Postato su 2010-11-26 In Giubileo 2014

L’anno del Padre e le correnti di vita del Triennio

BRASILE, imns. Padre Alexander Awi, il Direttore Nazionale del Movimento Apostolico di Schoenstatt in Brasile, parla dell’Anno del Padre, il Simbolo del Padre, che visiterà il Brasile nel 2011 e i suoi rapporti con il momento storico in cui viviamo.

 

 

 

 

Perché il 2011 è l’Anno del Padre?
Logo 2014Padre Alexandre: Il messaggio del 2014 ha identificato le correnti che sono state più vive in questi 100 anni di storia del Movimento di Schoenstatt. Ha identificato allora: la corrente del Padre, la corrente dei Santuari, perciò Mariana, la corrente missionaria e la corrente di unità.

Si è stabilito che ci sarebbe stato un Triennio in preparazione per il 2014 intorno a queste correnti nel triennio. La corrente del Padre e la corrente d’unità erano state collocate nello stesso anno. La corrente di unità è intorno al Padre.

Quell’ordine, che ha una logica molto grande, perché tutto è nato nel cuore del Padre, da dove nasce il Santuario. Il Padre è il primo strumento. Dal cuore del Padre nasce il Santuario ed una rete di Santuari in tutto il mondo. Solo che non è una rete, che si chiude in se stessa, bensì vuole andare in missione, vuole irradiare la Chiesa e la società.

Nella misura in cui c’identifichiamo con il Padre, ed entriamo a far parte della stessa Alleanza che lui ha suggellato, anche noi ci convertiamo in santuari, generiamo santuari intorno a noi ed alimentiamo i Santuari di Schoenstatt.

Questa rete, sia di Santuario filiale, di Santuari domestici, di Santuari del lavoro e di quello che succede nel nostro cuore, il Santuario del cuore, questa rete di santuari s’irradia in missione nel Movimento Apostolico, di auto educazione, affinché possiamo giungere al 2014 con quella forza missionaria.

Questo è un complesso, è quello che abbiamo spiegato, quando parlavamo di fondare di nuovo Schoenstatt. Dobbiamo ripetere lo stesso cammino: dal cuore del Padre al Santuario e in una missione. È un cammino logico, dal punto di vista spirituale e storico. Vogliamo arrivare al 2014 con quella forza missionaria.

Abbiamo avuto la gioia, la “coincidenza ” e forse un premio per esserci preparati tanto per il 2014, che il simbolo del Padre sarà qui, proprio nell’Anno della corrente del Padre!

Che cos’è questo simbolo? Qual è la sua importanza e che cosa significa la sua visita in Brasile?
Símbolo del PadrePadre Alexandre: Il Simbolo del Padre è un Simbolo, che il Padre Kentenich ha ricevuto e che lui stesso ha destinato al Santuario Originale, ma che ancora non è stato collocato. Poi, dopo la morte del Padre, quasi spontaneamente, è cominciato il pellegrinaggio di questo Simbolo per tutto il mondo. Era come se il Padre visitasse la sua famiglia, ora dal cielo, ma in questo simbolo.

È un Simbolo che ci ricorda Dio Padre ed anche ovviamente, il nostro Padre Fondatore e la paternità in generale, di tutti coloro che sono chiamati ad esercitarla.

Nella tradizione della Chiesa è il simbolo di Dio Padre, e nella Famiglia di Schoenstatt, perché nostro Padre Fondatore è per noi il nostro trasparente di Dio Padre, anche il Simbolo ha quella forza.

All’essere andato in pellegrinaggio altre volte portando queste grazie, è qualcosa che nobilita la Famiglia internazionale. Il pellegrinaggio è cominciato di nuovo e questa è stata anche una decisione della Conferenza 2014. Inoltre abbiamo il Padre riunendo la sua famiglia per celebrare i 100 anni d’Alleanza. Si tratta di un significato simbolico prezioso e che risveglia molta vita.

Tanto che il prossimo anno lo porteremo anche in Brasile con Suor Petra.. Lei è stata la segretaria del Padre, a Milwaukee, USA, ed ha molte storie da raccontare intorno al Padre Kentenich. Avremo la gioia di custodirlo qui in Brasile con noi durante un mese e mezzo.

Abbiamo invitato tutti a partecipare a questi momenti con Suor Petra, ad ascoltare la sua testimonianza intorno al Padre.

Nell’Anno del Padre, mi pare che il motto sia Mariano: di Santuario in Santuario, Missionario dell’Alleanza. Qual è il rapporto tra quest’Anno e il motto del Padre?
Padre Alexandre
: L’anno non è solo del Padre, è l’anno del Santuario, del mistero di Schoenstatt, perché siamo nel Triennio del Santuario, del mistero del Santuario.

La Famiglia di Schoenstatt del Brasile ha già preparato un Triennio, infatti ci prepariamo per il centenario con una Novena. Così, l’Anno del Padre, nel Triennio Internazionale si accorda anche con i temi, con i quali vogliamo lavorare. Il motto: Di Santuario in Santuario, missionario dell’Alleanza, non solo è l’Anno del Padre, è inoltre il motto del Triennio.

Un motto che è ben centrato nel Santuario. Di Santuario in Santuario: tutta la rete di Santuari! Missionari. La corrente missionaria che già è stata da noi molto forte fin dal primo periodo, con la grazia del fervore apostolico, che è passata da Aparecida. I vescovi ci hanno invitati ad essere missionari, e tutto questo si conferma nella nostra missione attuale. Nel motto dei tre anni precedenti ci si riferiva ai “missionari”: “Nella scuola di Maria, Missionari del Tabor”. Ora: Missionari dell’Alleanza, affinché il Tabor continui, quest’Alleanza ha bisogno di essere fatta conoscere.

Così che in realtà l’Alleanza d’Amore è nel centro. Il Padre è l’origine di tutto, perché lui è stato il primo Santuario. Il primo Santuario del cuore, per avere suggellato un’Alleanza d’Amore con Maria, è stato il suo. Lui è lo strumento per il 18 ottobre. Lui è il missionario dell’Alleanza per eccellenza. Lui realmente è in tutte le parti. Nonostante non appaia la parola Padre nel motto, lui è il grand’esempio per questo prossimo Triennio. Se vogliamo vivere di Santuario in Santuario come missionari dell’Alleanza, dobbiamo seguire l’esempio, ed essere uniti a nostro Padre e Fondatore, come Famiglia.

Che cosa può offrire alla Chiesa tutta questa corrente di vita intorno al 2014? Dove si trova il vincolo Schoenstatt / Chiesa?
Padre Alexandre
: Esattamente, tutto quanto è proiezione apostolica. Schoenstatt è un movimento della Chiesa. Tutto quanto facciamo è per la Chiesa e con la Chiesa. Vogliamo realmente che la ricchezza di Schoenstatt sia un regalo per la Chiesa. Non avrebbe senso Schoenstatt per Schoenstatt: Schoenstatt è per la Chiesa e la Chiesa per la Santissima Trinità. Come sempre il Padre ha affermato: è il nostro amore per la Chiesa, che ci porta a suggellare l’Alleanza d’Amore e a fare sì che quest’Alleanza si trasformi in tanti progetti.

È, perciò, che ora l’accento è tanto forte per l’apostolato. Quando si parla molto della missione, del missionario, questa è la Chiesa. In quanto ai progetti che stiamo realizzando, c’è tanta iniziativa, tanto distacco dai noi stessi per occuparci degli altri.

Ogni Alleanza suggellata è un servizio alla Chiesa, perché è qualcuno che vuole ritornare a vivere il suo battesimo. Così che è un servizio alla Chiesa.

Ogni Alleanza suggellata, ogni progetto realizzato, ogni proposta offerta per il Capitale di Grazie…Non è solo un Capitale di Grazie per il Santuario, ma è il Capitale di Grazie che agisce nel tesoro della Chiesa.

Speriamo che il 2014 sia una crescita della Chiesa con la Chiesa, non solo qualcosa di Schoenstatt; la necessità, perciò, di andare a Roma (nel 2014). E sarebbe bene anche che altri movimenti partecipassero, che altri si rallegrassero con questa grazia e perfino volessero celebrare con noi e non fosse solo qualcosa di Schoenstatt. È un richiamo e siamo sicuri, che c’è molto per continuare crescendo.

Il tema della cultura d’Alleanza è attuale. Il Padre poche volte usa il termine “Cultura dell’Alleanza”. È un’espressione dei tempi moderni, dei nostri tempi, che riflette esattamente quello che lui ha sempre voluto fosse: il nuovo ordine sociale. Che l’Alleanza suggellata con la Madre, nel Santuario, si propaghi in uno stile di vita, uno stile di rapporti, di strutture, tutto quanto fa la società e la Chiesa, per avanzare in questo spirito d’Alleanza. Senza dubbio possiamo aiutare molto a portare la nostra ricchezza al mondo e alla Chiesa.

In Brasile viviamo un’epoca molto delicata quest’anno. Si percepisce un’importante crisi di leadership, di etica, di valutazione della vita. Come questa corrente di cultura dell’Alleanza può aiutare il nostro paese a superare questa crisi?
Padre Alexandre
: È indubbiamente una grande sfida che abbiamo noi, gli schoenstattiani e che tutta la Chiesa ha: vivere tanto profondamente immersi nella nostra Alleanza, che essa si diffonda dalla nostra testimonianza tra le persone, che vivono un altro stile, che hanno una percezione differente della vita, famiglie che hanno una cultura differente, le imprese che hanno un direzione differente, politici che hanno una cultura differente, che hanno una forma di vivere diversa, uno stile di vita opposto. Anzitutto è la testimonianza quella che penetra i cuori attraverso un apostolato concreto.

La grande sfida è questa: che non dobbiamo vergognarci di essere schoenstattiani, di essere differenti, di essere cristiani, di vivere l’Alleanza d’Amore e che tutti ci considerino “Extraterrestri” o perfino “sciocchi”, perché crediamo nella giustizia, nell’onestà, crediamo nella vita e siamo capaci di andare contro corrente. Non ci arrendiamo, non calpestiamo i principi fondamentali, che purtroppo fanno sempre meno parte della nostra società. Ciò che la gente non intende: “Già è così …”. “Tutti lo fanno…”. Già si è banalizzato tutto, e perciò si è persa la volontà di lottare contro!

È perciò che abbiamo bisogno di avere in qualche modo, un movimento combattivo nel miglior senso della parola. Un movimento che proponga e non solo difenda. Ma che proponga anche cammini positivi . Invece di parlare contro l’aborto, dobbiamo parlare in favore della vita, prendere iniziativa per dimostrare come si può educare i bambini, come avere figli in una forma pianificata, voluta da Dio, che è bello avere una famiglia grande.

Ed anche se questo non è il mio desiderio, l’accetto e lo vivo con gioia, perché è il regalo di Dio.

Abbiamo la sfida di fare in modo che questa cultura sia attrattiva, che sia una cultura di gioia e di soddisfazione, di gente che propone un cammino da seguire e non solo reagire contro. È un pericolo anche reagire contro, ma più di difensiva invece di scusarci, dobbiamo fare un passo positivo.

Allora quanti più progetti avremo, più azioni avremo, quanto più incarneremo questa cultura dell’Alleanza, tanto più potremo influire sugli altri. Ma abbiamo bisogno di progetti grandi. Nel mondo abbiamo bisogno anche di grandi azioni, perché sono le azioni che giungano a molti al contempo. Trasmettono un’altra cultura, altri valori.

Come sono i nostri canali di trasmissione? Abbiamo alcune testimonianze di qualcuno, ma non è sufficiente. Abbiamo bisogno anche di strutture, abbiamo bisogno di mezzi per diffondere la cultura dell’Alleanza, non come parola, bensì come azione, come un fatto.

La Campagna della Madonna Pellegrina è un gran progetto?
Padre Alexandre: È un gran progetto. Credo che è il progetto più grande che abbiamo nel mondo! La Campagna è il volto di Schoenstatt.

Una grande sfida è anche il Rosario degli uomini, che è più di una semplice devozione. Schoenstatt è un Movimento non solo di culto, bensì offre anche un gran servizio coltivando la devozione e il culto della gente.

Pertanto la gente si rende conto che dietro l’aiuto che la Madonna Pellegrina porta alle persone visitandole, c’è un Movimento di rinnovamento della società e del mondo. Questa è la grande sfida!

È chiaro che non otteniamo che tutti siano convinti. Ma se i nostri coordinatori e missionari suggellano l’Alleanza d’Amore, se realmente captano che il Movimento di Schoenstatt non è solo un Movimento di culto e devozione, bensì un Movimento di trasformazione, capiscono che l’Alleanza d’Amore può aiutarli a creare una cultura.

È bene, perciò, che associamo sempre più tutto all’Alleanza d’Amore, con la cultura dell’Alleanza, perché tutto questo porterà la dimensione sociale, non solo nel senso di aiuto sociale, bensì qualcosa che propaga il senso della vita nelle abitudini, nei progetti che servono la Chiesa e la società.

Vogliamo non solo suggellare l’Alleanza, vogliamo anche generare la Cultura dell’Alleanza. Questo è la grande sfida!!!

Fonte: www.maeperegrina.com.br

Traduzione: Maria Tedeschi, La Plata, Argentina

 

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