Postato su 2016-11-22 In Vivere l’Alleanza

Belmonte: Centro del Nostro Entusiasmo per Schoenstatt e la Sua Missione

Intervista con Alberto e Aloisia Busch, Germania, Istituto Famiglia di Schoenstatt •

Avete posto il tema di Belmonte durante uno dei vostri incontri dell’Istituto della Famiglia di Schoenstatt. In quale contesto?

Albert Busch: Sì, durante la riunione annuale della regione in lingua tedesca nel mese di agosto del 2016, il tema è stato il compito missionario che dobbiamo sostenere nella Chiesa e nel mondo – noi, come nucleo responsabile e vivificante dentro la Famiglia di Schoenstatt .

Il nostro incontro ha assunto il carattere di un ri-orientamento in accordo con il memorandum, che il Presidium generale del Movimento Internazionale di Schoenstatt ha formulato dopo il grande Giubileo del 2014. In questo contesto, i leader della nostra regione si sono affidati a noi per centrare l’attenzione sull’importanza di Belmonte con il nostro nuovo ri-orientamento missionario.

Qual è il ruolo di Belmonte? Per voi personalmente e per la vostra comunità?

Aloisia Busch: Se parla a noi personalmente su Belmonte, allora tocca il centro del nostro entusiasmo per Schoenstatt e la sua missione. In passato, ci siamo abbiamo spesso rimpiazzati la famiglia che si prendeva cura di Belmonte e in questo modo, abitandovi, abbiamo potuto sperimentare come la missione del Centro Internazionale di Roma si sia sviluppata.

Dal momento della benedizione del Santuario Matri Ecclesiae, nel 2004, abbiamo visto una Famiglia Italiana di Schoenstatt in crescita che sta assumendo maggiori responsabilità per il Santuario e mantiene un buon contatto con la parrocchia locale.

Inoltre, molti pellegrini provenienti da tutto il mondo vengono a questa “bella montagna”. Belmonte è per noi il Centro Internazionale di Schoenstatt nel cuore della Chiesa, con un tocco familiare: quello che ci è piaciuto molto di questo posto è la gente che ci vive mantiene le porte aperte a tutti coloro che vogliono venire, come i sacerdoti dell’Istituto, le Sorelle, la famiglia Italiana di Schoenstatt, i Padri o i volontari delle diverse comunità di Schoenstatt: si cerca di svolgere i compiti in un ambiente familiare.

C’è un’atmosfera invitante a Belmonte aperta e accogliente. Belmonte è un luogo dove ci piace essere, in cui ci sentiamo bene, e dove ci piace offrire i nostri servizi.

Albert Busch: Belmonte non interagisce solo in ciò che è piccolo e giornaliero, ma anche in ciò che è grande. E’ un luogo di solidarietà con il resto della Famiglia di Schoenstatt. Noi, come membri dell’Istituto delle Famiglie, ci sentiamo vincolati al dono che il Presidium Generale ha reso al nostro Padre e Fondatore per il suo 80 ° compleanno a Roma, nel 1965. Insieme a tutte le altre comunità di Schoenstatt, siamo la generazione che ha portato a compimento questo dono. A Belmonte, possiamo sempre nuovamente festeggiare il compleanno del nostro Padre, avendo la sua missione presente per la Chiesa e per il mondo e per noi che decidiamo di compierla nel nostro presente.

Schoenstatt ha 200 santuari in tutto il mondo. Perché ha bisogno del Santuario a Roma?

Albert Busch: Ognuno dei santuari di Schoenstatt in tutto il mondo ha la sua storia particolare, e, di conseguenza, la sua particolare missione. Noi crediamo che il Santuario Matri Ecclesiae, insieme al Santuario Originale, e gli altri santuari internazionali, svolge un ruolo di primo piano nel contesto di tutti i santuari. Concentra e riflette l’immagine della Chiesa del nostro Padre, proprio come l’ha definita nel suo discorso l’8 dicembre 1965. Tutti i Santuari di Schoenstatt, con la loro missione originale, sono garanti della missione del nostro Padre. Il Santuario Originale è e rimarrà come fondamento e fonte del nostro compito missionario per la Chiesa e il mondo. E Belmonte ci sembra come una corona che irradia questa missione nella Chiesa e nel mondo, in particolare vicino al Santo Padre a Roma.

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Padre Kentenich parla spesso di una Chiesa rinnovata, una nuova Chiesa. In questo senso, il Centro di Schoenstatt a Roma ha una missione speciale? E se è così, da dove si vede il contributo delle famiglie, e concretamente del vostro Istituto?

Aloisia Busch: Siamo impressionati … come questa nuova Chiesa di cui il nostro Padre parla è ora ritrovata viva se prendiamo in considerazione il pellegrinaggio dei “popoli del mondo” al Santuario Matri Ecclesiae durante Giubileo del 2014. Tutto era colorato e vario, il ballare o cantare, meditare e pregare, in migliaia sono arrivati al Santuario della Madre della Chiesa a Belmonte. Hanno portato le loro offerte e le hanno messe a disposizione della Madonna Benedetta nel santuario. Anche i risultati delle tende della cultura dell’Alleanza al Giubileo a Schoenstatt hanno trovato il loro posto nel cofanetto dei documenti situato sotto una targa di vetro nel pavimento del Santuario Matri Ecclesiae: è un’espressione della diversità dei compiti e della vita del nostro Movimento Internazionale di Schoenstatt, una realizzazione di una vissuta Alleanza d’Amore. Ed è stato bello sperimentare la risposta alla vita del momento: come più e più volte è stata celebrata l’Eucaristia da parte di gruppi in diverse lingue, anche se molte volte non programmata. La nuova Chiesa, la Chiesa pellegrina vuole servire la vita nella sua dignità e bellezza, così come nei suoi limiti, debolezze ed errori, e vuole amarla maternamente in una unione più ampia e più profonda con Dio e la Madonna Benedetta. Esperienze concrete di pellegrini e comunità in e con il Santuario di Belmonte servono per arrivare a questo, e anche i grandi congressi internazionali che centrano gli argomenti presenti in una maniera integrale e tempestiva secondo le possibilità della casa. Questi potranno essere pianificati e si potranno svolgere nella Casa Domus Pater Kentenich.

Albert Busch: L’immagine della Chiesa di Padre Kentenich: “Maria, Madre della Chiesa”. La Chiesa “madre” dovrebbe svilupparsi non solo nei Centri di Schoenstatt nel mondo o nelle parrocchie e nelle comunità ecclesiali, ma anche dovrebbe avanzare nelle chiese domestiche – le famiglie. La famiglia è e continua ad essere la scuola privilegiata della vita e della fede per il futuro della Chiesa. Le famiglie che hanno sigillato l’Alleanza d’Amore con la Madre Tre Volte Ammirabile, Regina e Vincitrice di Schoenstatt, coscienziosamente si mettono a disposizione per questo compito attraverso la loro Santuari domestici. In alleanza con Dio, noi, le famiglie, generiamo nel e attraverso il sacramento del matrimonio la vita naturale e soprannaturale. Siamo un riflesso fedele del Dio vivente. Nel Santuario domestico come una chiesa pellegrina, accompagniamo la nuova vita a livello quotidiano, che viene data a noi nei nostri figli, e, in, con, e attraverso la nostra famiglia, noi proteggiamo, sosteniamo e stimoliamo questa vita che Dio ha dato a noi in modo che possa raggiungere il suo pieno sviluppo. Il nostro compito missionario è rivolto, prima di tutto, verso il nostro matrimonio e la nostra famiglia. E siamo felici e grati sapendo che nel Santuario Originale, nel Santuario delle Famiglie sul Monte Nazareth e in Belmonte a Roma, nella grande comunità della nostra Chiesa, ci sentiamo sostenuti, portati, tenuti e mandati alla nostra innata missione. Per noi, Belmonte significa che la nostra missione per il matrimonio e la famiglia non è solo qualcosa di personale come sposi e all’interno di Schoenstatt, ma qualcosa che vuole essere fecondo per tutta la Chiesa e il mondo.

Qual è la vostra visione di Belmonte? In concreto: Cosa vi aspettate diventi una realtà dal 1 ° gennaio 2018?

Che cosa vogliamo per Belmonte nel 2018? Che le famiglie provenienti da tutto il mondo facciano un pellegrinaggio internazionale a Roma, e nel Santuario Matri Ecclesiae possano suggellare l’Alleanza d’Amore con Papa Francesco. E se il Santo Padre stesso fosse presente nel Santuario: senza dubbio, sarebbe un coronamento!
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Originale: Tedesco. Traduzione: Carla Frielingsdorf, Roma, Italia

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