Postato su 2015-11-08 In secondo seculo

Le tre domande… intorno a Schoenstatt del secondo secolo dell’Alleanza di Amore (46)

Oggi rispondono Sonia Zárate e José Antonio Zaracho. Siamo sposati da 31 anni, abbiamo 3 figli: José Emilio (28), Josè Roberto (23) e Maria Florencia (19). Apparteniamo al Ramo Familiare Familiare della Diocesi di Encarnación, e attualmente siamo capi del Ramo Familiare e postulanti del 1° Circolo della lega Apostolica •

Dopo un anno di andare in pellegrinaggio per il secondo secolo dell’Alleanza d’Amore… come sogna questo Schoenstatt nel suo essere, nel suo vivere nella Chiesa e nel mondo, e nel suo lavoro?

Al compiersi già un anno di questo nuovo camminare per il secondo secolo di Schoenstatt, ci sentiamo sempre più convinti che questo è il nostro luogo, che è dove vogliamo stare ed essere strumenti vivi della Mater e di suo Figlio Gesù, sempre più ci sentiamo innamorati del nostro Padre Fondatore e con molto desiderio di continuare conoscendolo.

Sogniamo nel profondo del nostro essere, che possiamo tutti insieme costruire la Nazione di Dio che il Padre ha sognato e che così siamo una gran Famiglia unita tra le braccia materne della Mater, che possiamo riflettere santità per irradiare il mondo, che per questa testimonianza di vita, riempiamo le navate della nostra Santa Chiesa e che non siamo mai cristiani tiepidi o tristi, che la gioia sia la nostra bandiera per conquistare cuori per Gesù, per la Chiesa.

Perciò cerchiamo ogni giorno di santificare il nostro lavoro in cui si riflette che siamo schoenstattiani. Perciò, mettiamo in pratica gli insegnamenti del nostro Padre Fondatore, offrendo tutto come apporti al Capitale di Grazie del nostro Santuario del lavoro, che abbiamo conquistato e lo ha benedetto il P. Antonio Cosp in luglio del 2014.

Per arrivare a compiere questo sogno, che cosa dobbiamo evitare o tralasciare?

Per arrivare a compiere questo sogno, quali passi concreti dobbiamo fare?

Per arrivare a compiere questo sogno di costruire la Nazione di Dio, dobbiamo trasformare in realtà la santità della vita quotidiana: costruire famiglie radicate nella fede, vivi membri della Chiesa, conoscere realmente il nostro catechismo, incarnare i valori etici e morali, sapere vedere i nostri fratelli più deboli e necessitati e soccorrerli, non giudicare gli altri, bensì vivere e riflettere lo spirito del nostro Fondatore.

I passi che dobbiamo fare per ottenerlo, è educarci sempre di più, utilizzare tutti i mezzi che il Padre Kentenich ha messo nelle nostre mani, cercare che ogni Ramo: i pionieri, le gioventù, i professionisti, tutti i Rami della Lega, le federazioni, le azioni apostoliche, abbiamo una formazione integra da sapere catechizzare a ciascuno, affinché siamo capaci di difendere la nostra fede e la nostra santa Chiesa davanti agli altri; che ci formiamo per essere santi della vita quotidiana nella maniera che il Signore ha pensato per questa vita terrena. E che siamo capaci perfino di lanciarci nel vuoto per difendere i nostri ideali come schoenstattiani e se fosse necessario fondare di nuovo oggi, domani e sempre….

Originale: Spagnolo. Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata – Argentina

 

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