Postato su 2013-10-08 In Schoenstattiani

Omaggio a Padre Stefano Uriburu

ARGENTINA, Mercedes Bonorino. Il 12 ottobre prossimo, quando a Roma si celebrerà la Giornata Mariana nel ambito dell’Anno della Fede, si compiranno 15 anni dalla morte di Padre Stefano Uriburu. Ci sarà un omaggio accanto alla tomba di P. Stefano Uriburu a Florencio Varela, nel terreno del Santuario di Sion.

 

Un gruppo di amici di Padre Stefano che ha viaggiato senza stancarsi per far conoscere l’Alleanza d’Amore e la Campagna del Rosario in tutto il mondo, ha pensato che moltissime persone che lo apprezzavano sono lontane e non potranno essere presente in quel giorno, invitano, perciò, tutti coloro che vogliono, a scrivere, affinché si ponga un fiore in loro nome sulla tomba di P. Stefano il 12 ottobre.

L’eco che ha risvegliato quest’iniziativa è emozionante: Si stanno ricevendo moltissimi messaggi di persone di differenti luoghi e paesi unendosi all’omaggio e chiedendo di essere rappresentati da un fiore. Un segno di quello che P. Stefano ha risvegliato nel più profondo del cuore di coloro che hanno avuto la grazia di conoscerlo e sono rimasti colpiti dall’immensa ricchezza della sua personalità, dalla sua profonda spiritualità e dal suo profondo amore per la Madonna.

Giungono anche messaggi di molti, che non lo conoscevano personalmente, ma si sentono attratti dalla sua dedicazione appassionata ed eroica nel sacerdozio, dal suo servizio a Dio, sulle orme del Padre Fondatore.

Per mandare un fiore, scrivere a enviarunaflorparaelpadreesteban@gmail.com. Qualsiasi messaggio di ringraziamento o petizione si aggiungerà al fiore.

Chi è Padre Stefano?

Padre Stefano Uriburu (1937 – 1998), Argentina, ha studiato nella Scuola del Salvador, della Compagnia di Gesù, e si è laureato da avvocato nell’Università di Buenos Aires nel 1960. Quell’anno ha scelto il cammino del sacerdozio formandosi in Cile, Brasile e Germania. Si è ordinato nel 1971 come membro dell’Istituto Secolare dei Padri di Schoenstatt. Lo stesso Padre Kentenich lo ha chiamato “un nuovo Cristofaro Colombo”, perché nel futuro sarebbe stato un “conquistatore del mondo”. Si è spento il 12 ottobre 1998 dopo vari anni di patire una dura malattia: policondritis recidivante.

La diffusione e l’internalizzazione della Campagna del Rosario si deve in gran parte al costante e dedicato lavoro di P, Stefano. In molte occasioni ha affermato, che il suo incontro con essa aveva cambiato il corso della sua vita, e che nella sua diffusione aveva trovato la sua missione: “Già ho la mia missione fino alla morte” commentava a diversi amici e membri della Famiglia di Schoenstatt. Usando immagini, come soleva fare, diceva: “Finora navigavo in un piccolo torrente ed improvvisamente mi trovo in un immenso fiume che mi ha portato nel mare aperto”. Ha parlato della Campagna come del “veicolo veloce del messaggio di Schoenstatt”; poteva parlare durante ore come questa Corrente di vita e Grazie permetteva concretare il desiderio e la visione del Fondatore di far conoscere il mistero di Schoenstatt, di portarlo al popolo, “in campo aperto”. Mentre parlava non solo infiammava coloro che lo ascoltavano, bensì lui stesso si infiammava di nuovo, ad ogni istante. Tutto il suo essere trasmetteva gioia, speranza e un gran rispetto. Qualsiasi tema di conversazione lo riportava sempre a Schoenstatt.

Ha ottenuto per mezzo dei suoi libri, viaggi, interviste, incontri e parole non solo entusiasmare moltissime persone incoraggiandole a fare cose che non avrebbero mai immaginato compiere nella loro vita, ed ha insegnato loro il più profondo e sacro della Campagna. Soleva dire: “Mediante la Campagna, Schoenstatt deve irradiarsi velocemente al mondo intero”. Padre Angelo Strada, suo fratello di corso, commenta di lui: “Padre Stefano ha sognato con uno Schoenstatt pieno di spinta e vigoroso, di ampi orizzonti, di impulso missionario, aperto a tutti gli uomini e a tutti i popoli, messo al servizio generoso della Chiesa e del Mondo”.

Padre Stefano Uriburu per tanti è sinonimo di ardore per la missione, per la missione di Schoenstatt, per la missione del Padre, di un immenso impulso ad irradiare il messaggio e il carisma del Padre “a tutti gli angoli del mondo” con la convinzione, il fuoco, la passione e l’enorme entusiasmo, che lo inondavano, quando parlava del Padre o della Madonna. “In tempi difficili c’è una questione chiave, che in termini sportivi sarebbe così: “Se io fossi un allenatore, quello che più mi preoccuperebbe non sarebbe il rivale, che ho davanti a me, per quanto possa essere preparato, ma l’allenamento, la spinta e lo spirito di lotta della mia squadra”.

Tutta la sua persona s’infiammava, trasmetteva forza, coraggio, audacia che si impadroniva di chi lo ascoltava parlare; era un contagio tanto forte che ci si sentiva capaci di scalare le più alte vette, superando qualsiasi ostacolo per la missione.

La Campagna del Rosario, le Volontarie di Maria, Confidenzia, il Santuario di San Isidro, la Casa del Bambino Padre Kentenich, Sion del Padre, il Centro Mariano della diocesi di Nueve de Julio, Betlemme di Escobar, sono solo alcune delle sue tante realizzazioni in Argentina. Inoltre è stato uno dei patrocinatori del processo di beatificazione di Joao Pozzobon. Era un uomo di grandi progetti, e la sua opera ha raggiunto dimensione internazionale. Un uomo innamorato della Mater, scrittore, sacerdote fedele, predicatore, sognatore e padre di tanti.

“Accetto che la maggioranza delle mie cose sembrino pazzie, ma riconosciamo che Dio mi circonda di pazzi per terminarle” P. Stefano Uriburu.

Padre Stefano Uriburu è uno dei “patroni” di Schoenstatt.org. Il primo articolo di questa pagina è stato pubblicato il 12 ottobre del 1998. È patrono per il suo impegno con uno Schoenstatt aperto e missionario, che va all’incontro degli altri…e per la pazzia di pensare che si può fare.


Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

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