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 published: 2003-12-09

Un regalo per il futuro della Chiesa

Posa della Prima Pietra Angolare del Santuario Matri Ecclesiae di Roma

La piedra fundamental con el logotipo del Santuario Internacional de Roma

The corner stone with the logo of the International Rome Shrine

Der Grundstein mit dem Logo des internationalen Romheiligtums

 
 

Oración común de la Presidencia General

Common prayer of the General Presidium

Gemeinsames Gebet des Generalpräsidium

 
 

Mons. Robert Zollitsch, y Mons. Gino Reali durante la celebración

Archbishop Robert Zollitsch, and Bishop Gino Reali during the celebration

Erzbischof Dr. Robert Zollitsch und Bischof Msgr. Gino Reali bei der Feier der Grundsteinlegung

 
 

Monseñor Gino Reali, obispo de la diócesis de Porta-Santa Rufina

Bishop Gino Reali of Porta-Santa Rufina, the dioceses where Belmonte belongs to

Ortsbischof Gino Reali, Diözese Porta-Santa Rufina

 

Mons. Dr. Wolf con los dos tubos con los documentos de la piedra fundamental

Mons. Dr. Wolf with the two copper tubes with the corner stone documents

Msgr. Dr. Wolf zeigt die beiden Kupferhülsen, die die Urkunden enthalten

 
 

En representación de las autoridades civiles: vice-alcalde del Municipio 18

Representing the civil authorities: vice-mayor of the "Municipio 18" of Rome

Vizepräsident des Municipio 18 di Roma

 
 

Reunión por la noche: Charla del Nuncio (a pies); con Mons, Ignacio Sanna, Roma; P. Georg Egle, y Mons. Dr. Peter Wolf

In the evening: words of the Nuncio (standing); with Mons, Ignacio Sanna, Rome; Fr. Georg Egle, and Mons. Dr. Peter Wolf

Bei der Ansprache des Nuntius – v.l. Professor Msgr. Ignazio Sanna, Rom; Nuntius Paolo Romeo, Rom; Pfarrer Georg Egle, Weitingen / Liebfrauenhöhe; Msgr. Dr. Peter Wolf, Schönstatt / Berg Moriah

 
 

Mons. Paolo Romeo, Nuncio Apostólico en Italia

Mons. Paolo Romeo,  Apostolic Nuncio in Italia

Erzbischof Paolo Romeo, Päpstlicher Nuntius in Italien

 

Una ánfora romana, un regalo de la familia de Schoenstatt de Roma para los peregrinos de otros países

A little roman amphora, a gift of the Schoenstatt family of Rome for the pilgrims from other countries

Ein kleiner Krug, Geschenk der römischen Schönstattfamilie an alle Gäste aus Deutschland bzw. anderen Ländern

 
 

Para la "agua" del capital de gracias...

For the "water" of the capital of grace…

Für das "Wasser" des Gnadenkapitals

Fotos: Bühler © 2003

 

 

 

ROMA, P. Alberto Eronti. "Un regalo per il futuro della Chiesa", il Santuario Matri Ecclesiae di Roma, Belmonte, 8 dicembre 2003, ha passato la soglia tra sogno e realtà con la posa della prima pietra d’angolo. Con questo atto è cominciata una nuova presenza di Padre Kentenich e di Schoenstatt nella città dei Papi.

La sera precedente, domenica, non sarebbe stato male pensare a cosa ci avrebbe aspettato il giorno dopo, festa dell’Immacolata. Pioggia e freddo facevano riflettere: come sarebbe stato il tempo l’indomani? Arrivando presto la mattina del 8 dicembre nella piazza san Pietro, la Cattedrale illuminata mostrava a tutti la serenità del suo magnifico splendore…. Cominciava ad albeggiare e la forma della cupola si stagliava verso il cielo limpido che disperdeva le ultime stelle. Ciascuno pensava spontaneamente "Questo sarà proprio il giorno dell’Immacolata ".

Nella sacrestia ci siamo incontrati con i preti che avrebbero celebrato la Messa nell’altare della Cattedra di S. Pietro, messa presieduta dall’Arcivescovo di Friburgo Robert Zollitsch, con la partecipazione di circa 250 pellegrini, la maggior parte provenienti dalla Germania. I preti sono stati molti di più di quelli previsti; gli oltre 50 celebranti sono stati il felice inizio di questo giorno,

Un Santuario vivo per la vita della Chiesa e del Mondo

La Messa, celebrata in tedesco, è trascorsa in un clima di profonda preghiera e serena allegria. Quando Monsignor Zollitsch ha iniziato l’omelia, una profonda emozione è penetrata in ognuno di noi quando già nelle sue prime parole ha pronunciato il nome di Padre Kentenich. E’ bene ricordare che qui, nella Gloria del Bernini, sono stati dichiarati Santi centinaia di uomini e donne; ed il nome di Padre Kentenich detto proprio qui assume un significato speciale. L’Arcivescovo ha poi parlato del significato e della missione del Santuario "Madre della Chiesa" che sta per essere costruito. Esso dovrà essere un Santuario vivo per la vita della Chiesa e del Mondo, e necessita di essere supportato dai nostri sforzi giornalieri. Usiamo le parole dalla prima lettera di Pietro (cfr. 1Ped.2,5) "dobbiamo essere pietre vive del Santuario chiamato ad essere Madre".

Alla fine della Messa è stato intonato l’inno delle famiglie , così, nella Cattedrale del Mondo, noi abbiamo chiesto alla Madre benedetta di "proteggerci con il suo mantello" , di proteggere la Chiesa e tutta la famiglia umana.

Lasciando la Cattedrale i pellegrini sono stati invasi da un sole radioso in un cielo senza nuvole, sebbene si sentisse un freddo pungente. Ma in ogni modo, la luce ed il colore intenso di un cielo chiaro e brillante ci hanno ricordato la bellezza e la purezza dell’Immacolata, il suolo di Schoenstatt ed il nuovo Santuario come luogo di grazia la maternità e la fecondità della Chiesa.

Guardando il sole ciascuno spontaneamente ha pensato alla Visione della Candelora che non veniva con una candela, ma con un gigantesco faro che illuminava tutti. - Un simbolo del futuro?-

A mezzogiorno i pellegrini tedeschi hanno preso parte alla preghiera dell’Angelus con il Santo Padre; al termine Egli ha parlato ringraziando i pellegrini di lingua tedesca, "…specialmente i membri e gli amici del Movimento di Schoenstatt. Credete sempre nell’intercessione di Maria, la Madre tre volte Ammirabile, la Madre della Chiesa. Possa nostro Signore accompagnarvi nel vostro pellegrinaggio." – un messaggio diffuso dalla Radio vaticana in tutto il mondo.

La sagoma del futuro Santuario nella parte alta del terreno

Poco prima delle ore 15.00 la terra di Belmonte si è andata ravvivando di pellegrini. Dal margine del Santuario erano ben visibili e segnati la strada per raggiungerlo ed i contorni dei futuri edifici.

La sagoma del Santuario, fatta di tubi e tendone di plastica, in grandezza e sagoma reali, ci accoglieva nella parte alta del terreno. Erano presenti il Vescovo Reali, l’Arcivescovo Zollitsch, Mons. Wolf, Mons. Sanna, membri degli Istituti e Federazioni, la famiglia di Roma e quelle provenienti da altre parti d’Italia come pure altri pellegrini. Sulla facciata del libretto che conteneva i testi della cerimonia si leggeva, sopra il logo, "Un dono per il futuro della Chiesa".

Pietre Viventi del Santuario

La celebrazione è iniziata con i saluti del Vescovo. Poi Mons. Wolf ha ringraziato i partecipanti con la sua cordialità e cortesia. Dopo le letture (1 Pet.2,3-9 e Jn.19,25-27), il Vescovo Reali ha tenuto l’omelia; egli si è riferito alla storia del nome "Madre della Chiesa", ricordando le parole di Paolo VI nella quarta sessione del Vaticano II, nel 1965. Alla fine, traendo spunto dalle due letture, egli ha invitato tutti a diventare pietre viventi del Santuario e vivere intensamente il dono che Gesù ha dato alla Chiesa: sua Madre. Poi il Vescovo ha benedetto la pietra d’angolo, simbolicamente benedetta e lasciata da Padre Kentenich l’8 dicembre 1965. Successivamente i direttori dei Movimenti delle varie nazioni Europee si sono alternati a leggere i testi del documento da inserire nella pietra d’angolo. Ogni lettura seguita dal canto del Magnificat. Dopo aver ascoltato i testi dell’Atto di Fondazione, il Presidio Generale ha recitato la preghiera preparata per l’occasione, finendo la preghiera con questa supplica: "Costruisci da qui un mondo che sia gradito al Padre, così come lo implorò Gesù con la sua struggente preghiera. Possa l’amore regnare insieme alla verità e alla giustizia e un’unità che non diventi senza intenzioni di massa né germogli in una schiavitù interna".

Una nuova presenza di Padre Kentenich e di Schoenstatt nella "Città del Papa"

Finalmente è arrivato uno dei momenti più emozionanti: la martellata sulla pietra d’angolo con i desideri espressi ad alta voce. Lo hanno fatto circa 30 rappresentanti della famiglia di Schoenstatt, ed hanno ricevuto una piccola anfora, un dono della famiglia italiana di Schoenstatt, un chiaro invito a riempirla con acqua del Capitale di Grazia così che la Madre Benedetta possa trasformarlo in "vino".

Poi il vescovo ha invitato a recitare con lui la preghiera di Gesù –il Padrenostro-, per vivere e manifestare il nostro appartenere alla famiglia di Dio impartendo quindi la benedizione finale.

Dopo le parole di ringraziamento di monsignor Wolf, tutti hanno cantato il "Salve Regina" alla Regina Immacolata che ci ha regalato un giornata molto fredda, ma con cuori molto caldi ….

Mentre tutti si avviavano verso la caffetteria per un necessario rinfresco, alcuni hanno intonato il "Grosser Gott", esprimendo una volta ancora con Maria che il Signore ha fatto grandi cose con piccoli strumenti, e che noi siamo pieni di gioia…

Il giorno si è chiuso con un familiare incontro nella pensione "Casa tra Noi" celebrando e ricordando le esperienze di questo giorno come famiglia. Un giorno che è una pietra miliare per Schoenstatt e annuncia una nuova presenza di Padre Kentenich e Schoenstatt nella Città dei Papi.



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Last Update: 12.12.2003 Mail: Editor /Webmaster
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