie abbiamo lavorato, seguendo il motto con la parola "noi", così ci siamo proposte ‘seri propositi’ di approfondire l’auto educazione. Abbiamo messo in cestini diverse pietre che erano state distribuite a tutte le persone presenti. Le pietre fanno parte del suolo e rappresentano così la nostra umiltà, le offriamo a Cristo attraverso Maria, affinché converta i nostri ostacoli, affinché tutte le difficoltà del nostro cammino, nel nostro lavoro, nelle nostre famiglie, siano trasformate dalla forza dello Spirito".

Queste pietre saranno offerte oggi nel Santuario "simbolizzando la nostra offerta, il nostro impegno di più preghiera e dedicazione per essere realmente "pitre vive"

Rispondere alle necessità dei nostri fratelli

Marta Renzi del gruppo Luce (Bahia Blanca) da parte sua ha condiviso il tema dei workshop tenuti nel mese d’agosto: "dove abbiamo riflettuto sull’amore del missionario, come il nostro modello Giovanni ha vissuto, ha incarnato quell’ideale di missionario, unito al Santuario, che è stato realmente per lui il workshop dell’uomo nuovo, e come noi vogliamo vivere quella dedicazione. Nella promessa in comune è sorta come sfida impegnarsi in qualche azione apostolica concreta. Le proposte sono state preparare un armadio comunitario tra i diversi gruppi di Bahia Blanca. Un’altra proposta: formare una rete solidale per rispondere in maniera organizzata alle emergenze eventuali, come incendi, catastrofi. Si deve continuare lavorando per poter realizzare questi propositi.

Il Capitale di Grazie che abbiamo bruciato negli incontri vogliamo spargerlo qui nel Santuario della Madre e Regina del Popolo ed impegnarci, alleati con Giovanni, come strumenti fedeli della Madre, a rispondere alle necessità dei nostri fratelli"

Impegno missionario

Specialmente interessante è stata la testimonianza di Rosa Rausch, che è vissuta a Paso Mayor, molto vicina al Santuario ed ora è ritornata dopo aver vissuto molti anni in un’altra città. Ha mostrato il certificato dove è scritto che ha fatto la prima comunione nella allora Cappella-, scuola dedicata a S. Pietro e a S. Paolo nell’anno 1933. Poi ha raccontato l’arrivo di P. Mailbach e l’invito ai coloni a dedicare quella Cappella alla Madre e Regina Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt, e ricordato la bella storia che conosciamo della visita di P. Kentenich e l’intronizzazione della Madre dedicando questo Santuario alla Madre e Regina del popolo.

Alla fine abbiamo rinnovato l’Impegno del missionario ed un gruppo di missionari ha incoronato le sue Immagini Pellegrine e alzandole in alto ancora una volta ha ripetuto "Ella è la gran Missionaria" "Ella farà miracoli".

La "chiave" che apre il cuore del popolo semplice

Quattro missionarie hanno suggellato la loro Alleanza d’Amore con la Madre e in seguito P. Rogelio del Piero ha benedetto le nuove luci; il quadro della Madre appariva più che luminoso!

Tutto è concluso con la Messa, celebrata da P. Giovanni d’Amico, in cui alcune missionarie si sono consacrate. E che gioia si sono consacrate anche due piccole misssionarie!

Prima di congedarsi si sono impegnate con la Madre e Regina del Popolo.

Come missionarie della Madonna Pellegrina siamo responsabili di fare presente il Regno di giustizia e fratellanza, non vogliamo essere assenti né essere convitati di pietra in questa missione ecclesiale. No! Vogliamo mostrare il meglio che Dio ha messo nelle nostre mani, la "chiave" che apre il cuore del nostro semplice popolo: la Madonna Pellegrina.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina