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 published: 2005-04-14

Dobbiamo continuare la sua missione.

Schoenstatt ha salutato per l’ultima volta il Papa, a Ciudad del Este, Paraguay

Madrugada del 8 de abril: adoración en el Santuario de Ciudad del Este, despues del funeral del Papa

In Paraguay, April 8 is dawning: Eucharistic adoration after the funeral of the Pope

In der Morgenfrühe des 8. April: Eucharistische Anbetung im Heiligtum in Ciudad del Este; eben ist die Übertragung der Beisetzungsfeier beendet

Foto: Morales © 2005

 
 

Gracias, Santo Padre!

Thank you, Holy Father!

Danke, Heiliger Vater!

Foto: Velasquez © 2005

 

PARAGUAY. Gloria Ruiz. La mattina terribilmente grigia, con un’umidità soffocante e pervasa da un silenzio caratteristico di un giorno decretato festivo per lutto, sembrava parlare del dolore e della tristezza che affliggeva i nostri cuori. Il giorno era cominciato molto presto, giacché dalle 4 del mattino tutti, raccolti intorno agli schermi televisivi, avevamo voluto partecipare, anche se da lontano, alla cerimonia del "definitivo" commiato dal nostro caro Papa.

E diciamo "definitivo", perché i giorni precedenti a "quell’indimenticabile sabato", in cui si era annunciata la dipartita per la casa del Padre di Giovanni Paolo II, avevamo almeno il conforto che, sintonizzando le nostre TV sui canali opportuni, lo avremmo visto sdraiato, come addormentato in un dolce sonno, con un sembiante che infondeva tanta pace, mentre questo storico venerdì abbiamo potuto vedere soltanto un semplice feretro, che ci confermava la scomparsa del nostro "Papa guasú" (Papa Grande). L’eredità che ci ha lasciato, la ricchezza della sua testimonianza di vita, il suo messaggio ed il ricordo indimenticabile saranno la nostra forza per noi paraguaiani, di quella sua visita nel 1988, che ha segnato la visione di una nuova alba democratica per il nostro paese.

Riuniti nel Santuario in quei momenti di dolore.

Ci siamo radunati come Famiglia di Schoenstatt nella "nostra casa", nella nostra "terra", dove la nostra Madre celeste ci ha aperto le braccia, invitandoci a rifugiarci in Lei, in questi momenti di sconforto, di dolore comune, e ad alimentarci spiritualmente con il Santissimo esposto alle 6 del mattino, quando è cominciata l’adorazione, seguita dalla preghiera del Rosario. Alle 9 il Santuario era colmo di giovani che, con preghiere meditate e canti adeguati alla situazione, hanno vissuto e hanno fatto vivere in tutti i presenti un incontro tanto intimo e tanto sublime con l’Altissimo, al Quale abbiamo raccomandato l’anima di uno dei suoi figli prediletti. Pamela (dirigente della GM), dopo aver letto uno dei messaggi del Papa ai giovani ha detto: Come avete ascoltato, il Santo Padre confidava pienamente in noi giovani, egli è scomparso, ma ci ha lasciato accesa la sua fiaccola, che dobbiamo mantenere sempre viva per continuare la sua missione, la missione di portare Cristo al mondo ed essere dei lottatori instancabili per la pace".

Via Lucis

In seguito, e dopo aver ascoltato con grande emozione passi indimenticabili di alcuni discorsi del Papa, accompagnati da melodie che elevavano i nostri cuori, abbiamo pregato il "Via Lucis", meditando il tempo pasquale che si stava vivendo in quel momento e che ha coinciso con il "passaggio" di Giovanni Paolo II alla vita eterna.

Poco dopo mezzogiorno siamo usciti dal Santuario, le ore erano trascorse rapidamente, e nonostante il cielo si fosse mantenuto grigio e prevedeva una forte tormenta (che alla fine non è venuta), la pesante e soffocante calura della mattina era diventata sopportabile, grazie ad un venticello fresco e piacevole. Il nostro dolore e la nostra tristezza si erano trasformati in una rinnovata speranza e allegria condivisa, frutto di una mattina di contemplazione e preghiera, uniti a Cristo risuscitato, alla nostra cara Madre, e al nostro indimenticabile Giovanni Paolo II.

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina / Romano Macro, Roma, Italia



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Last Update: 19.04.2005 Mail: Editor /Webmaster
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