Postato su 2013-06-02 In Schoenstattiani

“Decisione per Cristo” Aperto a Treviri il Processo di Canonizzazione di Padre Franz Reinisch

GERMANIA, Diocesi di Treviri/mda. Il Processo di Canonizzazione del Padre Pallottino Franz Reinisch, giustiziato sotto la dittatura nazista, è stato aperto a Treviri il 28 maggio 2013. Il Vescovo di Treviri, Dr. Stephan Ackermann, come anche le persone interessate al Processo, hanno prestato il giuramento prescritto, sul Vangelo, e hanno adempiuto alle formalità previste dal Diritto Canonico. S.E. Mons. Ackermann ha sottolineato, che nel Processo non si tratterebbe soltanto di mettere in luce “la santità della vita di una persona”, ma anche di prestare attenzione che si proceda “rettamente e correttamente”.

 

Egli ha documentato la completezza dei documenti necessari, come per esempio l’Annunzio del Consiglio Permanente dell’Episcopato Tedesco, una Conferma della Congregazione Romana per la Causa dei Santi o il Decreto Diocesano sul compimento dell’indagine.

“Ogni qualvolta esamino la mia coscienza, non posso giungere a nessun’altra decisione”

Il Postulatore, Padre Dr. Heribert Niederschlag, richiamò alla memoria dei presenti alcune stazioni, dalla Biografia di Reinisch, nato nel 1903 nella città austriaca di Feldkirch. Reinisch fu ordinato sacerdote nel 1928 ed entrò subito dopo dai Pallottini. Dopo la presa del potere dei Nazionalsocialisti, egli prese pubblicamente posizione contro l’ideologia del disprezzo del genere umano, e per questo nel 1940 gli fu imposto il divieto di pulpito e di parola. Il Martedì di Pasqua del 1942 Reinisch ricevette la chiamata alla Wehrmacht. Egli rifiutò il giuramento di fedeltà, che era parte integrante di questa chiamata, per motivi di coscienza; fu condannato a morte, e il 21 agosto 1942 giustiziato con la ghigliottina. P. Niederschlag ha sottolineato che Reinisch non fu un pacifista, ma “qui si trattava di una banda di criminali, e prestare ad essa  un giuramento sacro di fedeltà nauseava fino in fondo Reinisch come persona formata giuridicamente”. Reinisch avrebbe inteso la ricusa del giuramento come “Decisione per Cristo”, spiegò Niederschlag. Egli avrebbe dato per scontato che la sua aperta e pubblica protesta avrebbe potuto servire ai nazisti di pretesto per procedere più aspramente contro i Cattolici e specialmente contro i Pallottini. Eppure “Ogni qualvolta esamino la mia coscienza, non posso giungere a nessun’altra decisione”, disse Niederschlag, citando il suo confratello. Reinisch sarebbe stato convinto “di essere chiamato da Dio stesso a questa strada”.

 

I prossimi passi

Come prossimi passi, nell’indagine ormai avviata, verranno esaminate testimonianze già esistenti su reputazione e martirio, ma anche il grado di venerazione di Reinisch. I Postulatori e il Delegato diocesano possono raccogliere altre testimonianze e interrogare ai sensi del Processo anche i cosiddetti contro-testimoni e testimoni. Una Commissione storica sistemerà le informazioni su Padre Reinisch ed esaminerà la documentazione storica, sulla quale eseguirà la perizia. Partecipano al Processo, oltre a

S.E.Mons. Ackermann, come Diocesano d’Ufficio,

Prelato Dr. Georg Holkenbrink, come Delegato Diocesano,

Prelato Dr. Klaus Peters come Avvocato canonico,

Karin Pohl come Notaio e Maria Theresia Junkes come Notaio a latere,

i “Richiedenti” (Promotori), P. Helmut Scharler SAC come Provinciale dei Pallottini,

P. Heribert Niederschlag SAC come Postulatore e P. Dr. Adalbert Kordas ofm come Vice-Postulatore. Inoltre la Commissione storica con P. Martin Manus SAC,

Professor Dr. Joachim Schmiedl ISCH e Prof. Dr. Bernhard Schneider.

“Fammi diventare apostolo”

Padre Franz Reinisch ebbe il suo primo profondo incontro con Schoenstatt nel 1934, quando furono traslati dalla Francia a Schoenstatt i resti mortali dei “Sodali-Eroi”, quei giovani uomini della storia delle origini di Schoenstatt. Egli era attivo nel Movimento di Schoenstatt negli anni ’30, soprattutto nel Ramo Maschile del Movimento. Il suo “Canto verso la morte” ne esprime il suo profondo legame:

“Fammi diventare apostolo,
io sto qui come cavaliere.
E morendo sorriderò
:
O Cara MTA !

 

Traduzione: Maria Dolores Congiù, Roma, Italia

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