published: 2007-04-24 |
Noi siamo quei frutti straordinariCompleanno del Santuario della Madre e Regina del Popolo di Paso Mayor |
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ARGENTINA, Diana Zunini. Il giorno del 55º anniversario del Santuario della Madre e Regina del Popolo a Paso Mayor, è stato un giorno di giubilo e letizia. Il Santuario della Pasqua, che P: Kentenich ha visitato la Pasqua del 1952, cui ha regalato il quadro della MTA, e dove ha predicato al popolo parlando della Pasqua e dell’uomo pasquale, è il Santuario della gioia. La famiglia locale afferma che sono felici, perché come diceva P. Giuseppe Kentenich "l’uomo pasquale è l’uomo della gioia, della gioia di sapere che Dio ci ama ed ha nelle sue mani le redini della nostra vita". Il 15 aprile dalle 10 in poi sono cominciate ad arrivare le varie comunità, ed è iniziato nella sala del Tata il workshop dei canti. Fabiana Acosta ha presentato i nuovi canti, alcuni composti da lei e altri dal gruppo dell’Istituto delle famiglie. E così tutti hanno cantato: Santuario del riposo/ di un Padre che va in cammino/ in tempi di silenzio e fedeltà eroica/capanna del pellegrino/ Il profeta ti diede questo destino/ quando carne e fuoco nell’Alleanza/ esigevano lo spirito dell’Inscriptio". Ricordando tre pietre miliariDopo il pranzo e qualche compra nel negozio di oggetti religiosi, sono cominciate le conferenze e le testimonianze Al celebrarsi tre pietre miliari che hanno marcato la storia della famiglia del Santuario, hanno ricordato e vissuto di nuovo quella realtà del loro Santuario, le vie che la Provvidenza ha marcato e i pellegrini hanno percorso, dando il loro sì, ai progetti del Signore. Hanno ricordato specialmente:I 60 anni dell’intronizzazione della Vergine Negra, per ispirazione di Francesco Maibach nel 1947. 13 aprile 1952: 55 anni che P. Kentenich ha consacrato quel luogo alla Madre e Regina del Popolo. 20 anni che Giovanni Paolo II ha benedetto in queste terre 500 immagini della Madonna Pellegrina: il 7 aprile 1987, e 20 anni dell’incoronazione della Madre nel Santuario. Seminando semi d’amore e la consacrazione alla MadreBianca Otero ha ricordato chi è stato Padre Maibach, specialmente in questo 50º anniversario della sua morte, il 19 novembre 1957. È nato in Kirdorf, Germania. Fin dalla sua infanzia si è sentito chiamato alla vita sacerdotale. Dopo molte difficoltà e momenti di prova durante la preparazione al suo sacerdozio, sperimenta l’aiuto della Madre Tre Volte Ammirabile. È stato ordinato sacerdote nella cappella del seminario di Praga, Cecoslovacchia (7/6/1936). Ha celebrato la sua prima Messa una settimana dopo nella sua parrocchia natale, cui ha assistito il nostro Padre Fondatore. Dopo novembre del 1936 ha dedicato tutto il suo lavoro sacerdotale ai cattolici di lingua tedesca nella diocesi di Bahia Blanca. Uno dei suoi obiettivi era seminare i semi dell’amore e la consacrazione alla Madre in tutte le comunità, con le quali ha lavorato. E un giorno giunge Padre Maibach a Paso Mayor e comincia la sua missione pastorale, inculcando nelle popolazioni l’amore per Maria e dando impulso alla consacrazione della cappella alla Madre. Così nel 1947 è intronizzata l’immagine della Madre dipinta a mano, che è chiamata la Vergina Nera, convertendosi nel "primo semplice Santuario della MTA in Argentina". Questa consacrazione è provvidenzialmente confermata nella visita di P. Kentenich a Paso Mayor, il 9 dicembre 1948, in cui il Padre promette portare un’immagine originale dalla Germania nel suo prossimo viaggio Nella Pasqua del 1952 il Padre, in cammino all’esilio, compie la promessa, consacrando lui stesso e con gli abitanti del posto questo Santuario come Santuario della Madre e Regina del Popolo. Incontro con il PadreIn seguito Karina Marcial ha emozionato tutti con la sua testimonianza, in cui ha raccontato che in un'altra occasione, mentre parlava della visita di P. Kentenich a Paso Mayor nel 1948, aveva visto improvvisamente alzarsi timidamente una mano e qualcuno aveva esclamato: Anch’io sono stata quel giorno con il Padre qui a Paso Mayor!. Si trattava di Irma Bartel, presente anche in questo 15/ 2007, che prima titubando poi con forza e coraggio aveva narrato del suo incontro con il Padre (essa allora aveva 18 anni) e presentato la bandiera papale che sventolava quel giorno nel Santuario. Aveva commentato anche che alle sue nonne e a tanti altri coloni, non piaceva la Vergine Nera, perciò P. Kentenich aveva promesso che al suo ritorno avrebbe portato l’immagine originale. Al concludere Karina Marcial ha ricordato le parole del Padre, durante la sua seconda visita: ..questa solennità straordinaria in cui voi mi avete ricevuto, avete ricevuto l’immagine della Madre tre volte Ammirabile prevede avvenimenti straordinari, e questi risvegliano in noi la speranza di frutti straordinari. CustodiÈ giunto il momento di ricordare i primi fondatori, i coloni che avevano partecipato alla costruzione della Cappella, che hanno accompagnato P. Mailbach, che hanno accolto P. Kentenich.. Sia loro, che i loro figli e nipoti hanno continuato come custodi del Santuario, anche negli anni in cui non ci sono stati pellegrinaggi. Cosí sono state nominate le famiglie Schneider, Srack, Bartel, Fritz, Vogel, Kraser, Dietrich, Frank e Rau. In seguito hanno ricordato il terzo avvenimento, che era in programma celebrare quel giorno. La visita di Giovanni Paolo II e il significato che aveva rappresentato la sua benedizione per la Campagna della Madonna Pellegrina.Edda Fourmau si è riferita alla venuta di Giovanni Paolo II a questa terra vent’anni fa, che aveva risvegliato tanti frutti nella famiglia della Campagna, e allo stesso tempo aveva rinnovato il sentire e il volere dei motti in quel momento: "Padre, camminiamo con Te, benedicici" e "Con Maria siamo la tua famiglia". Allora avevano vissuto la visita del Papa come un avvenimento provvidenziale, che li invitava a fare un passo avanti in tutta la storia dell’inizio di Schoenstatt nella diocesi. "Padre camminiamo con te, benedicici": 500 immagini della Madonna Pellegrina.Il primo motto: "Padre, camminiamo con te, benedicici" ha un significato fondamentale, poiché quando il Papa visita la diocesi dell’America Latina invita tutti a rinnovare il loro impegno evangelizzatore, nel contesto dei 500 anni della evangelizzazione. Ed essi rispondono al Papa che sì, che vogliono accettare la sfida verso la Nuova Evangelizzazione, di conseguenza l’affermazione "Padre, camminiamo con Te…", ma desiderano anche proporgli il loro modo d’evangelizzare il popolo sotto la protezione di Maria, in alleanza con Maria, perciò avevano fatto 500 immagine della Madonna Pellegrina a mano, affinché il Papa le benedicesse. Le vie della Provvidenza si erano aperte, e Baby e Enrico Schoenhoff si erano messi in contatto con i carcerati delle carceri locali, che si erano offerti di fare le 500 immagini. Avevano lavorato tre mesi, quasi fino a pochi giorni prima dell’arrivo del Papa. Realmente l’officina delle carceri si era riempita d’immagini, che con molti sacrifici essi erano riusciti a terminare. La Campagna non si stancherà mai di ringraziare quelle persone che pur non possedendo nulla, nemmeno la libertà, si erano sacrificate tanto, per offrire un dono tanto prezioso in un tempo limitato e senza riscuotere un centesimo. Strumenti della Madre nella vita.Ma certamente la maniera più espressiva con la quale la Famiglia di Schoenstatt di Paso Mayor ha voluto rinnovare la sua Alleanza d’Amore con Maria e ripetere al Papa, "Con Maria siamo la tua famiglia", è stato il progetto d’incoronazione. La corona è stata elaborata lentamente da un artigiano orefice di Coronel Suárez ( Colonnello Suárez), Giulio Zabala, con mezzi molto semplici, con pietre della montagna e elementi del posto . Il 7 aprile si è incoronata Maria a Paso Mayor come "Madre e Regina del Popolo e della Nuova Evangelizzazione". E che emozionante vedere Giulio Zabala,l’artigiano della corona, che presente dopo 20 anni e prendendo la corona in mano diceva:…sono passati 20 anni da quando l’ho costruita, pare che sia trascorso un istante, il tempo di Dio…Oggi che la tengo in mano, come allora, in ognuna delle sue piccole parti pare che io mi sia fatto guidare da Lei, ed abbia seguito la sua volontà. Non è stato semplice, sedermi e farlo, bensì sono state motivazioni e motivazioni, ho dovuto collocarla sull’immagine, e ho pensato: che poca cosa sono. Io guardavo quella lastra di pietra, qualcosa della natura che Dio ci ha dato, che dopo migliaia, migliaia e migliaia di anni sarebbe stata un giorno la corona che oggi veneriamo. È stata strumento. Io sono stato un semplice strumento. Non c’era arte in me. Sono passati 20 anni della mia vita e oggi ritorno a prenderla in mano…Ella è stata presente permanentemente nella mia vita; tutti i giorni ho chiesto che mi proteggesse ed Ella l’ha fatto. E che bello è fare qualcosa con fede!. È stato per opera della Madre, che oggi la corona è qui, voglio ripetervi, trasmettervi che semplicemente ciascuno di noi è strumento della Madre nella vita. Padre Danieli Jany ha chiuso questo momento di ricordi invitando l’orefice ad assumere i ricordi come compito, come impulso, impegno e sfida, affinché la vita nata dall’Alleanza d’Amore con Maria inondi la vita di tutti., le sue comunità. Alleanza ed incoronazione.Nel Santuario si sono suggellate le nuove Alleanze e si è rinnovata l’Alleanza d’Amore. Leandro e Alessandra Scarfó, seguendo il cammino dell’approfondimento dell’Alleanza d’Amore, hanno presentato la corona che l’Istituto delle Famiglie sta preparando per incoronare la Madre nel Santuario, fedeli alla loro missione di essere "Fondamento e Corona". Tutto si è terminato con la Santa Messa e la consacrazione delle nuove missionarie, dopo di che 400 pellegrini si sono congedati con il triple regalo che la Madre ha voluto donare loro dal suo Santuario: fedeltà alla Chiesa, fedeltà tra loro e un certo benessere. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina |
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Last Update: 27.04.2007
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