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 published: 2007-05-02

Infiammati dal fuoco della missione

La Giornata Nazionale dei Rappresentanti della Campagna del Rosario, Argentina

 

Discipulos misioneros en marcha

Missionary disciples on the go

Missionarische Jünger auf dem Weg

 

Hasta los confines del mundo contigo...

To the ends of the earth with you...

Bis an die Enden der Erde mit dir…

Fotos: Crivelli © 2007

 

Durante la jornada

During the Convention

Während der Tagung

 

Stand de Tucumán

Stand of Tucumán

Stand von Tucumán

Fotos: Losada © 2007

 
   

ARGENTINA, Silvia Losada. Il 21 e il 22 aprile scorso si è tenuta all’ombra del Santuario Nazionale la Giornata dei Rappresentanti 2007. Delegati di tutte le diocesi del paese si sono riuniti per pianificare il lavoro di quest’anno, per cibarsi delle esperienze della vita che scorre in ogni comunità, e insieme guardare avanti alla missione di evangelizzare e conquistare cuori, con l’immagine della cara Madonna Pellegrina.

Testimonianze, conferenze, presentazioni, stand delle diocesi, momenti di preghiere e di rinnovamento dell’impegno, e un pellegrinaggio speciale alla tomba di P. Stefano – menzionato anteriormente, che per molti è stato il momento più emozionante della Giornata, hanno aiutato ad accendere nuovamente il fuoco per la missione.

La Giornata è cominciata con la celebrazione della Messa, celebrata da P. Guglielmo Mario Cassone nella Chiesa di Dio Padre.

Un audio visuale presentato dalla commissione incaricata della postulazione, li ha incentivati a lanciarsi come "Campagna, un popolo pellegrino". Il Direttore Nazionale della Campagna del Rosario, P. Giovanni Giuseppe Riba, ha esposto il lavoro da realizzarsi nel gruppo, condividendo i buoni risultati ottenuti e le difficoltà di ogni diocesi, la maggioranza comuni a tutti i presenti, poiché la Campagna somiglia ad un mazzetto di rose, che inondano con il loro profumo, ma che qualche volta feriscono con le loro spine.. In tutti i casi sono piccoli sacrifici dedicati a Nostro Signore e a Maria per la fecondità della missione.

La persistente pioggia non ha permesso fare il pellegrinaggio alla tomba di P. Stefano a Sion, ma lo spirito del gran promotore della Campagna a livello internazionale, è stato sempre presente tra i partecipanti, mentre percorrevano un tragitto simbolico dalla Chiesa di Dio Padre fino al Solaz (posto di ricreazione) di Maria, con la bandiera argentina, papale e di alcuni paesi dove la Campagna è presente. Tutte le Ausiliari hanno accompagnato il pellegrinaggio, presieduto dai quadri di P: Kentenich, Joao, e P. Stefano. Al giungere alla sala di conferenze, si è acceso un cero, rappresentando il fuoco per la missione di P. Stefano Uriburu, e ciascun rappresentante ha acceso la propria candela, come simbolo del suo impegno ad infiammarsi e di conseguenza ad infiammare i missionari della propria diocesi.

Dopo una conferenza di P. Guglielmo Cassone su "Joao, un gran pellegrino", i presenti hanno recitato un rosario infiammato d’amore nella Chiesa di Dio Padre, rinnovando la loro consacrazione al rosario.

Un altro momento importante è stata la presentazione del materiale per il VIA LUCIS – una maniera di meditare come nella Via Crucis di Pasqua fino alla Pentecoste nella vita di Gesù – realizzato dalla Diocesi di Belgrano, che tutti hanno pregato con gran fervore.

Facendo conoscere a tutti, il tesoro di Schoenstatt

Quest’anno hanno voluto accentuare il tema dei pellegrinaggi ai Santuari e alle Edicole, una forma di vivere e contagiare l’entusiasmo per l’Alleanza d’Amore, e per far conoscere il tesoro che Schoenstatt può offrire con le grazie che in quei luoghi santi si ricevono.

La domenica è stato il giorno dei giovani. Gli adulti hanno condiviso gruppi di lavoro con loro, ascoltando le loro inquietudini ed impegnandosi ad appoggiarli, e ad offrire loro la limitazione e la libertà di cui hanno bisogno e che spesso come adulti dimentichiamo rispettare.

Alla chiusura della giornata nella Chiesa di Dio Padre, con una preghiera preparata dai giovani, che con la loro freschezza e coraggio hanno dato impulso al resto dei dirigenti a ritornare alle loro comunità con un nuovo fuoco nel cuore, per infiammare gli altri.

Come DISCEPOLI MISSIONARI continueranno visitando famiglie, ospedali, scuole, istituzioni pubbliche, carceri, fedeli all’esempio di Joao essere: "EROI OGGI, NON DOMANI"

Un gran risvegliare missionario

Quello che abbiamo vissuto ci ricorda spontaneamente le parole del Cardinale Francesco Saverio Erràzuris, presidente del CELAM, in un’intervista di Aciprensa: "C’è un’altra realtà, noi siamo stati durante molto tempo il continente che ha avuto la fortuna di essere evangelizzato, che ha avuto la fortuna di che molti missionari d’Europa, degli Stati Uniti, del Canada sono arrivati alle nostre terre, e ci hanno abituato a ricevere gente e a ricevere aiuto, ma non a destarla come missionari, pur essendo quasi tutti cattolici. Lo spirito cattolico di andare verso gli altri e parlare loro di Gesù Cristo era in tanti paesi, molto addormentato: se siamo tutti cattolici perché devo andare ad annunciare ad un altro la Buona Novella di Gesù Cristo? Allora chiamavamo alcune congregazioni: i Claretani, i Cappuccini, i Redentoristi, ma non lo facevano normalmente né con il laico, né con il sacerdote diocesano. Ma già sta cambiando e ci sono oggigiorno missioni organizzate da parrocchie, ci sono missioni universitarie, ci sono missioni familiari, sta cambiando. Quello che noi vorremmo che si arrivi a risvegliare un grande spirito missionario nella nostra Chiesa.

Pensiamo concludere la Vª Conferenza con una Gran Missione Continentale. I presidenti delle conferenze episcopali l’hanno già approvato, ma manca l’approvazione della stessa Assemblea. Fintantoché non l’approvi l’Assemblea, è solo un progetto, un desiderio, ma quella gran missione ha l’obiettivo che avvenga un gran risvegliare missionario…".

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

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Last Update: 04.05.2007 Mail: Editor /Webmaster
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