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 published: 2006-06-13

Mentre camminiamo in alta tensione

A Paraná, in Argentina, si consegnano piccole immagini della Madre alle madri incinta

 

Intronización de la MTA en una empresa de electricidad

Inthronization of the MTA in an electricity plant

Ein MTA-Bild im E-Werk

 

Intercambio con el obispo

Sharing with the bishop

Austausch mit dem Bischof

 
 

En el Sindicato

At the Union’s

Bei der Gewerkschaft

 
 

Misa en el lugar de trabajo

Mass at the working place

Messe am Arbeitsplatz

Fotos: Almeida © 2006

 

 

 

ARGENTINA. Alfredo Osvaldo Almeida, uomo d’azione, è stato venditore, elettricista e ha lavorato 36 anni in un’impresa d’energia elettrica. Attualmente è pensionato. Ma ancora "ha molta spinta e per lungo tempo", invaso "da una vibrazione d’amore", come lui la definisce a spiegare la sua esperienza con la Madre; un impulso creatore che dà un significato ad ognuno dei suoi passi.

In seguito Alfredo inizia un dialogo con www.schoenstatt.de per raccontare le sue esperienze riguardanti il suo apostolato, che con sua moglie, Emma, ed altre persone hanno intrapreso a Paraná, Entre Rios, Argentina. Ciascuno di loro si occupa di consegnare alle madri incinta un santino della Madre e un suggerimento, un gesto di protezione, affinché le accompagni in questa nuova tappa della loro vita e della loro famiglia.

"Quando sei entrato a far parte del Movimento? A che gruppo appartieni?

Alfredo: nel 1988 ho cominciato a far parte con mia moglie Emma dell’Istituto delle Famiglie, attualmente siamo membri della Lega Apostolica. Sono anche missionario della Madonna Pellegrina.

Come hai conosciuto il Movimento? Chi ti ha invitato?

Alfredo: è stato Elvio Gómez, un antico membro dell’Istituto delle Famiglie, perché io volevo trovare un luogo di fiducia che i miei figli potessero frequentare.

Qual è stata la tua impressione? Perché sei rimasto?

Alfredo: sono rimasto, perché prima d’entrare al Santuario sulla soglia, ho sentito come un abbraccio interno ed esterno ed un tenue calore. È la stessa sensazione, che provo quando consegno i santini della Madre e do qualche suggerimento alle future mamme. Ora sono convinto che l’Amore mi ha avvolto e che ritorna ad avvolgermi. Al contemplare la Madre nel Santuario sono rimasto affascinato da quella sua calda accoglienza.

"Sono rimasto affascinato"

Qual è stata la prima iniziativa che hai preso con il tuo amico Elvio Gomez nell’impresa di energia elettrica?

Alfredo: innanzi tutto abbiamo domandato a questo e a quello se erano d’accordo che intronizzassimo la Madonna dove lavoravamo, poiché erano avvenuti sul lavoro vari incidenti, tra cui alcuni fatali. Così abbiamo formato una piccola commissione di coloro che volevano aiutare per l’intronizzazione, chiamata P.A.L (pace, amore, e lavoro)

Qual è stata la ripercussione?

Alfredo: qualcosa di fantastico, nessuno si è opposto. Abbiamo preparato una lista di tutti coloro, che volevano apportare per coprire le spese che si sarebbero fatte. Gli impiegati ebrei mi dicevano "annotami, ma metti da parte di NN", e il ricavato è stato sufficiente per poter trovare ed organizzare un bel posticino. È stato un momento commovente, perché tutti ci siamo riuniti e abbiamo posto un quadro della Madonna su un piccolo altarino, dove c’erano anche le fotografie dei compagni morti, e abbiamo offerto Messe per loro. Il più bello di questa nostra iniziativa, che non ci sono stati più incidenti fatali, dopo aver intronizzato la Madre

Io anche ho avuto un incidente, lavorando con bassa tensione. Veramente non so che cosa mi è successo, ho creduto di vedere la Madre su un filo d’alta tensione, poi non ricordo più niente

Durante una riunione del Sindacato, mi sono alzato, e ho informato che c’era un gruppo di compagni che volevano collocare l’immagine della Madonna nel Sindacato. L’accettazione è stata unanime, l’hanno messa in un asilo che funziona nel Sindacato.

"Non ho mai sperato di sapere tutto l’abbecedario per intraprendere qualcosa, e nonostante fosse solo con la mia povera <a>, ho cominciato"

Com’è composta la tua famiglia, hai figli, nipoti? E qualche aneddoto interessante, per favore.

Alfredo: Emma ed io, e i nostri figli Andreina, Mariano, Anna Lucia, Diego, Emanuele e Daniele. Tre nipoti: Geremia, Xavier e Nicola.

Le posso raccontare che mi piace sempre avere qualcosa dolce a portata di mano in casa, e i miei nipoti, Geremia e Xavier, lo sanno, e quando vengono a visitarmi, dopo avermi salutato, subito corrono al barattolo dove sono i biscotti, e ne prendono uno ed io li invito a prendersene due….

Richiama l’attenzione la tua gran preoccupazione di dedicarti all’educazione della tua famiglia. Puoi raccontarci qualche esperienza familiare che ricordi e ti sia rimasta impressa?

Alfredo: quando ero bambino e c’era qualche problema, di solito economico, ci riunivamo tutti (perfino il cane!) e cercavamo insieme di trovare una soluzione.

Veramente non so se sono stato un buon padre o no. Non so dire quali siano stati i miei errori e i miei successi. Credo che ci sbagliamo per non conoscere bene le cose, non perché vorremmo farlo, ed inoltre mi ha ispirato P. Kentenich dal poco che ho letto dei suoi scritti, riguardante l’educazione e la famiglia.

Non ho mai sperato saper tutto l’abbecedario per intraprendere qualcosa, e nonostante fosse solo con la mia povera <a>, ho sempre cominciato.

Quali sono i tuoi desideri nella tua famiglia?

Il mio desiderio nella mia famiglia è che i miei figli, abbiano una professione e lavorino onestamente, si formino una famiglia ordinata e educata.

"Man mano che leggono si avvicinano e si abbracciano, e al terminare mi dicono che sono d’accordo"

In che cosa consiste l’apostolato che stai facendo con i santini, che consegnate alle future mamma? Raccontaci con particolari, affinché chi non lo conosce, lo capisca.

Alfredo: Quando viene la coppia le chiedo il permesso per consegnare il santino alla moglie per il bambino in arrivo. Lo prende la signora e la prego di leggerlo ad alta voce insieme al marito per darmi poi la sua opinione. L’uno accanto all’altro cominciano a leggere, e man mano che leggono s’avvicinano e si abbracciano. Al terminare mi commentano che sono completamente d’accordo, ed io, allora, insisto che lo mettano in pratica. E il più bello è, che al rispondermi di sì, esce dal loro cuore un fremito d’amore, come quello che ho sentito io nel Santuario, quella sensazione che più mi commuove. Tutti facciamo qualcosa per qualcosa. Quello che ho potuto accertare e mi piace, è la serenità che provano al leggere il suggerimento. Quando consegno il santino alle madri venute sole, dopo averlo letto mi dicono che vogliono condividerlo con il marito.

Perché madri incinta? Qual è lo scopo di quest’apostolato?

Alfredo: la motivazione è che le cose si devono prendere dal principio, e le madri incinta portano in loro il principio della vita. Lo scopo è che le madri, con quell’amore che sentono possono organizzare meglio la loro vita e la loro casa, come suggerisce il santino.

Da quando avete cominciato?

Alfredo: due anni fa, con santini ingranditi e plastificati, collocati nei trasporti pubblici, in taxi della città, e consegnati in mano a tutte le persone, che percepivamo ne potrebbero aver avuto bisogno. E il più bello è che li ricevevano contenti, e dopo aver risolto il loro problema venivano a vederci per ringraziarci. Alla fine dell’anno scorso abbiamo cominciato con il suggerimento e a tutt’oggi abbiamo consegnato 820 santini.

Quante persone partecipano a questo apostolato?

Alfredo: impiegati di un’impresa di trasporti, una cartoleria, una casa d’informatica, una tipografia e noi. Ciascuno collabora secondo le sue possibilità.

"Le cose si devono prendere dal principio, e la madri incinta portano in loro il principio della vita"

Qual è la tua esperienza? Ricordi alcuni aneddoti speciali del tuo apostolato"

Alfredo: una volta ho consegnato un santino con il suggerimento ad una signora incinta, essa l’ha mostrato al marito, e nonostante egli fosse molto indifferente nei confronti di questo tipo di cose, dopo aver letto ha confermato di essere d’accordo.

Altre volte mi sono incontrato con madri dopo aver avuto il loro bebè, e me lo hanno mostrato, raccontandomi che tutto si era svolto normalmente e volevano ringraziarmi, al che io ho risposto: "Grazie alla Madre".

Come risponde la gente?

Alfredo: molto favorevolmente, perciò ora abbiamo stampato immagini assai più grandi tipo affiche, per collocarli in luoghi pubblici: in un parcheggio di auto l’abbiamo perfino inquadrato perché si vedesse meglio, in una casa di musica della via principale è già incollato sulla porta e in altri negozi.

Che cosa ti dice tua moglie di quest’esperienza? Che cosa ti racconta delle sue impressioni?

Alfredo: essa ha camminato a passo a passo con me, aiutandomi in tutto quello che era necessario, approva totalmente il mio pensare e sentire. Ha ricevuto le stesse risposte e sensazioni al consegnare i santini, e m’incoraggia a continuare.

Con chi si devono comunicare coloro che vogliono aggregarsi a questo apostolato?

Alfredo: possono scrivere al mio indirizzo elettronico aopatalmeida@hotmail.com. Naturalmente non si aspetta un apporto materiale, bensì anzi "siamo troppo ambiziosi" e vogliamo unicamente ricevere l’amore e la gratitudine della gente, che col nostro apporto conosce più Dio, la Madonna e P. Kentenich.

State pianificando qualcosa di nuovo?

Alfredo: sì, vogliamo conoscere meglio P. Kentenich e i suoi insegnamenti per propagarli, cominciando dagli asili – che ci dovrebbero essere in ogni Santuario - con un’educazione precoce, e così giocando i bambini imparerebbero ad esercitarsi nell’auto educazione. Per esperienza so che quanto più si sa, si sbaglia meno.

Questa domanda te la lascio libera, affinché scriva tutto quello che vuoi e che io non ti ho domandato.

Alfredo: quello che veramente mi piacerebbe è che in ogni Santuario ci fosse l’impronta della mano di P. Kentenich, perché tutti la potessimo toccare e vedere. Così indirettamente lo ringrazieremmo per essere esistito.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina


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