Postato su 2015-09-20 In Vivere l’Alleanza

“Non è ‘Belmonte’, è ‘Bellissimo Monte’”! Incontro Annuale del Movimento di Schoenstatt in Italia

ITALIA, Belmonte, Roma, María Fischer •

“Non è ‘Belmonte’, è ‘Bellissimo Monte’”, dice sorridendo Padre Joao José (Giovanni Giuseppe) d’Angola. Ha conosciuto Schoenstatt durante un corso di tedesco a Kreuzberg-Bonn e rientrando a Roma – dove su richiesta del suo vescovo fa studi post-laurea sulla Storia della Chiesa – ha preso contatto con Belmonte per offrire il suo ministero sacerdotale e frequentare maggiormente Schoenstatt qui a Roma. Il 6 settembre ha perciò partecipato a Belmonte all’Incontro del Movimento di Schoenstatt d’Italia. Come tutti gli anni, il movimento italiano, che si è sviluppato maggiormente intorno al Santuario, con la Benedizione del Santuario Matri Ecclesiae, si è riunito la prima domenica di settembre per celebrarne l’anniversario. Questo Santuario aveva ricevuto – il giorno stesso della sua Benedizione, l’8 settembre 2004 – da una missionaria della Madonna Pellegrina d’Argentina – il nome che d’allora in poi risuona ovunque: “Santuario di noi tutti”. Il giovane sacerdote angolano dice pertanto: “Mi son sentito tutto il giorno come pellegrino, come pellegrino tra pellegrini di tutto il mondo.”

Erano arrivati sacerdoti d’Argentina, Germania, Sudafrica, Italia e Angola. Sorelle di Maria altrettanto d’Argentina, Brasile, Spagna e Germania, pellegrini da Roma e Lazio, Puglia e Toscana e altre regioni d’Italia, come anche Schoenstattiani d’Uruguay e Brasile, per trascorrere un giorno a Belmonte, sul “Bellissimo Monte”, nel giorno che segna l’inizio delle attività del Movimento dopo le vacanze estive.

“Dopo tanti anni, sono tornato oggi di nuovo a Belmonte” ha raccontato Don Simon Donnelly del Sudafrica, che lavora da due anni nella Segreteria di Stato Vaticana. E ha soggiunto: “È stata una giornata veramente appagante e Belmonte si è sviluppato molto. Ricordo ancora il giorno della Benedizione di questo Santuario. Non c’era nulla. C’era solo il Santuario!” E ha soggiunto che è stata anche “una sorpresa per lui incontrare tanti ‘colleghi’ del Vaticano”: conosce infatti le Sorelle M. Thomasine Treese e M. Elisabet Parodi (entrambe lavorano nella Congregazione per le Cause dei Santi) e naturalmente anche la dott.ssa Pamela Fabiano, che sta altrettanto al servizio del Santo Padre. “Un luogo d’incontro nel centro della Chiesa”. “Proprio nel centro della Chiesa”, ribadisce “E mi ha colpito molto il modo in cui Mons. Sanna e il Rettore Don Lozano, con le conferenze e la predica, hanno fatto conoscere ai presenti più da vicino i temi sostanziali dell’Anno Santo della Misericordia”.

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Dopo le vacanze estive

In un angolo dell’atrio della Domus Pater Kentenich c’era un tavolino con ricordini devozionali, all’altro angolo la sig.ra Benedicta Schwering del Movimento delle Famiglie offriva libri di Schoenstatt in italiano. Si tratta dei titoli “Cento anni di cammino” di Padre Carlos Padilla; “Sulle tracce di P. Josef Kentenich a Roma” di Mons. Dr. Peter Wolf; “Una cultura dell’incontro” che contiene il Messaggio di Papa Francesco durante l’Udienza al Movimento di Schoenstatt del 25.10.2014 (che purtroppo è già esaurito). Peccato, perché molti lo vorrebbero ancora! Speriamo di aver presto un rifornimento in vista della “Festa dei 25 anni del Santuario delle Sorelle di Maria”. La sig.ra Benedicta ha inoltre distribuito volantini su Belmonte e alla fine della giornata poteva portare al Rettore il primo ricavato per la Stanza (o meglio le Stanze) d’Italia: quasi 200 Euro. Un gran risultato!

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Come vivere la misericordia?

Nella sua conferenza, l’Arcivescovo di Oristano, Mons. Ignazio Sanna, membro dell’Istituto dei Sacerdoti Diocesani di Schoenstatt, ha parlato – richiamandosi sempre alla Bolla di Indizione del Giubileo straordinario della Misericordia di Papa Francesco – del come vivere la misericordia. Bisogna sentirsi perdonati, praticare la misericordia e la giustizia. La giustizia non è il contrario, ma l’altro volto della misericordia. E ha presentato, come Luoghi in cui si sperimenta e si dona la misericordia: il proprio cuore, la famiglia (che è il luogo dove si impara a riconciliarsi, a perdonare e a camminare con il Signore) ed infine la comunità ecclesiale e i Santuari. Ha ricordato che Papa Francesco, per quest’Anno Santo, ha dichiarato Santuari tutte le Cappelle delle carceri e le porte delle celle “Porte Sante”, attraverso le quali si potrà ottenere il perdono e la misericordia infinita di Dio. I tanti esempi illustrati nella sua conferenza, sono stati poi temi di scambio, come anche la conferenza del Rettore, Don Daniel Lozano, in cui ha esposto in modo illustrativo e comprensibile, le tre grazie del pellegrino che si ricevono nel Santuario di Schoenstatt, leggendole in chiave di misericordia.”

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Rosario meditato in pellegrinaggio/processione per i sentieri e l’area di Belmonte

Tutti erano stati invitati – chi dopo il pranzo in un vicino ristorante, chi dopo le belle conversazioni su tutta l’area, compresi quelli che avevano fatto sì che nel Santuario si pregasse ininterrottamente – a partecipare alle 15h:00 alla recita del Rosario, partendo dal Santuario e percorrendo in pellegrinaggio/processione i sentieri lungo i prati verdi. Davanti a tutti c’era la Madonna Pellegrina specifica dell’Italia, portata da una tappa all’altra da una coppia di coniugi che si alternava con due robusti signori. Ad ognuna delle 5 tappe la Madonna Pellegrina veniva adagiata sul prato verde, su teli di tulle e raso, sempre di diverso colore.

La processione si è conclusa davanti alla statua di Padre Kentenich e da lì – con la Madonna Pellegrina d’Italia sempre in prima linea – ci si è diretti verso l’atrio della Domus Pater Kentenich. Gli anziani e tutti quelli che non si erano potuti unire alla processione, hanno accompagnato le preghiere dall’atrio.

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Cinque sacerdoti di tre continenti

Il culmine della giornata è stata la Santa Messa, presieduta da Mons. Sanna. Una signora della Toscana ha commentato: “Anche se è un po’ triste che per l’Incontro Annuale non ci sia stato, per la prima volta, un solo Padre di Schoenstatt”, perché impegnati nella Parrocchia, “è stato così bello che abbiano celebrato la santa Messa tanti sacerdoti!” Ed effettivamente essi provengono da tre continenti: due dall’Africa, due dall’Europa e uno dal Sudamerica. Un vero Centro Internazionale di Schoenstatt a Roma!

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Nuovi missionari della Madonna Pellegrina

Prima della Benedizione finale e dell’Invio, c’è stato ancora un momento speciale. Una giovane coppia di sposi, Antonio e Giuseppina, hanno dato la loro disponibilità, come missionari della Madonna Pellegrina. Entrambi hanno recitato con molta devozione la Preghiera dell’Impegno missionario, offrendosi come “mani e piedi” alla Madonna Pellegrina, per portarla ovunque Lei stessa lo desideri, per portare agli uomini il Figlio Gesù. E in quel momento sono riecheggiate le parole di Pallotti, che vengono ripetute dai missionari di tutto il mondo: ‘Lei è il grande Missionario, Lei farà miracoli!’ Quindi, l’Arcivescovo ha consegnato loro solennemente l’Immagine. Ed essi hanno abbracciato e baciato la loro grande Missionaria.

“Angola ha bisogno di missionari come loro”, ha detto alla fine Padre Joao José. Veramente: Angola, Italia, tutto il mondo ha bisogno di Lei per annunciare dal Santuario la Misericordia.

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Padre Kentenich su Belmonte

Fotografie

6.9.2015
Originale: Spagnolo. Traduzione: Maria D. Congiu, Roma, Italia

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