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| Quiero entregarle mi dolor... I want to give you my pain Ich schenke dir die zerbrochene Lebensplanung... |
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| Agenda del día Daily order Tagesplan aufstellen |
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| En el Santuario In the Shrine Zeit im Heiligtum verbringen |
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| Encuentros, intercambios Sharing Austausch und Gespräch |
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| Participantes de la jornada Participants of the retreat Teilnehmerinnen der Tagung |
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| Estuvieron muchos niños Many children were present Viele Kinder waren dabei Fotos: Scherer © 2007 |
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SCHOENSTATT. "Non sono sola con la mia angustia e il mio dolore. Posso restare qui. Posso piangere. Chissà che mi aiuti a credere", ha detto una della partecipanti del seminario per donne separate o divorziate che ha trattato il tema di come pianificare il tempo, la giornata, la vita.. Chissà per molte di loro l’importante di questi seminari non è soprattutto l’argomento di cui si parla, bensì la possibilità di poter conversare con altre donne e approfittare le esperienze di quelle che già sanno meglio come superare il fallimento del progetto della loro vita, che è stato il matrimonio.
La separazione rende difficile tutto: questo è lo stato d’animo che si crea in tante donne. Quei sentimenti di colpa che paralizzano, quel continuo girare intorno a migliaia di pensieri alla fine deprimono e privano di qualsiasi coraggio. Si sente un vuoto interiore, la solitudine e la tristezza sono terribili, commentano, ed anche la paura di un nuovo fallimento. Continuamente si ricevono nuovi colpi e non si intravede nessun futuro. Le partecipanti sperano da questa giornata un aiuto concreto: Che cosa faccio con il mio vuoto interiore? Vorrei ritrovare la stima di me stessa. Vorrei ritrovare la fiducia e la soddisfazione che avevo prima.
Per che cosa e per chi ho tempo?
Le motivazioni, i gruppi di lavoro e conferenze si occupano di tutti questi problemi: che senso ha la vita? Come occupo il mio tempo? Come vivo il passato, il presente? Che cosa aspetto dal futuro?
Naturalmente nelle situazioni più difficili sorge la tendenza a fuggire, sorge l’illusione di poter scappare dalla routine quotidiana, da tutto ciò che angoscia. Si acquista un modo di "guardare dentro un tunnel" che annulla qualsiasi possibilità di serenità. Ma il permanente impulso di fuggire dalla monotonia quotidiana, fa che non si approfitti della vita.
Le partecipanti ricevono suggerimenti concreti di come amministrare il tempo: che cos’è che fa piacere? Che cosa voglio cambiare? Che cosa posso cambiare?
"Desidero riconciliarmi con il passato. Non mi permetterò mai nessuna guerra fredda", commenta alla fine una delle partecipanti E un’altra ha aggiunto: "Lo stesso è successo ad altre. E sono riuscite ad uscire dal pozzo. Io anche ci riuscirò. Devo riuscirci!"
Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina