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 published: 2007-04-24

Un’esperienza che si converte in missione

Un pellegrinaggio alla tomba di P. Stefano Uriburu

 

En espiritu misionero: peregrinación a la tumba del Padre Esteban Uriburu

In missionary spirit: pilgrimage to the tomb of Father Esteban Uriburu

Im Geist einer missionarischen Kirche: Pilgerweg  zum Grab von Pater Esteban Uriburu

 

Tumba del Padre Esteban Uriburu

Tomb of Father Esteban Uriburu

Grab von Pater Esteban Uriburu

 
 

Comienza la peregrinación

The pilgrimage starts

Beginn der Prozession

 

Adentro por la lluvia

Incide, because of the rain

Wegen des heftigen Regens drinnen

 
 

Se encienda la primera vela

The first candle is lit

Die erste Kerze brennt

 
 

P. Esteban Uriburu

Fr. Esteban Uriburu

P. Esteban Uriburu

Fotos: Crivelli © 2007

Albúm de fotos – photo album - Fotoalbum

 
   

ARGENTINA, Monina Crivelli. Molte persone, sicuramente, che visitano schoenstatt.de hanno conosciuto personalmente P. Stefano Uriburu, altri lo conoscono di nome come sostenitore "innamorato" della Campagna, e forse alcuni non hanno mai sentito parlare di lui. Dirigo quest’articolo a tutti loro, senza distinzione.

Alcuni hanno percepito in quest’ultimo tempo una presenza molto forte e costante di P. Stefano nel ricordo della gente. In molte occasioni è apparso sia in una Giornata, sia in un articolo o in una conferenza, il suo nome unito alle sue parole, come sinonimo di ardore per la missione, la missione di Schoenstatt, la missione del Padre. È quasi come se lui volesse essere presente ancora una volta per dare impulso a tutta la Famiglia unita a divulgare il messaggio e il carisma del Padre "a tutti gli angoli della terra", con la convinzione, con il fuoco, con la passione e l’entusiasmo, che lui irradiava, quando parlava del Padre e della MTA. Nell’ultimo Incontro Nazionale di rappresentanti della Campagna era progettato un pellegrinaggio alla tomba di P. Stefano. Un pellegrinaggio che, purtroppo, si è dovuto fare spiritualmente nel Solaz di Maria (luogo di ricreazione di Maria) e nella Chiesa di Dio Padre, Florencio Varela, poiché in quel momento diluviava. Nonostante molti si siano dispiaciuti di non poterlo fare fisicamente, è stato un momento di profondo incontro con P. Stefano, il Padre e Joao e con la loro missione. In un certo senso è stato quasi provvidenziale che il pellegrinaggio sia stato "spiritualmente", perché così tanti altri l’hanno potuto partecipare dovunque si trovassero.

Un gigante con un cuore di bambino

"Essere stato vicino a lui, è stato un dono enorme, è stato essere al fianco di un gigante con il cuore di un bambino; e allo stesso tempo è stata un’esperienza che non può non convertirsi in una missione, in un bisogno di condividere quanto si è ricevuto, per così continuare arricchendosi mutuamente con il fuoco del suo carisma al servizio della nostra cara missione: la Campagna", ci dice all’inizio la riflessione che ha condotto i dirigenti della Campagna in pellegrinaggio dal Santuario del Padre verso il Santuario di Sion, Santuario dei Padri di Schoenstatt, e luogo di partenza dell’ultimo pellegrinaggio terreno di P. Stefano. Camminano intonando canti della Campagna, "impregnati" dallo spirito di "quell’avventuriero e missionario", che al scoprire Joao e la Campagna, ha scoperto la missione della sua vita. Camminano in pellegrinaggio recitando il Santo Rosario, oggi inseparabilmente unito alla Campagna del Rosario. Così come al momento di oltrepassare i confini geografici del sud del Brasile all’inizio della Campagna, arrivando fino all’Argentina e da lì al mondo intero, implorano uniti all’origine: "Maria,. regalaci l’audacia, la fiducia, l’ardore e l’entusiasmo che irradiava P. Stefano quando parlava delle tue cose, affinché possiamo annunciare il Regno di Dio a tutte le famiglie visitate in Argentina e oltre".

Popolarizzare il mistero di Schoenstatt

Nel Santuario di Sion, in cammino già verso la tomba di Padre Stefano, hanno ricordato le sue parole al parlare della Campagna come "Il veicolo veloce del messaggio di Schoenstatt". Egli avrebbe potuto continuare ore parlando intorno a questa corrente di vita e di grazie, che permetteva concretare quell’infinito desiderio e visione del Fondatore di popolarizzare il mistero di Schoenstatt, di portarlo al popolo, "a campo aperto". Mentre parlava non solo accendeva i cuori di chi l’ascoltava, bensì egli stesso si riaccendeva."

Che all’avvicinarci al centenario di fondazione del Movimento, Padre Stefano regali ancora una volta a Schoenstatt questo veicolo veloce del messaggio di Schoenstatt e aiuti a tutti ed a ciascuno a riaccendersi di nuovo con il fuoco della missione!

 

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Last Update: 27.04.2007 Mail: Editor /Webmaster
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