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 published: 2005-05-31

Joao Pozzobon e il 31 maggio

Pietre miliari di Schoenstatt: il 31 maggio, vissuto "funzionalmente" da un alleato del Padre

En alianza con el Padre Kentenich, sus hijos espirituales hacen suyo lo que lo movilizó a él el 31 de mayo

In covenant with Father Kentenich, his spiritual sons and daughters make their own what moved him the 31st oif May

Im Bündnis mit Pater Kentenich machen seine geistlichen Söhne und Töchter sich sein Anliegen vom 31. Mai zu eigen

 
 

Padre, tu herencia nuestra misión...

Father, your heritage, our mission...

Vater, dein Erbe ist unsere Sendung…

Fotos: Crivelli © 2005

 
 

Don Joao, peregrino y misionera de la Mater

John Pozzobon, pilgrim and missionary of the MTA

Joao Pozzobon, Pilger und Missionar der MTA

 
 

Mientras la Iglesia silenciaba al Fundador de Schoenstatt, don Joao llevaba a María al mundo y lo hacía así presente al Fundador

While the Church silenced the Founder of Schoenstatt, John carried Mary to the world and in this way he made the Founder present

Während die Kirche den Gründer Schönstatts zum Schweigen brachte, trug Joao Pozzobon Maria in die Welt und machte dabei den Gründer gegenwärtig

 

Vinculado al Santuario Original

Deeply attached to the Original Shrine

Tief verbunden mit dem Urheiligtum

Fotos: Arendes © 2005

 
 

Si, Padre, vamos contigo

Yes Father, we go with you

Ja, Vater, wir gehen mit

Foto: Crivelli © 2005

 

 

 

Ci sono molti modi di celebrare, comprendere e vivere ciò che in Schoenstatt denominiamo con le parole "31 di maggio", la terza pietra miliare della storia di Schoenstatt. Questo giorno, festa della Visitazione di Maria in quasi tutti i paesi del mondo, marca anche un fatto chiave della storia di Schoenstatt e del suo fondatore, riguardante lo sviluppo dell’Alleanza d’Amore e il rapporto con la Chiesa e con la società. Con il "31 di maggio" P. Kentenich ha messo a servizio della Chiesa tutta la ricchezza sperimentata in Schoenstatt; con il suo carisma profetico ha anticipato le sfide della pastorale e di una pedagogia di fede e di vita, cui egli ha voluto chiamare a dare una risposta tramite un pensare, un vivere e un amare organici; una risposta che la Chiesa non ha saputo né intendere, né assumere. È rimasto come compito dei figli e figlie spirituali del Padre Fondatore, in alleanza con lui, assumersi come proprio quanto ha mobilitato il Padre il 31 di maggio. P. Guglielmo Carmona nel seguente articolo mostra come Joao Pozzobon, iniziatore della Campagna del Rosario, uno dei frutti rilevanti del 31 di maggio, ha vissuto ed incarnato funzionalmente il 31 di maggio. A quasi 20 anni dalla sua morte – il 27 giugno 1985 – il "povero pellegrino diacono" Joao, continua ad illuminarci il cammino, come cireneo del Padre.

P. Guglielmo Carmona. Intuiamo che la Campagna è un grand’apporto al 31 di maggio. C’interessa sapere, se il suo iniziatore – Joao Pozzobon – ha avuto un vincolo con il 31 di maggio, e in quale modo la Campagna apporta al 31 di maggio.

Potremmo formulare così l’inquietudine che abbiamo: la Campagna è una realizzazione genuina del 31 di maggio?

1 Breve descrizione del 31 di maggio

Il 31 di maggio. Il Padre Fondatore ha difeso con un’azione simbolica il mondo di Schoenstatt – specialmente l’organismo dei vincoli – dalle critiche del Vescovo Ausiliare della diocesi di Tréveris, Germania, affermando che la visione pedagogo-psicologica di Schoenstatt è corretta, cattolica e risponde alle sfide dell’epoca moderna.

Allo stesso tempo ha invitato tutta la Famiglia di Schoenstatt, rappresentata a Bellavista, Cile, a lottare per una missione, considerandola essenziale per il futuro di Schoenstatt, della Chiesa e del mondo.

Elementi per comprendere:

  • Una mentalità organica contro una mentalità meccanicistica.
  • La psicologia e pedagogia della causa prima e seconda, e il loro rapporto mutuo con le sue enormi conseguenze per la personalità e per lo sviluppo dell’organismo naturale e soprannaturale dei vincoli.
  • I due punti nevralgici per la costruzione dell’organismo dei vincoli sono:
    • la devozione mariana organica
    • l’immagine paterna e la sua interrelazione con la paternità di Dio.

Conseguenze:

  • Il 31 di maggio è una missione tipo "crociata"
  • Si sperimenta nel capitale di grazie
  • Si tratta d’incarnare l’organismo dei vincoli
  • Dall’esperienza del 31 di maggio si opera un "cambiamento di circolazione nel sangue della Famiglia" ed una "controcorrente" (a partire dai Santuari)
  • Il 31 di maggio ha un fine: apportare alla Chiesa e al mondo.

Joao Pozzobon e il 31 di maggio

Intuiamo che Joao è venuto crescendo in un processo, il cui frutto è stata l’esperienza funzionale – e in molti casi cosciente – del 31 di maggio. C’è una coincidenza storica in tutto questo: mentre il Padre Fondatore lancia la crociata nel 1949, Joao l’assume realmente nel 1950

Dobbiamo, perciò, distinguere due aspetti:

2.1. La consapevolezza di Joao rispetto al 31 di maggio

Per illustrare questo punto Padre Stefano Uriburu fa notare le seguenti testimonianze:

  1. In una lettera a P. Kentenich del 12/10/1963 Joao scrive:
    " Quello che più m’incoraggia ed anima è ricordare quella data felice del 18/10/14, e poi tutte le altre date. Il povero Joao pensa di fare tutto per arricchire le date di fondazione"
  2. Per arricchire l’origine
    Il 22 marzo 1968, scrive Joao, "nelle oscure ore dell’alba" partiva per Schoenstatt, Germania, il Fratello Germano Arendes portando due piccole immagini della Madonna Pellegrina, "per arricchire l’origine".
  3. Il 26 agosto (1968) Pozzobon riceve una lettera dal Fratello Arendes, raccontando l’arrivo delle due piccole immagini della Madonna Pellegrina a Schoenstatt, e dell’incontro che aveva avuto con P. Kentenich, e quanto P. Kentenich "si era commosso e rallegrato" al sapere quello che stava facendo Pozzobon. E Joao, emozionato, diceva alla Madre: "Joao ha sentito veramente la spiritualità di P. Kentenich, del 31 di maggio. Joao ha pianto molto comprendendo tutto questo come il ritorno del 31 di maggio alla fonte originale. Le due piccole cappelle hanno portato quel ritorno. Così Joao ha capito e pianto per sentire tanto profondamente e non essere capace di resistere. O cara Madre, oggi Tu hai unito bene il povero cuore (di Joao) con quello del Padre Fondatore."
  4. Questo lo so perché me lo hanno raccontato. Il Fratello Germano Arendes aveva parlato a Pozzobon del 31 di maggio. Dopo pochi giorni Joao aveva invitato il Fratello Arendes ad andare in pellegrinaggio, a pane ed acqua e recitando il rosario, a tutti i tabernacoli della città di Santa Maria. Ed in ogni tabernacolo Pozzobon lasciava una rosa accanto al Santissimo.

2.2 Il 31 di maggio vissuto "funzionalmente" da Joao Pozzobon

Possiamo scoprire questa realtà

  • nella testimonianza della sua vita e dei suoi scritti
  • specialmente nel suo testamento
  • nei suoi quadri (simbologia)

Prima tesi:

Joao Pozzobon ha vissuto i punti nevralgici del 31 di maggio:

  • il vincolo organico con Maria
  • naturale e soprannaturale
  • sociale e umano
  • il vincolo personale e profondo con il Padre Fondatore: nei tempi difficile quando il Padre era in esilio, si è conservato irremovibile e fedele nella sua identità Mentre la Chiesa aveva ridotto al silenzio il Fondatore di Schoenstatt, Joao portava Maria al mondo e rendeva così presente il Fondatore.

Seconda tesi:

Joao ha vissuto l’organismo dei vincoli in maniera esemplare. La Campagna permette un’esperienza vissuta ampia e piena dell’organismo dei vincoli

Terza tesi:

Joao e la sua opera (la Campagna) hanno tutta l’impronta della missione, di una crociata santa e di carattere universale

Joao afferma: "Vivendo questo spirito con la grande grazia che mi ha dato l’impulso ad arrivare ai 32 anni di Campagna e 30 di consacrazione, per la grande Opera di Schoenstatt. Un’eterna gratitudine per la grazia della fedeltà: dal mio nulla mi ha usato come il suo piccolo strumento, e la grazia ha agito con tutte le forze. Perciò sono venuto sommando la grande camminata dei 32 anni di Campagna e di pellegrinaggio: 32 anni, 382 mesi, 276480 ore depositate nel Capitale di Grazie. Tutto per la grande Opera di Schoenstatt, per il bene della santa Chiesa". "Schoenstatt ha portato un gran cambiamento, un grande arricchimento della mia fede ed anche una missione da realizzare, un grande apostolato… Mi sono incontrato con Schoenstatt quando ho iniziato la Campagna, allora è cominciata una nuova vita, una vita differente" ("Pensieri" n. 99, 69)

Quarta tesi:

Joao ha vissuto sperimentandolo l’apporto della Campagna per il Schoenstatt originale e in virtù di questo ha apportato al "cambiamento di circolazione e di controcorrente".

È sempre stato molto legato al Santuario originale.

Quinta tesi:

Joao concepisce la Campagna come un apporto originale di Schoenstatt per la Chiesa e per il mondo.

Sue parole: "Tutto per la grandiosa Opera di Schoenstatt, per il bene della Santa Chiesa"

"Le parole che ho detto nel Santuario di Santa Maria, assieme ai pellegrini argentini, le ripeto di nuovo: che accompagno e do la mia vita, affinché questa Campagna, con questo solido principio che ha qui, possa diventare mondiale. E non ritiro queste mie parole" "Nuovo Schoenstatt, 15 giugno 1985, dodici giorni prima di morire)

Quando tutto ci sembrerà inutile, altri proseguiranno questa grande Opera di salvezza mondiale. I nostri trenta anni (di Campagna) sono appena un grand’inizio. Perciò non possiamo fuggire dalla croce, affinché i frutti maturino nel tempo dovuto" ("Pensieri" nº. 99, 52/53).

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina / Romano Macro, Roma, Italia



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