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 published: 2007-05-08

In missione verso nuove spiagge

Si è tenuto il primo Congresso Missionario delle gioventù dell’Argentina, del Paraguay e dell’Uruguay

 

Primer Congreso Misionero de las juventudes de Argentina, Uruguay, y Paraguay

Frist Missionary Congress of the Schoenstatt Youths of Argentina, Uruguay, and Paraguay

Erster Missionarischer Kongress der Schönstatt-Jugendgemeinschaften von Argentinien, Uruguay und Paraguay

 

Reunión; conferencista: P. Pablo Pol

Journey; speaker: Fr. Pablo Pol

Plenum; es spricht Pater Pablo Pol

 
 

Presentación

Presentation

Präsentation

 
 

Santa Misa en la capilla de San Isidro

Holy Mass in the chapel of San Isidro

Heilige Messe in der Kapelle von San Isidro

 
 

Compromiso

Commitment

Von bier aus... Jünger und Missionare

 
 

Generación misionera

Missionary generation

Die junge Generation Schönstatts ist missionarisch

Fotos: P. Pablo Pol © 2007

 
   

ARGENTINA, Tommaso Garzón. Un gruppo di cordobesi si unisce al gruppo missionario di Buenos Aires, e sei mesi più tardi lancia uno proprio. I giovani di Salta e Tucumán uniscono le loro forze – e quelle di alquanti giovani di tutta l’Argentina – per inoltrarsi nella provincia di Catamarca. In Paraguay, prendono esempio dal Cile ed organizzano le missioni familiari, che in pochi anni s’organizzano anche a Mendoza e a La Plata. Una storia apostolica di poco più di un decennio che tende ad un futuro, e si fa sentire tra le gioventù della Regione del Padre. Più di 80 giovani capogruppi, perciò, si sono riuniti nel Santuario di San Isidro nel primo Congresso Missionario di Schoenstatt.

"È l’ora dei laici", afferma Claudio Fiorucci con veemenza. Pochi minuti primi aveva parlato del suo inizio in Schoenstatt, al principio del decennio del 1970. Non erano allora i gruppi missionari una delle caratteristiche del Movimento di Schoenstatt locale. Oggi sia lui che ogni membro presente – tra cui uno dei suoi figli – partecipano ad alcune delle dodici iniziative missionarie della regione del Padre. Le sue parole hanno apportato la teoria necessaria per il congresso. Ciononostante l’obiettivo principale della giornata è stato creare uno spazio per riflettere su questa corrente di vita, che l’anno scorso ha convocato più di 700 giovani.

Uniti per riflettere

Il mattino di quell’autunnale sabato con sole, un membro di ciascuna delle gioventù aveva presentato il suo gruppo di missione per mezzo di video o descrizioni, accompagnati da alcuni commenti. L’atmosfera era colma di tranquillità e letizia, ed allo stesso tempo di profondo interesse ed impegno. Tetè Angariami, capogruppo della GF. di San Isidro, e Paolo Mon, postulante della comunità dei Padri di Schoenstatt, sono stati i dirigenti del congresso.

Lo svolgimento centrale dell’incontro si è svolto nei gruppi di lavoro, basato su cinque temi diversi intorno alla missione: Schoenstatt, le missioni e il loro rapporto con la Chiesa, spiritualità, caratteristiche e stili di vita del missionario, attività con le comunità. La prima sessione si è tenuta il sabato pomeriggio, dopo la conferenza di Claudio Fiorucci, e l’obiettivo è stato riflettere sul presente e sul passato delle missioni in rapporto al tema.

Alcune certezze e molto fervore

"Ricordatevi che domani potete fare tutte le proposte che volete", insisteva Guada Bravo, che insieme con Claudio Fiorucci dirigeva i workshop. Sapeva, sicuramente, che tutti avevano una gran voglia di lanciare e commentare nuove idee. Il mattino del giorno seguente è stato il momento di mettere tutta la carne al fuoco. Naturalmente non tutti i concetti esposti sono stati approvati.

Oltre le conclusioni specifiche d’ogni workshop, tutti i partecipanti del congresso missionario hanno dichiarato in comune accordo che era valso la pena riunirsi. "Noi ci offriamo per ricevervi l’anno prossimo", hanno annunciato con entusiasmo i cordobesi. Anche i dirigenti erano molto soddisfatti alla fine dell’incontro: "Sono molto orgogliosa del livello delle nostre gioventù", ha detto Suor Sofia chiudendo la giornata. P. Paolo Pol, anfitrione del congresso, ha espresso poi il suo ottimismo per il futuro "di tutti coloro che sono seduti in questa sala"; e augurando grandi inziative nei prossimi anni.

"La parte migliore del congresso è stata l’incontro con tutte quelle persone differenti, ma con un grand’impegno di cambiare il mondo", assicura Anita Sandaño, di Salta. Mattia Cerviño, unico uruguaiano presente, ha affermato che conoscere le esperienze d’ogni gruppo è molto importante per il futuro della gioventù del suo paese. Nei prossimi mesi si vedranno i frutti di quest’iniziativa, quando giungerà l’ora di preparare tutto per una nuova missione, ovunque sia.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

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Last Update: 16.05.2007 Mail: Editor /Webmaster
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