Zum Weiterdenken - Considerations - Para reflexionar
 published: 2007-01-19

Il mistero del 20 gennaio 1942

Un nuovo anniversario della seconda pietra miliare della storia di Schoenstatt

 

20 de enero, Dachau – en 1942 y hoy: misterio de cruz, de amor, de resurrección

January 20, Dachau, in 1942 and today: mystery of Cross, Love, and Resurrection

20. Januar, Dachau – 1942 und heute: Geheimnis von Kreuz, Liebe und Auferstehung

Foto: POS Fischer © 2007

 

PJK, P. Nicola Schwizer. Il 20 gennaio 1942 è per il Padre non solo una delle quattro pietre miliare, bensì anche il centro della nostra storia.

Tanti conoscono le circostanze e i fatti di quel giorno: il Fondatore si trova in carcere, ed è dichiarato abile al campo di concentramento di Dachau. Ma c’è una possibilità di salvarsi, se chiede una nuova visita medica. E il 20 gennaio il Padre decide di rifiutare questa possibilità ed andare liberamente a Dachau.

Ma qual è il mistero di questo giorno? Penso che, come nella vita di Cristo, è un mistero della croce, dell’amore e della risurrezione.

Il mistero della croce

La croce, il gran mistero della vita e morte di Cristo, lo è anche nella vita dei suoi discepoli, i cristiani. Così lo interpreta anche il Fondatore. Egli deve essere ora Padre dei suoi dalla croce, perciò dice loro in una delle sue lettere dalla carcere: "Non crediate che sarebbero innanzi tutto i miei ritiri, i miei consigli o le mie parole, che potrebbero aiutare adesso. Quello che posso fare di veramente fecondo è la mia dedicazione per voi nella croce"

Il suo compito in quel momento non era cercare la sua libertà, liberarsi del campo di concentramento. Il suo compito era imitare Cristo, il Buon Pastore, nella sua passione: arrischiare la propria vita per le sue pecore, arrischiare anche l’esistenza della sua Famiglia. Perché in quei giorni l’Opera non era sufficientemente formata e maturata per esistere senza il suo Fondatore.

Anche la Famiglia di Schoenstatt deve entrare in questo mistero della croce, perciò P. Kentenich cerca di risvegliare disponibilità e apertura verso la croce, per mezzo delle sue lettere e dei suoi scritti che le invia.

Tutta la Famiglia è chiamata a somigliare a Gesù Cristo crocifisso.

Accade la stessa cosa che è avvenuta all’epoca del Signore: la croce separa i veri dai falsi discepoli.

Anche in Schoenstatt si prova la vera fedeltà dei suoi seguaci: ci sono coloro che appartengono solo esteriormente alla Famiglia, che condividono le sue idee, la sua spiritualità, la sua pedagogia. E ci sono coloro che fanno parte interiormente di Schoenstatt che sono disposti a rischiare per il Padre e per il suo destino, a seguirlo per lo stesso cammino della croce.

Il mistero dell’amore

Cristo, nella sua vita, non cercava la croce e la morte, voleva amare ed obbedire, accettava solamente le cose come venivano. E quando Gli si esigeva, donava la vita liberamente, in un gesto d’amore infinito.

Anche il P. Fondatore prende la decisione del 20 gennaio per amore e fiducia in Dio. Lascia da una parte la sicurezza umana, per mettersi completamente nelle mani di Dio. Solo vuole accettare e compiere il desiderio e la volontà di Dio. Il più importante per lui non è la croce di per sé, bensì la volontà del Padre. Lo stesso Padre Fondatore commenta: "La fecondità ottenuta non è stata la conseguenza di un eroismo umano, bensì la conseguenza del compimento della condizione chiesta da Dio, di avere scoperto quello che Dio esigeva".

Il mistero della risurrezione

Ciò che conforta ad un cristiano, che gli dà coraggio, speranza e fiducia è il fatto, che la croce non è mai l’ultima cosa: ogni tristezza si trasforma in gioia, ogni sconfitta in vittoria, ogni passione e croce in risurrezione. Così non è stato solo nella vita di Cristo, ma anche nella vita di P. Kentenich e della Famiglia di Schoenstatt. La decisione del 20 gennaio regala una fecondità immensa.

Alcune domande per riflettere

  1. Che cosa penso oggi di quella decisione del Padre Fondatore?
  2. Qual è il mio apporto per portare avanti la missione del Padre Fondatore?
  3. A quale vizio o comodità potrei rinunciare, come parte della croce della mia vita?

Il 20 gennaio di P. Nicola

Il testo è stato preso da un ritiro che ha predicato P. Nicola Schwizer, Padre di Schoenstatt, oriundo della Svizzera, all’Istituto di Famiglie in Paraguay. Questo ed altri testi sono stati pubblicati l’anno scorso in un libro per metterli a disposizione della Famiglia di Schoenstatt del Paraguay e oltre.

P. Nicola, dopo molti anni di servire la Famiglia di Schoenstatt in Argentina e Paraguay, durante un viaggio in autobus da Ciudad del Este (Città dell’Est) ad Asunción, è stato vittima di un grave incidente in cui ha sofferto serie ferite, che l’hanno lasciato vari mesi in coma. Attualmente vive il suo 20 gennaio, il suo mistero della croce, sopportando le sequele delle sue gravi lesioni al cervello.

Se desiderate commentare il testo o dare la vostra testimonianza, scrivete a: pn.reflexiones@gmail.com (spagnolo)

Allo stesso indirizzo potete iscrivervi per ricevere ogni due settimane "Riflessioni" di P. Nicola. È un servizio che offre Saverio Cabral, Ciudad del Est, Paraguay, della Federazione di Famiglie, corrispondente di schoenstatt.de.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

 

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Last Update: 26.01.2007 Mail: Editor /Webmaster
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