published: 2007-10-26 | |
Santa Victoria Este già è parte nostra.Sette giorni di viaggio, missione e scoperte nel nord argentino (NOTA I DI II) |
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ARGENTINA, Tommaso Garzón de la Roza. Ci sentivamo chiamati ad andare e l’abbiamo fatto. Senza chiedere manuale d’istruzioni, né progettare obiettivi concreti, abbiamo intrapreso un lungo viaggio verso questo mondo color seppia, con una semplice consegna diventata motto: "Dagli la tua mano". In ogni momento ed in ogni persona, c’è stato qualcosa da imparare, qualcosa che ha risvegliato riflessioni, tristezze ed emozioni in ciascuno di noi. Soprattutto l’impegno è: non dimenticare, ed incontrare le vie per collaborare in forma concreta con Santa Victoria Este. Al lasciare la città di Salta lentamente è cominciata a scomparire l’esperienza missionaria che credevamo avere. Era evidente perché ci allontanavamo dal nostro mondo, che nonostante abbastanza complicato, è sicuro e conosciuto. Dopo Tartagal – la città più vicina alla nostra destinazione finale – il paesaggio con l’avanzare si trasforma in un riflesso della povertà e dell’abbandono regnanti. Aridità, strade precarie che diventano impraticabili con qualsiasi pioggerellina, vegetazione secca e distrutta, e scarse possibilità di caccia e di raccolto sono i sintomi concreti. La sensazione all’arrivare al paese principale di questo comune è stata paradossale. In quel recondito luogo appaiono segni contradditori: non c’è appoggio statale di nessun tipo, ma c’è propaganda politica. C’è qualche veicolo, ma è molto difficile trovare benzina. Non ci sono giornali, né pubblicazioni di nessun tipo, ma qualche casuccia precaria ha un’antenna satellitare di T V. Piccoli gruppi di maiali e di galline si scorgono facilmente per il paese ed è un gran problema trovare un po’ d’alimento per loro. La speranza è in persone concreteA poco a poco comprendiamo il panorama, nonostante la prima gran certezza resta immutabile. Santa Victoria Este ha bisogno di aiuto. Ma esiste anche una seconda verità più incoraggiante: ci sono alcune persone che giornalmente dedicano il loro lavoro a questo luogo, dando speranza ed aprendo i suoi orizzonti. Le maestre di scuola, molte di loro provenienti da paesi migliori, fanno della loro professione un atto eroico quotidiano. Sono anche quelle che comprendono meglio questa realtà e quelle che più reclamano progresso. Un altro dei "centri di speranza" di Vittoria è il convento delle Sorelle Francescane Missionarie, una congregazione d’origine catalana. Nel convento vivono tre Suore (Nora, Annunciazione e Wilma) che si entusiasmano con qualsiasi mano stesa che giunga. Con la loro attività – mensa infantile, corsi di computazione, radio, workshop di preghiera ecc.- si sono trasformate in una pietra angolare nel paese. Con loro abbiamo prova che sempre c’è un futuro, una luce accesa, quando c’è gente dedicando le proprie energie per una nobile missione. Il mistero essenziale della presenza di GesùUn giorno prima di arrivare a Santa Victoria, il camioncino che ci doveva portare durante la missione, si è rotto, il che ci ha obbligati a ricorrere a qualsiasi mezzo per poter riuscire a percorrere il monte e a visitare tutte le persone che lì vivono in piccole sistemazioni provvisorie. P. Giorgio Diaz il parroco della zona, ha coinciso la sua visita mensile con noi, e perciò abbiamo potuto accompagnarlo nel suo percorso durante qualche giorno. P. Giorgio con grand’ottimismo e semplicità, lontano da qualsiasi "frivolezza" liturgica, ci ha avvicinato all’esperienza essenziale dell’incontro con Gesù. Grazie a Dio abbiamo sperimentato la grazia della sua presenza in quel luogo che tutti sembrano aver dimenticato. Il piccolo gruppo di casucce di San Michele celebrava il suo patrono con una Messa nella sua nuova cappella, una piccola costruzione senza pareti di cemento e con tetto di latta. Anche tre prime Comunioni e un numero spontaneo e sorprendente di battesimi, di cui la maggioranza erano bambini aborigeni. Sotto il sole di mezzogiorno, mentre arrivavano i medici missionari che ci avevano trascinati a partecipare a questo progetto, abbiamo vissuto una Messa autentica, vera, colma d’emozione sincera. Presto il prossimo articolo Continuiamo avendo bisogno del tuo appoggio per seguire andando avanti!
Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina |
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Last Update: 30.10.2007